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Il sesso come il reddito: le persone sono felici quando si sentono nella media con gli altri, ma lo sono ancora di più se si sentono sopra la media.
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Tim Wadsworth, professore associato di sociologia alla University of Colorado a Boulder, ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio secondo il quale la frequenza dei rapporti sessuali coincide con la felicità.
Come è stato ben documentato a proposito del reddito, sostiene Wadsworth, la felicità in relazione alla propria vita sessuale può aumentare o diminuire a seconda di come gli individui si percepiscono paragonandosi ai loro coetanei.
Utilizzando i dati del General Social Survey e l’analisi statistica, Wadsworth ha scoperto che la correlazione tra felicità e frequenza del sesso elevata è costante in tutte le persone. Ma ha anche scoperto che chi crede di avere una vita sessuale meno soddisfacente in termini di frequenza rispetto ai coetanei è meno felice di chi invece è convinto di avere una vita sessuale come quella degli altri, o migliore.
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L’indagine ha incluso domande sulla frequenza del sesso dal 1989. Il campione ha incluso 15.386 persone che sono state intervistate tra il 1993 e il 2006.
Chi ha riferito di aver fatto sesso almeno due o tre volte al mese ha avuto il 33% in più di probabilità di riportare un livello di felicità elevato di coloro che hanno riferito di non aver avuto rapporti sessuali negli ultimi 12 mesi.
La probabilità di essere felici aumenta all’aumentare della frequenza del sesso: una volta alla settimana produce un 44% in più di probabilità di riportare un più alto livello di felicità e con una frequenza di due o tre volte alla settimana si arriva a 55% .
C’è quindi un aumento complessivo nel senso di benessere dato dalla frequenza con cui si hanno rapporti sessuali, ma se fare più sesso ci rende felici, farne più degli altri ci rende ancora più felici.
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Anche se il sesso è un fatto privato, i mezzi di comunicazione di massa e altre fonti di informazione forniscono indizi. Il risultato di questa raccolta, spesso involontaria, di informazioni è che se i membri di un gruppo di pari fanno sesso due o tre volte al mese, ma credono che i loro coetanei lo facciano una volta alla settimana, la loro probabilità di riportare un più alto livello di felicità scende di circa il 14%.
Le persone sono creature sociali, dice Wadsworth, e il loro senso di sé o di identità è dipendente dagli altri. Nelle sue lezioni di sociologia, Wadsworth chiede agli studenti di scrivere tre aggettivi per descrivere se stessi e poi chiede loro se quegli stessi aggettivi avrebbero lo stesso significato se si trovassero su un’isola deserta e non avessero nessuno con cui confrontarsi. “Indipendentemente dagli aggettivi usati – attraente, intelligente, divertente, povero – questi sono significativi solo se c’è la consapevolezza di come sono gli altri che ci circondano. Per questo motivo”, conclude, “non possiamo che essere ricchi se gli altri sono poveri, e sessualmente attivi se gli altri non lo sono”.
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BIBLIOGRAFIA:
- Wadsworth, T. (2013). Sex and the Pursuit of Happiness: How Other People’s Sex Lives are Related to our Sense of Well-Being. Social Indicators Research, February.