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Il Trauma nei Bambini: l’approccio Trauma-Focused TF-CBT #2

La TF-CBT è ad oggi considerata una delle terapie più efficaci nel trattare bambini con sintomatologia legata all’esposizione a trauma.

Di Michela Muggeo

Pubblicato il 05 Giu. 2012

Aggiornato il 01 Ago. 2012 14:43

 

Il trauma nei bambini: l’approccio Trauma-Focused TF-CBT #2. - Immagine: ©-ambrozinio-Fotolia.com

Nella prima parte di questo articolo abbiamo introdotto il modello di terapia basata sul trauma per l’infanzia, sottolineandone le evidenze scientifiche. La TF-CBT è ad oggi considerata una delle terapie più efficaci nel trattare bambini con significativa sintomatologia legata all’esposizione a traumi.

Vediamo ora più nel dettaglio in che cosa consiste. Si tratta di un trattamento breve – possono essere sufficienti anche solo 12 sedute – che però può essere facilmente adattato al singolo caso, in base alle esigenze del bambino e della famiglia. Come in ogni tipo di psicoterapia, il primo passo sarà quello di costruire un’alleanza terapeutica con il bambino e con suoi i genitori, conquistandosene la fiducia. Solo così porremo le basi per un trattamento efficace. Nel protocollo sono previsti incontri individuali con il bambino alternate a sessioni con i soli genitori, così come sedute che vedono genitori (o caregiver) e bambini insieme. Vediamone ora i punti essenziali:

  • Il primo passo della terapia sarà quello di fornire una base psicoeducazionale al bambino e ai genitori riguardo il trauma, spiegandone le “normali” conseguenze negative sul minore e validandone quindi i vissuti.
  • Verranno poi fornite ai genitori indicazioni su come comportarsi per facilitare l’adattamento emotivo e comportamentale del bambino.
  • Per ogni bambino verranno quindi elaborate specifiche strategie di rilassamento e di gestione dello stress, che possono essere utilizzate anche con i genitori.
  • A questo punto si passa al lavoro sulle emozioni: al bambino (se opportuno anche ai genitori) vengono illustrate e spiegate le diverse emozioni, le relative espressioni e vissuti e come possono essere modulate, in modo tale che il bambino acquisisca consapevolezza di ciò che prova e possa identificare e far fronte a una vasta gamma di esperienze emotive, dandone un nome.
  • Solo successivamente vengono identificati i processi di pensiero e si iniziano a fare collegamenti tra pensieri, emozioni e comportamenti. Questo intervento aiuta genitori e bambini a modificare eventuali pensieri distorti o dannosi relativi al trauma.
  • Si passa poi alla narrazione del trauma da parte del bambino. Questa parte, da effettuarsi solamente quando gli altri step sono consolidati, è di fondamentale importanza al fine del trattamento.
  • Durante la fase del racconto si aiuta il bambino a identificare quelle situazioni che non sono più pericolose in sé ma che egli evita per il ricordo di ciò che ha subito. Questa fase viene fatta in vivo, ovvero mentre il bambino parla con noi dell’evento traumatico.
  • A questo punto vengono introdotte delle sessioni che vedono insieme il genitore e il bambino finalizzate a facilitare la comunicazione del trauma tra di loro.
  • L’ultima fase del trattamento prevede incontri sul senso di sicurezza, su come il bambino possa re-inserirsi nella propria storia di sviluppo e su altri eventuali bisogni che il bambino manifesta prima di terminare gli incontri.
Traumi nei bambini: l’approccio Trauma-Focused (TF-CBT). - Immagine: © Marianne Mayer - Fotolia.com
Articolo consigliato: Traumi nei bambini: l’approccio Trauma-Focused (TF-CBT).

Seguendo questi passi, si è visto che non solo vengono ridotti i sintomi legati al trauma – come la presenza di ricordi intrusivi o l’evitamento di situazioni legate al trauma – ma anche sintomi ansiosi o depressivi, problemi comportamentali, viene ridotto il senso di vergogna legato all’essere stato vittima di un trauma implementando la fiducia personale e le competenze sociali. Le linee guida considerano la TF-CBT non adatta, invece, almeno inizialmente, in tutti quei casi in cui il bambino viene segnalato per problemi diversi, anche se conseguenti a esperienza traumatiche. Rientrano in questi casi bambini con comportamenti aggressivi o provocatori ad esempio, per cui è essenziale un intervento mirato a risolvere tali comportamenti, prima di potere lavorare sul trauma. Vengono esclusi anche i casi di adolescenti che abusano sostanze o con importanti sintomi depressivi e ideazione suicidaria. Anche qui è importante fornire un trattamento specifico per tali patologie, anche se vi sono traumi pregressi.

 

 

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