Camilla Marzocchi

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Camilla Marzocchi

PSICOLOGO COGNITIVO-COMPORTAMENTALE

Iscritta all'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna nr. 5585 sezione A


BIOGRAFIA:

Nel settembre del 2004 consegue la laurea in Scienze del Comportamento e delle Relazioni sociali, indirizzo Neuropsicologia e recupero funzionale, presso l’Università di Bologna, con una tesi sperimentale su “Il trattamento visuo-acustico dei deficit di campo visivo: un caso clinico.” Relatore: Prof.ssa Elisabetta Làdavas.

Consegue la Laurea Specalistica nel novembre del 2006 in Psicologia Cognitiva Applicata presso l’Università di Bologna, con una tesi sperimentale su: “Interazioni tra fattori cognitivi e variabili psicofisiologiche nell’abuso di sostanze”. Relatore Prof. Gianni Brighetti.

Borsa di studio post-laurea di approfondimento del lavoro di tesi all’estero, presso la Brighton and Sussex Medical School (BSMS) di Brighton (Inghilterra), all’interno del Laboratorio di Psicofisiologia e Neuroscienze del Prof. Hugo Critchley.

Iscritta all’Albo degli Psicologi dell’Emilia Romagna (n° 5585, sezioneA).

Dal 2008 frequenta il corso di specializzazione in Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale “Studi Cognitivi”.

Dal 2008 al 2010 Psicologa volontaria presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’AUSL di Bologna (Azienda Ospedaliera Sant’Orsola-Malpighi). Collabora in attività di consulenza e supporto psicologico, per pazienti e familiari, nei reparti di Cardiologia, Dialisi, Ipertensione Polmonare, Malattie Infettive.

Dal 2009 svolge attività come Psicologa e Psicoterapeuta presso il Centro di Salute Mentale Mazzacorati (Bologna EST).

Maturata esperienza in: disturbi d’ansia, attacchi di panico, disturbi dell’umore, disturbi psicosomatici, disturbi psicopatologici legati a malattie croniche.



Contatti

Articoli di Camilla Marzocchi

Neuroscienze: Mind Wandering. Perchè la nostra mente vagabonda?
Neuroscienze

Neuroscienze: Mind Wandering. Perchè la nostra mente vagabonda?

Mind Wandering: perchè le persone generano costantemente pensieri e immagini che il più delle volte sono slegati dal contesto circostante?

Sinfonia d’autunno: Bergman ci insegna la ciclicità delle emozioni.

Sinfonia d’autunno: Bergman ci insegna la ciclicità delle emozioni.

Psicologia & Cinema: quello di Bergman è un dipinto intenso e lucidissimo del rapporto conflittuale tra una madre e una figlia.

Terapia Cognitivo-Comportamentale per le Psicosi – Parte II
Neuroscienze

Terapia Cognitivo-Comportamentale per le Psicosi – Parte II

Per ridurre l’angoscia e le disabilità prodotte dalla psicosi, ridurre la disregolazione emotiva, accrescere la consapevolezza del paziente.

Addestramento al “Pensiero concreto” come auto-cura per la depressione.

Addestramento al “Pensiero concreto” come auto-cura per la depressione.

I sintomi depressivi possono essere trattati “semplicemente” attraverso l’addestramento ad uno stile di pensiero orientato per obiettivi.

Terapia Cognitivo-Comportamentale per le Psicosi.
Neuroscienze

Terapia Cognitivo-Comportamentale per le Psicosi.

Il primo studio neuro-scientifico che ha dimostrato gli effetti prodotti dalla terapia cognitivo-comportamentale per le psicosi (CBTp)

I Circuiti Neurali attivi nel Delirio di Riferimento
Neuroscienze

I Circuiti Neurali attivi nel Delirio di Riferimento

Una maggiore attivazione neurale, in pazienti schizofrenici, durante alcuni test in grado di indurre un lieve forma di delirio di riferimento

Amarezza cronica post-traumatica: una diagnosi per i precari.

Amarezza cronica post-traumatica: una diagnosi per i precari.

Una reazione psicopatologica ad eventi di vita negativi, considerabili normali se non tendono però a ripetersi tutti i giorni.

L’impronta della violenza sul nostro cervello

L’impronta della violenza sul nostro cervello

La violenza subita in famiglia sembra aumentare la sensibilità e la capacità dei bambini di intercettare potenziali stimoli minacciosi nell’ambiente. “Assistere a violenze” o “esserne vittima” poco importa, entrambe mettono in scacco la speranza di sopravvivere e facilitano il rapido incremento della capacità di captare indizi pericolosi.

Allucinazioni uditive e schizofrenia.

Allucinazioni uditive e schizofrenia.

ALLUCINAZIONI UDITIVE: ESITO DI UN’INEFFICACE REGOLAZIONE EMOTIVA? Numerosi studi presenti in letteratura hanno ormai dimostrato che gli individui affetti da schizofrenia mostrano significative difficoltà nell’esperire, nell’esprimere e talora nel percepire le emozioni. Con l’obiettivo di andare oltre il classico criterio dell’ “appiattimento emotivo” (blunted affect) utilizzato nella formulazione delle diagnosi

STILI DI PENSIERO E VARIABILI PSICOFISIOLOGICHE

STILI DI PENSIERO E VARIABILI PSICOFISIOLOGICHE

E’ stato ipotizzato che il rimuginio svolga numerose funzioni, quali prepararsi all’eventualità di eventi negativi (“prepararsi al peggio”; Sassaroli & Ruggiero, 2003) e mantenere sotto controllo l’arousal fisiologico legato all’ansia (Borkovec, Lyonfields, Wiser, & Diehl, 1993). A favore di questa funzione adattiva del rimuginio esistono in letteratura prove del fatto

Un giorno di ordinaria Psicosi: I Sintomi Psicotici delle persone sane.

Un giorno di ordinaria Psicosi: I Sintomi Psicotici delle persone sane.

Un recente articolo pubblicato sul British Journal of Clinical Psychology ci rassicura sul fatto che noi tutti nella vita abbiamo avuto o avremo, con discreta probabilità, sintomi psicotici di lieve o media entità. Sintomi simil-psicotici quali le voci, sensazioni extra-corporee, visioni religiose o allucinazioni d’altro tipo, non sembrano essere così

Reappraisal
Psicopedia

Reappraisal

Reappraisal: La traduzione letterale sarebbe “riesame”, “rivalutazione”, “riconsiderazione” e si riferisce, nelle ricerche scientifiche e in ambito clinico, ad un processo mentale cosciente che permette di modificare  l’interpretazione che si dà ad uno stimolo emotivo, con l’obiettivo di ridurre il potenziale effetto stressante (Gross,2002). In generale, questa strategia produce effetti sull’esperienza

Immergersi in un film: Questione di Ansia? – Cosa ci fa apprezzare o detestare un film?

Immergersi in un film: Questione di Ansia? – Cosa ci fa apprezzare o detestare un film?

A fronte delle numerose “incapacità” e “deficit” elencati nelle descrizioni dei soggetti ansiosi, ecco uno studio che sottolinea una specifica abilità dei cosiddetti “nevrotici” rispetti ai meno ansiosi: la capacità di immergersi in un film e di godere delle emozioni suscitate senza troppi filtri cognitivi! In un esperimento condotto dal

Arousal
Psicopedia

Arousal

Arousal Il termine indica lo stato di attivazione neurovegetativa dell’organismo ed è legato cambiamenti dell’assetto fisico e psicologico di ogni individuo. Sul piano fisico questo stato di attivazione coinvolge diversi sistemi biologici, quali sistema nervoso autonomo e sistema endocrino, e la sua intensità è misurabile attraverso specifici parametri (frequenza cardiaca,

NEURO-PSICOTERAPEUTI: la naturale evoluzione?
Neuroscienze

NEURO-PSICOTERAPEUTI: la naturale evoluzione?

Neuroscienze e psicoterapia tra sacro e profano “Un’importante differenza tra chi pensa che l’intelligenza sia flessibile e chi pensa che sia cristallizzata sta nel modo in cui reagiscono agli errori!”, sostiene Jason S. Moser dell’Università del Michigan. In altre parole chi pensa di poter imparare dai propri errori avrebbe un’attivazione

Dalla padella alla brace: la paura del contrasto emotivo.

Dalla padella alla brace: la paura del contrasto emotivo.

Il modello cognitivo considera l’ come il risultato di un’incapacità, più forte in alcune persone, di tollerare emozioni negative intense e spiega le strategie utilizzate per evitarle come importanti fattori di mantenimento del disturbo. In quest’ottica il rimuginio ansioso (worry) costituisce uno dei principali strumenti dell’ “evitamento emotivo”: chi rimugina ritiene

Quando le preoccupazioni fanno ammalare: il corpo saggio!
Neuroscienze

Quando le preoccupazioni fanno ammalare: il corpo saggio!

E’ ormai ampiamente riconosciuto, in letteratura e nell’esperienza clinica, che uno stile di pensiero ripetitivo, pervasivo e orientato in senso negativo, sia non solo una reazione comune ad eventi stressanti, ma in alcuni casi una risposta addirittura automatica che tutti noi utilizziamo a fronte di situazioni percepite come minacciose, incerte,

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