Strategie di coping: la negazione
La negazione, o denial, è una strategia di coping cioè un meccanismo che l’individuo utilizza per far fronte a situazioni interne o esterne vissute come faticose. Per capire come funziona la negazione dobbiamo prima farci un’idea di cosa sono le strategie di coping.
I primi studiosi a occuparsi di coping sono stati Folkman & Lazarus (1984), che hanno utilizzato questo termine (dall’inglese to cope, ovvero fronteggiare) per indicare gli sforzi cognitivi e comportamentali compiuti per padroneggiare, tollerare o ridurre le richieste e i conflitti interni ed esterni che sono valutati come gravosi o eccessivi per le risorse della persona. Il coping è l’insieme delle strategie che la persona è in grado di mettere in atto per affrontare le difficoltà che incontra nel corso della propria vita (Morgese, 2023).
La negazione si può definire come la strategia basata sul negare o agire come se l’evento non fosse reale (Morgese, 2023) e funziona in questo modo: davanti ad un evento o ad un vissuto negativo, la persona reagisce negandone gli effetti, le conseguenze o direttamente l’esistenza, rifiuta quindi di riconoscere eventi o esperienze oggettive. È un processo inconscio che serve a proteggere la persona dal disagio o dalla sofferenza (Bruni, 2024).
Le origini del termine “negazione”
Si tratta di un termine di origine psicoanalitica. In psicoanalisi infatti la negazione è considerata un mezzo per non esporre la persona a tutti quegli elementi dell’inconscio considerati inaccettabili per lo stato conscio. Nella teoria cognitivo comportamentale, invece, la negazione è una strategia utilizzata dall’individuo per non esporsi a emozioni o sensazioni spiacevoli (Bruni, 2024).
Il concetto di negazione deriva dal lavoro di Sigmund Freud e Anna Freud sui meccanismi di difesa, strategie inconsce con cui le persone si proteggono. La negazione era ritenuta una strategia messa in atto perché in grado di proteggere inconsciamente dal disagio e dall’angoscia rifiutando aspetti della realtà stessa (Psychology Today). Secondo Anna Freud, si tratta di una strategia tipica di infanzia e adolescenza, che rischia poi di diventare dannosa se impiegata regolarmente in età adulta (Psychology Today).
La negazione è appunto una strategia di coping controversa, può essere ritenuta utile poiché minimizza il disagio e quindi facilita il coping, ma può anche creare ulteriori criticità quando il problema non può essere ignorato (Carver et al., 1989).
Si può distinguere tra strategie coping più e meno efficaci. Nel primo gruppo rientrano strategie come pianificazione attiva e accettazione, mentre la negazione rientra nel secondo gruppo, insieme per esempio al disangagement. Padroneggiare strategie di coping adattive può rendere più efficace il proprio funzionamento nella vita quotidiana, mentre utilizzare strategie di coping maladattive può portare l’individuo a incontrare difficoltà nella quotidianità e maggiore malessere dal punto di vista psicologico (Oei et al., 2013). Proprio per questo, incrementare nei pazienti strategie di coping adattive può essere un obiettivo cruciale da perseguire in terapia.
- Psychology Today. Denial.
- State of Mind. Strategie di coping.
- Oei, T. P. S., Strodl, E., Pang, J., & Cui, L. (2013). Denial predicts outcome in anxiety following group cognitive behavioral therapy. J. Cogn. Psychother, 27, 370-383.
- Carver, C. S., Scheier, M. F., & Weintraub, J. K. (1989). Assessing coping strategies: a theoretically based approach. Journal of personality and social psychology, 56(2), 267.
- Bruni (2024). Gli effetti benefici del denial. State of Mind.