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Il monitoraggio dei progressi e degli esiti clinici in psicoterapia

Studi recenti evidenziano i vantaggi del monitoraggio continuo in psicoterapia, migliorando gli esiti del trattamento

Di Linda Confalonieri

Pubblicato il 14 Nov. 2024

Aggiornato il 21 Nov. 2024 11:19

Psicoterapia: importanza delle fasi iniziali e del monitoraggio continuo

All’interno di un trattamento psicoterapico risultano fondamentali le fasi iniziali. E’ nelle fasi iniziali che avviene un assessment della condizione clinica del paziente, si formula una diagnosi e una concettualizzazione del caso, si definiscono gli obiettivi terapeutici in un assetto collaborativo nella diade terapeutica.

Altrettanto utile, da non trascurare, ma nella pratica non sempre effettuato, è il monitoraggio sistematico dell’andamento della terapia e degli esiti della stessa in corso d’opera e al termine del trattamento.  Diverse indagini mettono in luce che la maggior parte di professionisti della psicoterapia non effettua valutazioni degli esiti e dei cambiamenti degli interventi in modo sistematico (si vedano ad esempio, Garland, Kruse, & Aarons, 2003; Hatfield & Ogles, 2004; Phelps, Eisman, & Kohout, 1998). Ad esempio, in una survey condotta dall’ American Psychological Association (APA) solo il 39% dei terapisti riferiva di utilizzare regolarmente strumenti di misurazione per valutare i cambiamenti del paziente nel corso del trattamento (Wright et al., 2017); similmente, il 12% degli psicologi canadesi interpellati ha riferito di implementare qualche forma di monitoraggio sistematico e continuo (Ionita & Fitzpatrick, 2014).

D’altro canto, una crescente quota di studi evidenzia i vantaggi sia per il paziente che per il terapeuta di un monitoraggio e di un feedback progressivo e costante dei progressi all’interno del trattamento (Lambert, Whipple, & Kleinstäuber, 2018). La valutazione sistematica e puntuale durante il percorso, attraverso misurazioni validate dal punto di vista psicometrico, è un aspetto rilevante per stabilire gli effetti della psicoterapia e per acquisire informazioni utili per tarare gli interventi terapeutici.  

I benefici del monitoraggio continuo nella psicoterapia

Una review canadese (Tasca et al., 2019) ha analizzato i benefici dell’implementazione del monitoraggio clinico del funzionamento del paziente attraverso misurazioni sistematiche all’inizio e al termine del trattamento, ma anche del monitoraggio continuo dei progressi durante il percorso.  La finalità della valutazione degli outcome pre e post trattamento è quella di verificare l’efficacia del trattamento nella riduzione dei sintomi, nel migliorare la qualità della vita e altre aree di funzionamento ritenute rilevanti dalla diade terapeutica. 

Per monitoraggio dei progressi, si intende un monitoraggio continuo e regolare durante il percorso che implica momenti specifici e ripetuti in cui si valutano i progressi del paziente durante la psicoterapia; il monitoraggio avviene attraverso strumenti psicometrici validati e standardizzati che consentono di dare al terapeuta un feedback specifico sullo stato del paziente nel corso del tempo, comparato con momenti precedenti (Overington & Ionita, 2012). Il feedback che ne ricava il terapeuta può essere di carattere positivo nel momento in cui si osserva un progressivo miglioramento oppure potrebbe segnalare stasi o deterioramento a livello di sintomatologia, funzionamento psicologico e qualità della vita (Lambert, 2015). 

Secondo la review canadese, il bilancio è positivo: vi sarebbero importanti effetti benefici e vantaggi dell’implementazione di un monitoraggio dei progressi puntale e ripetuto sia per i terapisti che per i loro pazienti (Gondek, Edbrooke-Childs, Fink, Deighton, & Wolpert, 2016; Lambert et al., 2018). 

La misurazione e il costante feedback ai terapeuti è utile per modificare le strategie e gli interventi terapeutici al fine di migliorare gli esiti del trattamento, con indizi ulteriori che possono rendere più percettibili i bisogni del paziente (Duncan & Reese, 2015; Lambert, 2015; Lambert, Whipple, & Kleinstäuber, 2018). 

Gli strumenti utilizzati per il monitoraggio dei progressi

Generalmente, per il monitoraggio dei progressi si utilizzano strumenti di misurazione pan-teorici, piuttosto brevi e sintetici, che indagano il funzionamento del paziente e la sintomatologia (Duncan & Reese, 2015; Lambert, 2015; Overington & Ionita, 2012). Un esempio può essere l’ Outcome Questionnaire-45 (OQ-45) o il The Partners for Change Outcomes Monitoring System (PCOMS; Miller, Duncan, Sorrell, & Brown, 2005). 

Anche la Canadian Psychological Association Task Force on Outcome and Progress Monitoring in Psychotherapy raccomanda un’ampia adozione di monitoraggi regolari dei progressi e degli esiti dei trattamenti psicoterapici nei vari contesti clinici pubblici e privati.

Lo scetticismo e le barriere alla diffusione di questa best practice gravitano attorno a mancanza di conoscenza, formazione carente e preoccupazioni di carattere pratico, tra cui il timore che tali momenti di monitoraggio e misurazione possano portare via troppo tempo e essere di peso ai pazienti. In realtà, una review di ricerche su questa tematica sembra indicare proprio il contrario: i pazienti sottoposti a momenti di monitoraggio regolare e costante riferiscono un’esperienza positiva, riconoscendo che questa pratica avrebbe facilitato la collaborazione con i loro terapisti (Solstad et al., 2017). Inoltre, secondo i pazienti coinvolti in alcune indagini su questa tematica, hanno espresso che i questionari utilizzati erano semplici, ben comprensibili, che miglioravano il focus e la struttura delle sedute e che consentivano loro di prendere atto dei progressi terapeutici (Kilbride et al., 2013; Solstad et al., 2017; Stedman et al., 2000; Steinfeld et al., 2016; Unsworth et al., 2012). 

In conclusione, la valutazione degli esiti pre e post trattamento, e altrettanto il monitoraggio e un feedback regolare e sistematico dell’andamento dei progressi del paziente hanno il potenziale di migliorare la qualità e l’efficacia degli interventi psicoterapici.  Pertanto, sensibilizzare la comunità professionale degli psicologi e migliorare la loro formazione continua su tali tematiche rappresenta una linea d’azione importante per potenziare l’offerta dei servizi di salute mentale pubblici e privati. 

Riferimenti Bibliografici
  • Duncan, B. L., & Reese, R. J. (2015). The Partners for Change Outcome Management System (PCOMS) revisiting the client’s frame of refer ence. Psychotherapy, 52, 391–401.
  • Garland, A. F., Kruse, M., & Aarons, G. A. (2003). Clinicians and outcome measurement: What’s the use? The Journal of Behavioral Health Ser vices & Research, 30, 393–405.
  • Gondek, D., Edbrooke-Childs, J., Fink, E., Deighton, J., & Wolpert, M. (2016). Feedback from outcome measures and treatment effectiveness, treatment efficiency, and collaborative practice: A systematic review. Administration and Policy in Mental Health and Mental Health Services Research, 43, 325–343.
  • Hatfield, D. R., & Ogles, B. M. (2004). The use of outcome measures by psychologists in clinical practice. Professional Psychology: Research and Practice, 35, 485–491.
  • Kilbride, M., Byrne, R., Price, J., Wood, L., Barratt, S., Welford, M., & Morrison, A. P. (2013). Exploring service users’ perceptions of cogni tive behavioural therapy for psychosis: A user led study. Behavioural and Cognitive Psychotherapy, 41, 89–102.
  • Ionita, G., & Fitzpatrick, M. (2014). Bringing science to clinical practice: A Canadian survey of psychological practice and usage of progress monitoring measures. Canadian Psychology, 55, 187–196.
  • Lambert, M. J., Whipple, J. L., & Kleinstäuber, M. (2018). Collecting and delivering progress feedback: A meta-analysis of routine outcome mon itoring. Psychotherapy, 55, 520–537.
  • Lambert, M. J. (2015). Progress feedback and the OQ-system: The past and the future. Psychotherapy: Theory, Research, & Practice, 52, 381–390
  • Overington, L., & Ionita, G. (2012). Progress monitoring measures: A brief guide. Canadian Psychology/Psychologie canadienne, 53, 82–92.
  • Phelps, R., Eisman, E. J., & Kohout, J. (1998). Psychological practice and managed care: Results of the CAPP practitioner survey. Professional Psychology: Research and Practice, 29, 31–36.
  • Solstad, S. M., Castonguay, L. G., & Moltu, C. (2017). Patients’ experi ences with routine outcome monitoring and clinical feedback systems: A systematic review and synthesis of qualitative empirical literature. Psy chotherapy Research, 29, 157–170.
  • Stedman, T., Yellowlees, P., Drake, S., Chant, D., Clarke, R., & Chapple, B. (2000). The perceived utility of six selected measures of consumer outcomes proposed for routine use in Australian mental health services. Australian and New Zealand Journal of Psychiatry, 34, 842–849.
  • Steinfeld, B., Franklin, A., Mercer, B., Fraynt, R., & Simon, G. (2016). Progress monitoring in an integrated health care system: Tracking be havioral health vital signs. Administration and Policy in Mental Health and Mental Health Services Research, 43, 369–378.
  • Tasca, G. A., Angus, L., Bonli, R., Drapeau, M., Fitzpatrick, M., Hunsley, J., & Knoll, M. (2019). Outcome and progress monitoring in psychotherapy: Report of a Canadian Psychological Association Task Force. Canadian Psychology / Psychologie canadienne, 60(3), 165–177.
  • Unsworth, G., Cowie, H., & Green, A. (2012). Therapists’ and clients’ perceptions of routine outcome measurement in the NHS: A qualitative study. Counselling & Psychotherapy Research, 12, 71–80.
  • Wright, C. V., Beattie, S. G., Galper, D. I., Church, A. S., Bufka, L. F., Brabender, V. M., & Smith, B. L. (2017). Assessment practices of professional psychologists: Results of a national survey. Professional Psychology: Research and Practice, 48, 73–78.
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