Il nucleo comune delle psicoterapie
Un recente articolo pubblicato su Journal of Psychotherapy Integration cerca di rispondere alla domanda, tentando di mettere a fuoco quali sono gli elementi chiave comuni a un buon percorso psicoterapico, trasversalmente ai diversi modelli e approcci.
Gli autori in tal senso intendono la psicoterapia una sorta di processo caratterizzato da un nucleo comune di elementi rilevanti affinché possa configurarsi come un’esperienza utile e valida.
Secondo gli autori Henriques & Gralha (2024) il cuore delle psicoterapie, trasversalmente ai diversi approcci, è caratterizzato da alcuni elementi fondamentali e sostanziali, in assenza dei quali la terapia sarebbe a rischio di essere realmente efficace. Questi elementi fondamentali costituiscono quello che gli autori definiscono il nucleo comune delle psicoterapie che possano essere valide.
Gli elementi chiave di una buona psicoterapia
Vediamo dunque questi elementi secondo gli autori Henriques & Gralha (2024).
Il primo elemento di questo nucleo comune sarebbe un contesto sociale e culturale che sin dall’inizio, accetta, destigmatizza e legittima la psicoterapia come forma di aiuto rispetto a una condizione dell’individuo. In tal senso un contesto che facilita l’accesso e l’avvio del processo terapeutico, abbattendo barriere e resistenze, è fondamentale: il che significa promuovere accettazione e fiducia nel processo psicoterapeutico. Il contesto relazionale favorevole include sin dall’inizio una buona qualità della relazione terapeutica, cioè il paziente dovrebbe anzitutto già in prima battuta sentirsi accolto, ascoltato, autenticamente validato da un terapeuta che sia competente.
Il secondo elemento comune a valide psicoterapie sarebbe costituito da tre processi fondamentali che si attivano una volta che la terapia è iniziata e nel corso della terapia stessa: a) in continuità con il primo elemento, il terapeuta consente al paziente di sentirsi validato, rispettato e accettato con le sue vulnerabilità, promuovendo l’idea che la psicoterapia sia un luogo sicuro in cui aprirsi e condividere parti di sé; b) il terapeuta lavora in un’ottica collaborativa con il paziente per sviluppare e co-costruire una comprensione condivisa dei suoi sintomi e del suo funzionamento, una concettualizzazione condivisa del caso in cui si accresce la consapevolezza dei fattori disadattivi che ingenerano e mantengono la sofferenza e i sintomi; c) la psicoterapia dovrebbe includere l’implementazione di strategie e tecniche che favoriscano nuove esperienze per il paziente sia all’interno della stanza della terapia sia all’esterno nella vita quotidiana del paziente, per creare nuove opportunità di apprendimento, di crescita consapevole e di cambiamento adattivo.
Infine, ma non meno importante, secondo gli autori un elemento chiave per una psicoterapia efficace sarebbe il monitoraggio dei progressi e degli esiti: in altre parole, la terapia dovrebbe essere “outcome informed”. Questo significa che il terapeuta dovrebbe costantemente monitorare diversi aspetti, tra cui l’atteggiamento e le credenze del paziente verso la terapia e il suo andamento, i progressi, le difficoltà e risultati, tra cui a esempio anche la riduzione o meno dei sintomi, apportando aggiustamenti continui se necessario.
È importante quindi sapere che, stante l’importanza dell’implementazione di protocolli e approcci evidence-based, alcuni elementi risultano basilari e imprescindibili all’interno di un percorso di psicoterapia.