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Il Sogno Necessario – Di Giuseppe Civitarese – Recensione

Recensione de Il Sogno Necessario, di Giuseppe Civitarese. Psicoanalisi - Interpretazione dei Sogni

Di Giovanni Maria Ruggiero

Pubblicato il 06 Mag. 2013

 

 

Recensione

Il Sogno Necessario

di Giuseppe Civitarese (2013) Franco Angeli Ed.

 

Civitarese - Il sogno necessario (2013) - Franco Angeli Editore - immagine: Franco Angeli Editore
Civitarese – Il sogno necessario (2013) – Franco Angeli Editore

Quante cose ci sono in Il sogno necessario di Giuseppe Civitarese? Tra tutte, la passione per Bion.

Se fossi più esperto di storia della psicoanalisi, una delle domande più intriganti sarebbe trovare una spiegazione della passione italiana per Wilfred Bion. Mi pare di aver compreso che Bion più in Italia che in Inghilterra è considerato una delle principali figure della psicoanalisi britannica.

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Civitarese analizza il sogno da un punto di vista soprattutto bioniano: il sogno come funzione mentale conoscitiva, anzi cognitiva.

Ovvero come strumento della funzione alpha, che sarebbe la funzione del pensare, mettere in relazione, andare oltre l’osservazione bruta e non elaborata.

Questa idea che il sogno abbia funzione conoscitiva era già dello stesso Bion. Mentre il sogno per Freud era espressione del desiderio, per Bion è espressione della capacità cognitiva dell’uomo, della sua volontà di rappresentarsi il mondo in maniera veritiera, in qualche modo oggettiva. Ovvero, “senza memoria e desiderio” sempre secondo le parole di Bion. Il che è un bel rovesciamento della posizione di Freud, per il quale invece il sogno è desiderio.

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Giuseppe Civitarese - Perdere la Testa - Immagine: Immagine di Copertina © Editrice Clinamen
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Per un terapeuta cognitivo come me la posizione che Bion da alla conoscenza e alla cognizione può essere affascinante. Mi viene in mente che il modello della mentalizzazione di Fonagy in fondo riprende la funzione alpha di Bion. Che la psicoanalisi italiana nutra questa passione per Bion sembra quasi un segnale di una segreta fascinazione per la cognizione stessa. Certo, in terapia cognitiva la conoscenza razionale è soprattutto un processo e un contenuto, mentre per Bion e come poi sarà per Fonagy, si tratta invece di un assetto, di una posizione della mente.

Gli altri due protagonisti del libro di Civitarese sono Melania Klein, altra passione italiana, e Antonino Ferro, un ottimo pensatore italiano. La Klein probabilmente è piaciuta agli italiani per il suo interesse per la psicologia delle figure affettive interiori, in termini tecnici “oggetti interni”, le immagini più o meno consce che abbiamo delle persone care, immagini intrise di odio e di amore. Meno sarà piaciuta, credo, agli italiani, la cupezza della concezione della Klein, intrisi di invidia e di odio e, in fondo, di ben poco amore.

Infine Antonino Ferro, che per Civitarese sembra essere un maestro. Ferro sviluppa Bion, concependo il sogno, e quindi la funzione del pensare, in maniera iperinclusiva. Si sogna sempre, dice Ferro, e quindi si pensa sempre. Ovvero, continuamente la mente, anche nello stato di veglia, trasforma in immagini tutte le sensazioni e gli stimoli da cui siamo bombardati, consentendoci una presa di distanza dalle “cose” che sono fonte di angoscia, perché ne restituiscono uno statuto di pensabilità, un senso.

La psicoanalisi, dice Ferro, è proprio il tentativo di ampliare ulteriormente questa pensabilità di ogni cosa. In psicoanalisi, ovvero nel campo analitico, dice Ferro, tutto ha senso e tutto è pensabile e nulla può rimanere allo stato grezzo, di non pensato.

Proprio in omaggio a questa ipotesi che tutto è sogno e che, in quanto sogno, tutto è pensabile, i sogni di Civitarese sono tutti, o quasi, cinematografici. I sogni che analizza Civitarese sono stati sognati, o raccontati, in film. Film famosi e meno famosi che sono commentati in lungo e in largo in questo libro. Che è quindi un libro di amanti del cinema, oltre che dei sogni.

La lettura è raccomandata un po’ a tutti.

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BIBLIOGRAFIA:

 

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Giovanni Maria Ruggiero
Giovanni Maria Ruggiero

Direttore responsabile di State of Mind, Professore di Psicologia Culturale e Psicoterapia presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna, Direttore Ricerca Gruppo Studi Cognitivi

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