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Pretese Pure, Fragili e Dipendenti: Frutto del Processo Evolutivo!

Le nostre pretese possono essere classificate anche in base alla loro natura nel processo evolutivo dell’individuo.

Di Gabriele Caselli

Pubblicato il 12 Dic. 2012

 

Pretese Pure, Fragili e Dipendenti: Frutto del Processo Evolutivo!. - Immagine: © luzitanija - Fotolia.comLEGGI LA PRIMA PARTE DELL’ARTICOLO

Le nostre pretese possono essere classificate non solo in base al contenuto ma anche in base alla loro natura nel processo evolutivo dell’individuo.

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Vediamo quali sono le tre grandi tipologie di pretese:

Pretese pure: dipendono da un percorso di scarso allenamento alla frustrazione. Sono tipiche per esempio dei bambini viziati o abituati ad aver tutto concesso. In questo modo il bisogno di essere educati ai limiti realistici, necessario per sviluppare una buona capacità di adattamento, non è sviluppato. I genitori sono tutori assoluti e il bambino non cresce nella necessaria abilità di sostenere i “no” e i rifiuti.

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Le pretese pure non si sviluppano come tentativo di far fronte a ciò che l’individuo percepisce come una minaccia, ma come una naturale espressione del modo di essere e di rapportarsi con gli altri appreso durante l’infanzia(es: basta pretendere che poi la soddisfazione arriva). Allo stesso modo non si sviluppa l’attitudine a considerare gli stati mentali altrui, a negoziare con i bisogni altrui e accettare che in questa negoziazione nessuno vince tutto il banco.

Accertare le credenze centrali. - Immagine: © Olivier Le Moal - Fotolia.com
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Pretese fragili: al contrario delle precedenti nascono come protezione da una minaccia. In questo caso, la pretesa ha lo scopo di evitare anche il minimo rischio di finire in un dolore (conosciuto o meno in passato), vissuto come terribile e che non si è più disposti a toccare.  Si tratta per esempio di persone con tratti di narcisismo in cui l’aspetto grandioso e di pretesa di riconoscimento ha il solo scopo di tutelare la sensazione di inadeguatezza o deprivazione affettiva.

Pretese dipendenti: la costruzione delle pretese dipendenti è più complesso dei precedenti. In questa categoria si raccolgono tutte quelle pretese che nascono dalla percezione di essere a credito rispetto agli altri e al mondo. Alcuni individui possono aver scelto nella loro vita un piano di fatica e impegno per occuparsi degli altri, ottenere successo, soddisfare le aspettative dei genitori. Questo come un dovere autoimposto che li ha spinti a seguire regole assolute senza metterle mai in discussione. La conseguenza è vivere ciechi ai propri bisogni e desideri, schiacciati dai doveri e aspettative altrui. E dopo tutto questo la persona si mette a credito, in attesa della ricompensa giusta o dovuta.

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Per esempio l’attesa è che gli altri (1) si sacrifichino allo stesso modo, seguendo cioè i medesimi doveri, (2) siano obbligati ad offrire il premio atteso per l’enorme sforzo profuso (riconoscimento costante, attaccamento eterno, successo totale). Purtroppo però questa trasposizione dei propri doveri o delle proprie regole condizionate sulle altre persone (es: se io faccio X allora gli altri mi daranno Y) non funziona. Semplicemente perché gli altri possono (1) non vedere i propri sforzi, (2) non avere le medesime regole, (3) occuparsi legittimamente dei propri diritti.

Facciamo un piccolo esempio:

–        Io sono più bravo, e mi sono impegnato. Avrebbe dovuto scegliere me per quel lavoro

–        E cosa le dice che il suo capo avrebbe scelto in base alla bravura e all’impegno?

–        Non è così?

–        Possiamo fare qualche altra ipotesi? Mettiamo che sappia che lei è più bravo e si è impegnato di più. Come mai potrebbe aver scelto comunque l’altro?

–        L’altro è un chiacchierone, gli è di certo più simpatico e gli da sempre ragione.

–        Anche questi sono criteri che una persona può usare, nonostante per lei non siano corretti.

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In sintesi, le pretese possono avere strutture diverse che delineano obiettivi diversi…

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Gabriele Caselli
Gabriele Caselli

Direttore scientifico Gruppo Studi Cognitivi, Professore di Psicologia Clinica presso la Sigmund Freud University di Milano e Vienna

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