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Manuale di terapia cognitiva delle psicosi – Recensione

Manuale di terapia cognitiva delle psicosi: il testo si propone di fornire una panoramica aggiornata sulla valutazione e trattamento delle psicosi.

Di Redazione

Pubblicato il 03 Set. 2013

Di Gianluca Battaglia.

 

Recensione del Libro:

Manuale di terapia cognitiva delle psicosi

di A. Carcione, G. Nicolò, M. Procacci

FrancoAngeli, 2012

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Manuale di terapia cognitiva delle psicosi  di Carcione, G. Nicolò, M. Procacci  FrancoAngeli, 2012 Scritto da autori psichiatri e psicoterapeuti di matrice cognitivista il testo si propone, tramite una raccolta di contributi originali di autori sia italiani che stranieri, di fornire una panoramica aggiornata sulla valutazione e trattamento delle psicosi.

 

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Concentrato principalmente sulla schizofrenia, più che sui disturbi psicotici in generale, propone una descrizione a 360 gradi, dai primi studi nosografici, definizioni categoriali del disturbo e  interventi terapeutici sino alla descrizione degli approcci di diagnosi e cura più moderni e validati empiricamente, secondo l’approccio cognitivo.

 

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Il testo comprende 17 capitoli divisi in 3 parti. La prima parte, che prende i primi 4 capitoli del libro, affronta il tema della valutazione delle psicosi con un breve ma esaustivo excursus storico. Dalle prime descrizioni e metodi di cura della malattia, che risalgono all’inizio dell’800, al lavoro di Kraepelin, all’inizio del ‘900, che usando il termine dementia praecox  lo identificherà come un disturbo a insorgenza precoce, in grado di determinare una pervasiva e persistente compromissione in svariati ambiti, con disturbi del pensiero, deliri e  allucinazioni e un decorso progressivo verso il deterioramento della personalità.

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Solo successivamente si arriverà al termine di “schizofrenia” (mente divisa) con Bleuler, per evidenziare la caratteristica di frammentazione nella formulazione ed espressione del pensiero, e alle prime classificazioni e allo sviluppo del DSM e dell’ICD. Grande importanza viene data alle caratteristiche sintomatologiche dei disturbi psicotici, divisi in sintomi positivi e negativi, e deficit cognitivi e metacognitivi. Tutto ciò affrontato nelle varie fasi della malattia e cioè dai prodromi, utilissimi per l’attuazione di interventi precoci, fino alla remissione.

L’ultimo capitolo della prima parte, in fine, ci offre un ricco elenco con descrizione degli strumenti di valutazione per l’assessment dei pazienti a rischio di insorgenza o per il riconoscimento delle compromissioni in pazienti già in fase di malattia.

 

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Nella seconda e terza parte del testo, sempre con la stessa meticolosità e ricchezza di informazioni già distinta nella prima parte, sono approfonditi i modelli di funzionamento cognitivo e di diagnosi delle psicosi e i diversi protocolli di trattamento nelle diverse fasi della malattia.

Si rivela essere un manuale ben strutturato in grado di offrire, a chi si avvicina al mondo clinico delle psicosi da profano, un quadro esaustivo dei disturbi psicotici che solo l’inserimento di qualche esempio pratico delle fasi di assessment e trattamento, avrebbe potuto rendere questo testo, già ottimo, eccellente. 

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