L’esposizione ad un ambiente ostile durante l’adolescenza ha profonde conseguenze sullo stato psico-emotivo e sui comportamenti sociali in età adulta.
Negli ultimi anni, nelle neuroscienze si è molto discusso circa il significato ed il valore scientifico degli studi che indagano l’impatto di fattori di stress precoci e cronici sul comportamento.
Questi esperimenti, condotti tipicamente su roditori, hanno dimostrato l’esistenza di una correlazione tra particolari tipi di stress precoce e alcune disfunzioni del sistema endocrino, in particolare sull’asse HPA (ipotalamico-pituitario-adrenalinico), implicato nella regolazione del funzionamento delle ghiandole endocrine e degli ormoni dello stress (tra i quali corticotropina e glucocorticoidi).
È inoltre emerso che alcuni soggetti avrebbero più di altri una capacità innata di resilienza agli eventi stressanti.
In alcuni topi, infatti,è stato osservato che l’esposizione a stress precoci e cronici, apparentemente, non porterebbe a conseguenze sul comportamento in età adulta.
Grigori Enikolopov, professore associato presso il laboratorio Cold Spring Harbor, ha ideato un importante disegno di ricerca al fine di valutare proprio gli effetti di episodi di stress sociale in adolescenza.
L’impatto dello stress sul comportamento veniva valutato attraverso test che indagavano i livelli di ansia, di depressione e la capacità di socializzare e comunicare con un partner non familiare, sia nel momento in cui i soggettivivevano tali esperienzestressanti sia in età adulta.
In una prima fase, ciascun topo maschio di un mese (equivalente umano di un adolescente) veniva esposto quotidianamente a brevi attacchi da parte di un maschio adulto aggressivo, posto nella stessa gabbia.
Un evento cronico di questo tipo induceva nei topi giovani un atteggiamento che i neurobiologi hanno definitodi “sconfitta sociale”, che correlava con alti livelli di ansia ed una diminuzione dell’interazione sociale e dell’abilità di comunicare con altri animali giovani.
Inoltre si osservava anche una minore crescita di cellule nervose (neurogenesi) in una porzione dell’ippocampo conosciuta per il suo coinvolgimento nella depressione: la zona subgranulare del giro dentato.
Un altro gruppo di giovani topi, invece, dopo essere stato esposto anch’esso a stress sociali precoci veniva però inserito per molte settimane in un ambiente non stressante.
Testati nella stessa maniera dei topi dell’altro gruppo, dopo questo periodo di “riposo”, i topi (ora vecchi abbastanza da poter essere considerati adulti) non mostravano più molti dei comportamenti associati all’atteggiamento di “sconfitta sociale” ed anche la neurogenesi tornava a livelli riscontrati in controlli sani.
Le minori conseguenze a livello comportamentale mostravano quindi una maggiore capacità di resilienza di questo gruppo a fattori di stress precoci e cronici.
Tuttavia, in questi topi resilienti, è stata comunque riscontrata la presenza di due effetti latenti sul comportamento: livelli anormali di ansia emaggiore aggressività nelle interazioni sociali.
Si può quindi affermare che l’esposizione ad un ambiente ostile durante l’adolescenza ha profonde conseguenze sullo stato psico-emotivo e sui comportamenti sociali in età adulta.
ARGOMENTI CORRELATI:
ADOLESCENTI – ANSIA – STRESS – NEUROPSICOLOGIA
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BIBLIOGRAFIA:
- I.L. Kovalenko, A.G. Galyamina, D.A. Smagin, T.V. Michurina, N.N. Kudryavtseva, G.Enikolopov. Extended Effect of Chronic Social Defeat Stress in Childhood on Behaviors in Adulthood. PLoS ONE, 2014; 9 (3): e91762 DOI: 10.1371/journal.pone.0091762