Psicoterapia: importanza delle fasi iniziali e del monitoraggio continuo
All’interno di un trattamento psicoterapico risultano fondamentali le fasi iniziali. E’ nelle fasi iniziali che avviene un assessment della condizione clinica del paziente, si formula una diagnosi e una concettualizzazione del caso, si definiscono gli obiettivi terapeutici in un assetto collaborativo nella diade terapeutica.
Altrettanto utile, da non trascurare, ma nella pratica non sempre effettuato, è il monitoraggio sistematico dell’andamento della terapia e degli esiti della stessa in corso d’opera e al termine del trattamento. Diverse indagini mettono in luce che la maggior parte di professionisti della psicoterapia non effettua valutazioni degli esiti e dei cambiamenti degli interventi in modo sistematico (si vedano ad esempio, Garland, Kruse, & Aarons, 2003; Hatfield & Ogles, 2004; Phelps, Eisman, & Kohout, 1998). Ad esempio, in una survey condotta dall’ American Psychological Association (APA) solo il 39% dei terapisti riferiva di utilizzare regolarmente strumenti di misurazione per valutare i cambiamenti del paziente nel corso del trattamento (Wright et al., 2017); similmente, il 12% degli psicologi canadesi interpellati ha riferito di implementare qualche forma di monitoraggio sistematico e continuo (Ionita & Fitzpatrick, 2014).
D’altro canto, una crescente quota di studi evidenzia i vantaggi sia per il paziente che per il terapeuta di un monitoraggio e di un feedback progressivo e costante dei progressi all’interno del trattamento (Lambert, Whipple, & Kleinstäuber, 2018). La valutazione sistematica e puntuale durante il percorso, attraverso misurazioni validate dal punto di vista psicometrico, è un aspetto rilevante per stabilire gli effetti della psicoterapia e per acquisire informazioni utili per tarare gli interventi terapeutici.
I benefici del monitoraggio continuo nella psicoterapia
Una review canadese (Tasca et al., 2019) ha analizzato i benefici dell’implementazione del monitoraggio clinico del funzionamento del paziente attraverso misurazioni sistematiche all’inizio e al termine del trattamento, ma anche del monitoraggio continuo dei progressi durante il percorso. La finalità della valutazione degli outcome pre e post trattamento è quella di verificare l’efficacia del trattamento nella riduzione dei sintomi, nel migliorare la qualità della vita e altre aree di funzionamento ritenute rilevanti dalla diade terapeutica.
Per monitoraggio dei progressi, si intende un monitoraggio continuo e regolare durante il percorso che implica momenti specifici e ripetuti in cui si valutano i progressi del paziente durante la psicoterapia; il monitoraggio avviene attraverso strumenti psicometrici validati e standardizzati che consentono di dare al terapeuta un feedback specifico sullo stato del paziente nel corso del tempo, comparato con momenti precedenti (Overington & Ionita, 2012). Il feedback che ne ricava il terapeuta può essere di carattere positivo nel momento in cui si osserva un progressivo miglioramento oppure potrebbe segnalare stasi o deterioramento a livello di sintomatologia, funzionamento psicologico e qualità della vita (Lambert, 2015).
Secondo la review canadese, il bilancio è positivo: vi sarebbero importanti effetti benefici e vantaggi dell’implementazione di un monitoraggio dei progressi puntale e ripetuto sia per i terapisti che per i loro pazienti (Gondek, Edbrooke-Childs, Fink, Deighton, & Wolpert, 2016; Lambert et al., 2018).
La misurazione e il costante feedback ai terapeuti è utile per modificare le strategie e gli interventi terapeutici al fine di migliorare gli esiti del trattamento, con indizi ulteriori che possono rendere più percettibili i bisogni del paziente (Duncan & Reese, 2015; Lambert, 2015; Lambert, Whipple, & Kleinstäuber, 2018).
Gli strumenti utilizzati per il monitoraggio dei progressi
Generalmente, per il monitoraggio dei progressi si utilizzano strumenti di misurazione pan-teorici, piuttosto brevi e sintetici, che indagano il funzionamento del paziente e la sintomatologia (Duncan & Reese, 2015; Lambert, 2015; Overington & Ionita, 2012). Un esempio può essere l’ Outcome Questionnaire-45 (OQ-45) o il The Partners for Change Outcomes Monitoring System (PCOMS; Miller, Duncan, Sorrell, & Brown, 2005).
Anche la Canadian Psychological Association Task Force on Outcome and Progress Monitoring in Psychotherapy raccomanda un’ampia adozione di monitoraggi regolari dei progressi e degli esiti dei trattamenti psicoterapici nei vari contesti clinici pubblici e privati.
Lo scetticismo e le barriere alla diffusione di questa best practice gravitano attorno a mancanza di conoscenza, formazione carente e preoccupazioni di carattere pratico, tra cui il timore che tali momenti di monitoraggio e misurazione possano portare via troppo tempo e essere di peso ai pazienti. In realtà, una review di ricerche su questa tematica sembra indicare proprio il contrario: i pazienti sottoposti a momenti di monitoraggio regolare e costante riferiscono un’esperienza positiva, riconoscendo che questa pratica avrebbe facilitato la collaborazione con i loro terapisti (Solstad et al., 2017). Inoltre, secondo i pazienti coinvolti in alcune indagini su questa tematica, hanno espresso che i questionari utilizzati erano semplici, ben comprensibili, che miglioravano il focus e la struttura delle sedute e che consentivano loro di prendere atto dei progressi terapeutici (Kilbride et al., 2013; Solstad et al., 2017; Stedman et al., 2000; Steinfeld et al., 2016; Unsworth et al., 2012).
In conclusione, la valutazione degli esiti pre e post trattamento, e altrettanto il monitoraggio e un feedback regolare e sistematico dell’andamento dei progressi del paziente hanno il potenziale di migliorare la qualità e l’efficacia degli interventi psicoterapici. Pertanto, sensibilizzare la comunità professionale degli psicologi e migliorare la loro formazione continua su tali tematiche rappresenta una linea d’azione importante per potenziare l’offerta dei servizi di salute mentale pubblici e privati.