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La percezione del corpo e l’illusione della mano di gomma.

L'esperimento della mano di gomma conferma la minore abilità dei soggetti schizofrenici a percepire il proprio corpo. Questa illusione sensoriale fu identificata nel 1998 e da allora viene utilizzata in campo scientifico. Consiste nel toccare contemporaneamente una mano del soggetto testato, che quest’ultimo non può vedere, e una mano di gomma che invece entra nel campo visivo del soggetto stesso.

Di Irene Giardini

Pubblicato il 03 Dic. 2011

Aggiornato il 28 Dic. 2016 09:29

L’esperimento della mano di gomma conferma la minore abilità dei soggetti schizofrenici a percepire il proprio corpo.

Esperimento della mano di gomma - Immagine di proprietà di: John Russell / Vanderbilt University
La ricercatrice Lindsey McIntosh mentre efffettua una dimostrazione dell’esperimento di illusione sensoriale. (John Russell / Vanderbilt University)

Ormai sono tante le evidenze scientifiche a favore del fatto che la pratica di un esercizio fisico costante nel tempo, portando l’attenzione sul corpo, possa aiutare ad alleviare i sintomi della schizofrenia, andando anche a migliorare la qualità della vita dei pazienti stessi. Già è noto che questo disturbo porti con sé la presenza di allucinazioni e deliri; inoltre nello studio condotto dai neuro scienziati della Vanderbilt University, ci viene illustrato che include anche la difficoltà di percepire le sensazioni reali ed effettive del proprio corpo. In questo studio, infatti, emerge che una ridotta percezione del proprio corpo sia caratteristica comune nei soggetti schizofrenici.

 

La dott.ssa Sohee Park ha valutato la percezione del proprio corpo di 55 soggetti (21 soggetti di controllo e 24 pazienti con diagnosi di schizofrenia) testandone la vulnerabilità alla “illusione della mano di gomma”.

Questa illusione sensoriale fu identificata nel 1998 e da allora viene utilizzata in campo scientifico. Consiste nel toccare contemporaneamente una mano del soggetto testato, che quest’ultimo non può vedere, e una mano di gomma che invece entra nel campo visivo del soggetto stesso.

Esperimento della mano di gomma 2 - Immagine di proprietà di: John Russell / Vanderbilt University
Test di taratura della posizione percepita della mano nascosta. Il test viene effettuato sia prima che dopo l’esperimento e le variazioni nella stima del soggetto in esame forniscono una misura quantitativa della forza dell’illusione. (John Russell / Vanderbilt University)

I ricercatori affermano che dopo poco tempo i pazienti schizofrenici tendono a sentire come propria la mano di gomma, che è nel loro campo visivo, e rinnegano la propria che invece non vedono; anche alcuni soggetti del campione di controllo subiscono questa illusione, ma in modo molto meno intenso e molti non ne sono per nulla influenzati. I soggetti sani che vengono influenzati dall’illusione della mano di gomma hanno anche punteggi più alti alla scala per valutare la schizotimia, che viene somministrata prima dell’esperimento vero e proprio. Per valutare l’intensità relativa all’illusione, i ricercatori hanno chiesto ai soggetti di stimare, prima e dopo la stimolazione, la posizione del dito indice della mano toccata: più è alto il potere dell’illusione e più la stima dei soggetti viene spostata verso la mano di gomma.

 

Tra l’altro, l’illusione della mano di gomma avrebbe anche un correlato fisiologico: infatti, quando la persona ne sperimenta l’illusione, la temperatura della mano nascosta scende di qualche decimo proprio come se non facesse più parte del corpo del soggetto stesso.

L’importanza di questa ricerca sta nel fatto che la percezione corporea, insieme alla sensazione di essere ”padroni” delle proprie azioni vanno a costituire la consapevolezza di sé. Da qui la constatazione che i pazienti schizofrenici, risultando più vulnerabili all’illusione della mano di gomma, hanno una percezione più debole e flessibile di sé, rispetto ai soggetti del gruppo di controllo.

Ritorna, nelle conclusioni della ricerca, l’importanza dell’esercizio fisico come strumento per migliorare la percezione corporea e in seconda battuta la qualità della vita dei pazienti schizofrenici. A supporto di questo anche una ricerca del 2008, che riporta come un breve training fisico di 12 settimane avesse alleviato alcuni sintomi negativi e migliorato il comportamento di un piccolo gruppo di pazienti con schizofrenia rispetto al gruppo di controllo che, a parità di diagnosi, non faceva alcun training fisico. Il suggerimento finale è quello di considerare l’esercizio fisico, e soprattutto quelle discipline che coinvolgono un preciso controllo del corpo, come lo yoga e alcuni tipi di danza, come un ulteriore ingrediente nel trattamento di questi pazienti, ovviamente in accordo con il curante in relazione a specifici obiettivi terapeutici.

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