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Il condizionamento dei pari in adolescenza e il Progetto ProYouth

Adolescenza: I condizionamenti da parte dei pari sono una forza onnipresente, il cui potere può essere osservato in ogni dimensione del comportamento.

Di Andrea Ferrari

Pubblicato il 12 Set. 2013

 

Il condizionamento dei pari in adolescenza e il Progetto ProYouth. -Immagine: © Tijana - Fotolia.com

I condizionamenti da parte del gruppo dei pari sono una forza onnipresente, il cui potere può essere osservato pressoché in ogni dimensione del comportamento adolescenziale.

Nel corso dello sviluppo psicologico, le interazioni con i gruppi dei pari, ovvero quei bambini e adolescenti che hanno pressoché lo stesso livello di età e/o di maturazione fisica e psicologica, assumono una importanza fondamentale.

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I condizionamenti da parte del gruppo dei pari sono una forza onnipresente, il cui potere può essere osservato pressoché in ogni dimensione del comportamento adolescenziale, come la decisione di come vestirsi, quale musica ascoltare, quale linguaggio adottare, a quali valori aderire, come gestire il tempo libero … (Santrock, 2007)

I condizionamenti da parte dei pari possono avere effetti positivi sul benessere degli adolescenti; possono ad esempio portare a sviluppare comportamenti pro-sociali come iscriversi ad una associazione di volontariato, oppure semplicemente aiutarsi a fare i compiti scolastici. Inoltre, il condizionamento da parte dei pari potrebbe prevenire (ma anche rinforzare) comportamenti disadattivi, come fumare o bere alcolici, grazie alla manifesta (dis)approvazione da parte di amici e compagni di classe.

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Tuttavia, il gruppo dei pari rinforza molto più frequentemente i comportamenti disadattavi, rispetto a quelli positivi. Questi, a loro volta, potrebbero tradursi in comportamenti antisociali quali furti e vandalismo, abuso di droghe e alcolici, utilizzo di un linguaggio scurrile, prendersi gioco degli insegnanti o dei familiari.

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Quali sono gli adolescenti maggiormente a rischio di rimanere vittime delle influenze negative da parte dei pari? La risposta sembrerebbe essere: tutti sono a rischio, poiché ogni adolescente, nel corso dello sviluppo, incontrerà forme di pressione al conformismo da parte dei pari. Tuttavia, ci sono alcune condizioni che rendono gli adolescenti particolarmente vulnerabili all’adozione di comportamenti negativi, quali ad esempio:

  • Provenire da una famiglia con un solo genitore
  • Avere genitori estremamente permissivi, o all’opposto molto autoritari
  • Una bassa stima di sé
  • Dinamiche familiari disfunzionali
  • Esposizione a comportamenti antisociali da parte dei pari o della famiglia

 

Inoltre, gli adolescenti potrebbero non essere pienamente consapevoli che determinati atteggiamenti, o comportamenti, vengano messi in atto a seguito delle pressioni ricevute dal gruppo dei pari.

Infatti, il mondo adolescenziale tende ad essere connotato dal conformismo, ovvero dal processo in cui un individuo assume atteggiamenti o comportamenti di altri, a causa di una pressione (reale o immaginaria) ad adottarli (Santrock, 2007). È esperienza comune quanto spesso il modo di vestirsi degli adolescenti subisca una trasformazione al momento del passaggio alla scuola superiore, con il contatto con un mondo relazionale nuovo, popolato da nuovi compagni e da nuove regole.

La scuola gioca un ruolo molto delicato nella gestione delle influenze dei pari: qui gli adolescenti trascorrono gran parte del loro tempo, e in questo contesto hanno la possibilità di incontrarsi e socializzare con altri pari; inoltre, le interazioni con i coetanei continuano spesso anche al di fuori degli spazi scolastici, poiché spesso vi nascono amicizie che vengono coltivate nel tempo libero.

La scuola si configura quindi come un luogo in cui hanno origine molte delle pressioni al conformismo da parte dei pari, ma anche come il luogo maggiormente deputato ad intervenirvi, rinforzando atteggiamenti positivi e ostacolando lo sviluppo di comportamenti negativi o antisociali.

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Cercando di ottimizzare il tempo che i ragazzi trascorrono a scuola e la qualità delle attività svolte, la nostra proposta per contrastare la pressione tra pari e l’eventualità che questa porti alla diffusione di disagio e difficoltà psicologiche è il progetto ProYouth.

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Il Progetto ProYouth è co-finanziato dalla Executive Agency for Health and Consumers nell’Health Programme della Commissione Europea, vede la partnership di 7 Paesi Europei, ha avuto inizio il 1 Aprile 2011 e terminerà nel marzo 2014. In Italia il progetto è implementato dalla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva e Cognitivo-Comportamentale “Studi Cognitivi”, che lo sta promuovendo all’interno della Regione Emilia Romagna e di alcune singole province esterne (Firenze, Milano e Alessandria).

Il progetto si sta espandendo tra gli adolescenti e i pre-adolescenti attraverso il contatto con scuole secondarie superiori e centri di aggregazione giovanili per diffondere presso i ragazzi informazioni utili sul benessere in adolescenza, sulle possibili difficoltà e sui problemi che si possono incontrare, con un focus particolare sui Disturbi Alimentari.

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In un’ottica di continuità e di disponibilità al dialogo e alla psicoeducazione approfondita, il progetto fornisce gratuitamente la consulenza da parte di psicologi e psicoterapeuti formati disponibili a incontri virtuali con i ragazzi in forma anonima attraverso chat individuali e di gruppo sulla piattaforma www.proyouth.eu.

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BIBLIOGRAFIA:

  • Santrock, John (2007). Adolescence. New York: The McGraw-Hill Companies, Inc. (DOWNLOAD)
  • Liberamente tratto e adattato dall’opuscolo “A teacher’s guide to peer pressure” pubblicato dalla Northern Illinois University con il permesso del Prof. Lee Shumow. (DOWNLOAD)

 

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Andrea Ferrari
Andrea Ferrari

Psicologo Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

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