DISAGIO PSICOLOGICO: QUANTO CONTANO I PUNTI DI VISTA? NUOVA RICERCA SULLA SELF-DISCREPANCY

Sembrerebbe la famosa storiella del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: l’acqua è un dato oggettivo, ma io cosa decido di guardare? Si è dimostrato, per esempio, che focalizzarsi in modo ripetitivo e inconcludente sulle cause del proprio umore depresso e sulle sue conseguenze faciliti le ricadute depressive (Nolen-Hoeksema, 2000), e per questo la “ruminazione” diventa un importante focus terapeutico per la prevenzione delle ricadute, una sorta di “boostering phase” della terapia, che rafforza appunto i risultati raggiunti.

Se non ci interessa più di tanto capire cosa spinge una persona a percepire la figura di giovane donna voltata o quella di anziana signora di profilo, per le scarse ricadute applicative, è interessante invece capire cosa spinga le persone a focalizzarsi più sull’acqua mancante o su quella presente, più sul tragitto percorso o su quello che si ha ancora davanti.
Perché decidiamo di utilizzare la lente del “cosa manca” piuttosto di quella della “cosa ho raggiunto”?
Wells negli ultimi 10 anni ha messo un importante focus sulle credenze metacognitive, intese come convinzioni che ognuno di noi possiede circa l’utilità o il danno di determinati stili di pensiero (Wells, 2000). Come dire, se pensi in questo modo sarà perché ne percepisci un’utilità.
Alla luce dell’importanza della prospettiva che si adotta nel valutare e interpretare un evento o una serie di situazioni, il Gruppo Ricerca della Scuola di Specializzazione Studi Cognitivi sta implementando uno studio che mira a:
- Raccogliere dati circa la frequenza con cui le persone appartenenti alla popolazione generale tendono a utilizzare uno stile di pensiero focalizzato su ciò che c’è o ciò che manca;
- Valutare se e in che misura questo stile di pensiero si correla con i livelli di sintomi ansiosi e depressivi;
- Esplorare le credenze che le persone hanno circa l’utilità o il danno di uno stile di pensiero focalizzato su ciò che manca, sul bicchiere mezzo vuoto.
A questo scopo, chiediamo il vostro aiuto nella compilazione di 4 questionari che potrete visionare e riempire tramite internet in circa 10 minuti.
Questo è l’indirizzo: https://www.surveymonkey.com/s/discrepancymonitoring
Ovviamente tutti i dati verranno raccolti in forma anonima.
I risultati saranno pubblicati presto su State of Mind!
LEGGI ANCHE: La Solitudine: il modello della Discrepanza Cognitiva in Psicologia
BIBLIOGRAFIA:
- 
Nolen-Hoeksema, S. (2000). The role of rumination in depressive disorders and mixed anxiety/depressive symptoms. Journal of Abnormal Psychology, 109, 504–511. 
- Wells, A. (2000). Emotional disorders and metacognition: Innovative cognitive therapy. Chichester, UK: Wiley.
 
                                
                             
                   
															  													  