expand_lessAPRI WIDGET

I paradossi della psicopatologia (2024) di Francesco Mancini e Amelia Gangemi – Recensione

I paradossi della psicopatologia (2024) di Francesco Mancini e Amelia Gangemi esplora esplora la logica nascosta dei sintomi psicologici

Di Giovanni Maria Ruggiero

Pubblicato il 20 Mag. 2025

I paradossi della psicopatologia: la logica nascosta della sofferenza mentale

Immaginate di avere un pensiero ricorrente, fastidioso, che sapete essere assurdo, ma che non riuscite a togliervi dalla testa. Oppure di sentirvi costantemente in allerta, anche quando non c’è nulla di cui preoccuparsi. Cosa c’è di “sbagliato” in una mente che si comporta così? E se non fosse davvero “sbagliata”, ma solo bloccata in un meccanismo che ha una sua logica?

A questa domanda prova a rispondere il libro I paradossi della psicopatologia (Raffaello Cortina Editore, 2024), scritto da Francesco Mancini, uno dei nomi più noti della psicoterapia cognitiva in Italia, e Amelia Gangemi, esperta di psicologia cognitiva e autrice di numerosi lavori sul ragionamento umano. Insieme propongono un’idea controintuitiva, ma potente: molti sintomi psicologici non sono errori della mente, bensì tentativi (falliti) di fare la cosa giusta.

Secondo gli autori, la sofferenza psicologica nasce spesso da strategie razionali, anche se disfunzionali. La mente, in sostanza, prova a proteggerci – dalla colpa, dal fallimento, dal giudizio – ma finisce per ingarbugliarsi. È un po’ come cercare di uscire dalle sabbie mobili muovendosi troppo: più ci si agita, più si sprofonda.

Il cuore della teoria è questo: i disturbi psicologici seguono una logica interna, anche se ci appaiono assurdi dall’esterno. Il caso più evidente è quello del disturbo ossessivo-compulsivo (DOC): chi ne soffre spesso cerca di evitare pensieri “inaccettabili” (aggressivi, blasfemi, ecc.) con rituali e controlli mentali. Ma proprio questi tentativi li rendono più forti. Non è irrazionalità: è iper-razionalità applicata a un sistema di credenze troppo rigido.

I paradossi della psicopatologia (2024)

Un elemento originale del libro I paradossi della psicopatologia è l’attenzione al senso morale dietro i sintomi. Molti pazienti non vogliono semplicemente “stare bene”: vogliono essere buone persone, irreprensibili, impeccabili. E sono proprio questi standard impossibili a creare il terreno per ansia, colpa, ruminazioni infinite.

Mancini e Gangemi portano il lettore dentro il funzionamento del pensiero clinico con esempi chiari e casi concreti. Ma il libro non è rivolto solo agli addetti ai lavori: parla anche a chi, nella vita quotidiana, si interroga sul perché la mente si inceppi proprio quando vorremmo che funzionasse meglio.

Un capitolo interessante del libro I paradossi della psicopatologia è dedicato ai bias cognitivi, cioè scorciatoie mentali che spesso ci portano a valutazioni distorte. In psicologia clinica, questi errori diventano micce accese: interpretare un battito accelerato come segno di infarto, ad esempio, può scatenare un attacco di panico. Eppure anche qui, tutto parte da una buona intenzione: prevenire il pericolo.

Alla fine, il messaggio del libro è chiaro e rassicurante: non sei rotto, non sei sbagliato, stai solo usando strumenti che un tempo ti servivano, ma che oggi non funzionano più. Il lavoro del terapeuta, allora, non è “correggere” il paziente, ma aiutarlo a capire il senso delle sue strategie mentali, e a costruirne di nuove.

I paradossi della psicopatologia (2024): uno sguardo umano oltre il sintomo

I paradossi della psicopatologia non è un manuale tecnico, ma un invito a guardare la mente umana con più curiosità e meno giudizio. Perché a volte, dietro un sintomo, si nasconde un desiderio profondo: quello di vivere bene, ma anche di vivere bene con gli altri. E questo, tutto sommato, è molto umano.

CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
I paradossi della psicopatologia (2024) di Francesco Mancini e Amelia Gangemi – Recensione

I paradossi della psicopatologia (2024) è un libro che insegna al lettore a pensare alla mente, alle sue funzioni e ai suoi disturbi

cancel