
Nell’ascoltare questo commento nella mia mente, e nella mia pancia, si sono aperti tanti cassetti che mi hanno fatto pensare alla necessità, nota in psicoterapia cognitiva, di fornire ai pazienti strategie alternative, ai vantaggi secondari che tutti i disagi per loro natura portano con sé, al messaggio, anche non verbale, che questo paziente stava mandando in cui esortava ad andare con lui “con i piedi di piombo”, al fatto che un cambiamento, anche se positivo, richiede tempo per essere digerito, alla paura per lo sconosciuto che, per quanto adattivo e funzionale, rimane sconosciuto, e quindi fa paura. Tutto questo ha anche rafforzato la mia convinzione che, qualsiasi sia la tipologia di persona che incontriamo nei nostri studi, sia di fondamentale importanza fornire strumenti e strategie alternative. Lorenzini e Sassaroli, alcuni anni fa parlavano di “costruzione dell’ombra” (in omaggio a C.G. Jung, a cui sono particolarmente affezionato…) cioè “costruire alternative praticabili alle vecchie modalità di pensare e di essere” (Lorenzini, Sassaroli, 2000, p. 74).

Bene, questo paziente stava chiedendo al terapeuta di aiutarlo a scoprire altre strategie più funzionali da sostituire alle ruminazioni. Ma stava anche chiedendo, a mio parere, di dargli il tempo di abituarsi a “stare” con un po’ di paura, a tollerare un po’ di incertezza e ad “accettare” quel “nuovo se stesso” che non perde più interminabili ore a chiedersi “perché così.. perché a me… perché è successo… perché sempre a me… perché, perché, perché” (i noti Why di cui parlavo in un altro articolo di State of Mind). Conclusa questa fase, avrebbe potuto concentrarsi e occuparsi di sé, dei propri scopi di vita e, per dirla con le parole dell’ACT, ai propri valori (Harris, 2011).
BIBLIOGRAFIA:
- Harris R. (2011). Fare ACT. Una guida pratica per professionisti all’Acceptance and Commitment Therapy. Franco Angeli: Milano.
- Lorenzini R., Sassaroli S. (2000). La mente prigioniera. Strategie di terapia cognitiva. Raffaello Cortina: Milano.
- Watkins E. (2008). Constructive and unconstructive repetitive thought. Psychological Bulletin. 134(2). pp. 163-206.