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Crisi di Terza Età: Riguarda il 30% degli Anziani

La crisi di terza età è sempre trasformativa, ma il cambiamento porta a crescita o a declino, e il fattore determinante è il numero di eventi stressanti.

Di Serena Mancioppi

Pubblicato il 26 Apr. 2013

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Rassegna Stampa - State of Mind - Il Giornale delle Scienze Psicologiche

La crisi di terza età è sempre trasformativa, ma il cambiamento porta a crescita o a declino, e il fattore determinante è il numero di eventi stressanti.

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Un ultra 60enne su 3 sperimenta un periodo di crisi di terza età, in questa fase avanzata dell’esistenza.

La scoperta è avvenuta grazie a un nuovo studio dell’Università di Greenwich condotto dal dr. Oliver Robinson, che ha spiegato che la crisi può avere sia effetti positivi che negativi sul benessere individuale.

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Un totale di 282 volontari tra i 60 e i 70 anni sono stati coinvolti nella prima fase dello studio, durante la quale hanno compilato on-line un questionario di valutazione sull’impatto della crisi.

Il 32% dei maschi e il 33% delle femmine hanno riferito di aver avuto una crisi.

La caratteristica maggiormente comune a tutte le situazioni di crisi di terza età era l’aver sperimentato un lutto, secondariamente una malattia e infine lesioni a se stessi o agli altri e il prendersi cura di una persona amata malata o disabile.

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Nella seconda fase, i ricercatori hanno intervistato un gruppo di 20 soggetti. I ricercatori hanno scoperto che episodi di crisi di terza età coincidevano con l’essere stati coinvolti in almeno due eventi stressanti – ad esempio una grave malattia o problema di salute che ha colpito l’individuo stesso o un familiare significativo, – o la perdita del partner o di un parente stretto.

L’evento di vita stressante rende l’individuo consapevole della propria fragilità e della morte. Desideri e valori individuali vengono rivalutati nel corso di una crisi di vita, e l’esito di tale rivalutazione può assumere diverse forme. Alcune persone sono riuscite ad affrontare la crisi positivamente e hanno reagito riuscendo a ridefinire nuovi obiettivi da realizzare; altri ancora si sono concentrati sul presente, sentendo gratitudine per ogni giorno di vita e cercando di goderne più di quanto facessero prima.

 Altri invece, per evitare delusioni, hanno evitato di fare qualsiasi progetto o di fissare obiettivi a lungo e medio termine, ritirandosi dal mondo e isolandosi progressivamente.

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La crisi di terza età è sempre trasformativa, dice Robinson, ma il cambiamento può portare alla crescita o al declino, e il fattore determinante rispetto alla direzione presa dall’individuo sembra essere il numero di eventi stressanti e la prossimità con cui si susseguono; in alcuni casi lo stress derivante dalla concomitanza o dalla rapida successione di più eventi stressanti soverchia le risorse individuali e minimizza le possibilità di far fronte alla crisi in termini di crescita e rinnovamento.

Secondo Robinson una migliore comprensione degli episodi di crisi nella terza età sarebbe preziosa per tutti i professionisti che si occupano del benessere delle persone in questa fascia di età, sopratutto per riuscire a intervenire in modo da rendere la crisi un esperienza di crescita e non una di declino.

 

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TERZA ETA’ – ESPERIENZE TRAUMATICHE – STRESS 

 

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Serena Mancioppi
Serena Mancioppi

Psicologa Psicoterapeuta Sistemico Relazionale e Cognitivo-Evoluzionista

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