La profezia di Dorothy Martin
È il 1954. Siamo a Chicago, negli Stati Uniti. Dorothy Martin sostiene di essere in contatto con “I Guardiani” dal pianeta Clarion, che le manderebbero messaggi attraverso la “scrittura automatica”. Dorothy raduna attorno a sé alcune persone che credono ai suoi contatti con queste entità. La sua casa diventa dunque il luogo di incontro del gruppo. In uno dei messaggi viene fatta una previsione catastrofica: la notte tra il 20 e il 21 dicembre, a mezzanotte, un’alluvione spazzerà via gran parte dell’Europa, del Canada e degli Stati Uniti. Alcuni prescelti saranno però portati via a bordo di dischi volanti.
I Guardiani hanno vietato di fare proselitismo; ciò in quanto “gli eletti saranno inviati”. Il gruppo, quindi, non cerca pubblicità, anche se le informazioni vengono date a coloro che cercano notizie o che sono semplicemente curiosi. La stampa e la televisione vengono invece trattate in malo modo.
La notizia della profezia, in ogni caso, si diffonde. Il gruppo diventa anche il bersaglio di alcuni burloni. Il giorno 17 dicembre, un uomo che si identifica come “Captain Video” telefona a Dorothy, dicendole che quel giorno stesso, alle ore 16, sarebbe stata prelevata da un disco volante. Vengono avanzati dubbi sulla bontà di quel messaggio: Captain Video era il protagonista di una serie di fantascienza molto conosciuta all’epoca. Dorothy è però convinta della sua autenticità e si pone in fiduciosa attesa. Ovviamente, nessuno si presenta.
Il 20 dicembre, alle 10 del mattino, Dorothy riceve un messaggio che conferma la profezia iniziale. A mezzanotte, tutti gli eletti radunati a casa sua verranno prelevati da alcuni dischi volanti. La giornata scorre tranquilla fino alle 21,30, quando vengono ricevute svariate comunicazioni con istruzioni dettagliate. Nessun oggetto metallico deve essere portato sulle navicelle spaziali: i componenti del gruppo asportano dunque tutte le componenti metalliche dai loro indumenti.
Scocca la mezzanotte: non accade nulla. Nessuno si presenta. Uno dei componenti fa notare che un altro orologio segna ancora le 23,55. Si aspetta la “seconda” mezzanotte. Anche qui non si vede nessuno: non arrivano visitatori né navicelle spaziali.
Alle 4,45 un altro messaggio: l’alluvione non avrà luogo perché il gruppo ha diffuso così tanta luce da aver rinviato la catastrofe. Uno dei presenti si alza, prende il suo cappotto e lascia la casa, per non farvi più ritorno.
Subito dopo la mancata profezia si assiste però ad uno “strano” comportamento di Dorothy e del suo gruppo. La pubblicità sui giornali e in televisione, prima accuratamente evitata, era ora avidamente ricercata. Subito i componenti del gruppo incominciano a chiamare la stampa e la televisione: tutti devono sapere dello scampato pericolo. Tutti devono sapere che il mondo si è salvato grazie alla luce sparsa dal loro gruppo.
La dissonanza cognitiva
Questi eventi sono stati descritti da tre ricercatori: Leon Festinger, Henry Riecken e Stanley Schachter nel loro libro “When Prophecy Fails” (Leon Festinger, Henry Riecken, Stanley Schachter, 1956). I tre ricercatori erano venuti a conoscenza del gruppo e delle credenze di Dorothy Martin nel periodo in cui stavano facendo alcuni studi sugli effetti del mancato avveramento delle profezie. Avevano quindi colto l’occasione al volo, introducendosi nel gruppo insieme ad altri “infiltrati” assunti appositamente.
L’ipotesi dei tre ricercatori era che anche nel caso del mancato avverarsi delle profezie, i fautori delle stesse non avrebbero abbandonato le loro credenze. Secondo quanto teorizzato da Festinger e compagni, i credenti nella profezia avrebbero messo in atto comportamenti che avrebbero fortificato le loro convinzioni.
Quanto detto in base al meccanismo della “dissonanza cognitiva”, che era poi stato formalizzato da Leon Festinger in termini più generali alcuni anni dopo, nel fondamentale “Teoria della dissonanza cognitiva” (1957).
In particolare, sussiste dissonanza quando fra due elementi cognitivi vi è contrasto. Quindi, quanto più questo contrasto risulta “disturbante” per colui che lo prova, tanto più viene cercata una strategia per ridurlo. Nel caso di Dorothy i due elementi in contrasto erano, da una parte la credenza nella profezia, dall’altra, la certezza che non si era avverata.
È poi da evidenziare che il contrasto fra i due elementi risulta molto forte quando sono state compiute delle azioni per le quali è impossibile o difficile tornare indietro. Nel caso del gruppo di Dorothy, molti avevano lasciato il loro lavoro e/o ceduto i loro beni. In accordo alla credenza, in seguito all’alluvione, non ne avrebbero più avuto bisogno.
In linea generale, per ridurre la dissonanza cognitiva, sono tre le azioni possibili:
- Cambiare il proprio comportamento;
- Introdurre un diverso elemento cognitivo;
- Modificare l’ambiente esterno.
Nel caso specifico, cambiare il proprio comportamento avrebbe significato l’abbandono della credenza. Se una profezia non viene confermata, evidentemente non può essere considerata vera.
L’introduzione di un diverso elemento cognitivo poteva realizzarsi, ad esempio, attraverso una reinterpretazione dell’originaria profezia, che magari poteva essere spostata di anni – o di secoli – in avanti. La “tattica” del diverso elemento cognitivo varia a seconda degli elementi che danno luogo alla dissonanza. Nel suo libro, ad esempio, Festinger fa l’esempio dei fumatori che provano dissonanza. Ciò in quanto da una parte sanno che il fumo fa male, dall’altra continuano nel loro comportamento. Il diverso elemento cognitivo sul fumo – atto a ridurre la dissonanza – potrebbe essere l’idea che non faccia poi così male o un’aneddotica su fumatori accaniti che sono vissuti fino a 100 anni.
La modifica dell’ambiente esterno consiste nel trovare supporto sociale alle proprie credenze. Dorothy ed il resto del gruppo avevano scelto quest’ultimo comportamento, facendo proselitismo per cercare di convincere altre persone della bontà della profezia.
QAnon e la dissonanza cognitiva
A partire da ottobre 2017 sulla piattaforma 4chan incominciarono ad apparire dei messaggi a firma di “Q” che diceva di avere particolari autorizzazioni top secret (Stephanie Kemmerer, 2021)
I messaggi di “Q” – che rapidamente diventa “QAnon” – erano simili alle centurie di Nostradamus: criptici e da interpretare. Poco alla volta si forma l’ennesima teoria del complotto: i gruppi di potere di Hollywood, nonché quelli politici e finanziari stanno controllando il mondo attraverso il Satanismo e la pedofilia. Sarebbero quindi implicati in questa “cabala” misteriosa, personaggi come Oprah Winfrey, Tom Hanks, Barack Obama, Hillary Clinton, nonché gli “immancabili” George Soros e Bill Gates che vengono sempre coinvolti nelle varie teorie cospiratorie.
La teoria di QAnon trae linfa diretta da quella che possiamo definire la “bufala secolare” dei Protocolli dei Savi di Sion (Kemmerer, 2021; Cohn, 2013). Altra teoria da cui viene tratto materiale per i complottisti deriva dalla famosa (e ovviamente assurda) teoria del “Pizzagate”, secondo cui nei sotterranei della pizzeria “Comet Ping Pong” di Washington si ponevano in essere abusi su bambini (Vyse, 2021; Debies – Carl, 2017; Polidoro, 2019),
Secondo “QAnon”, però, Donald Trump starebbe segretamente combattendo contro questa “cabala” tra cui – come detto – sarebbero ricompresi anche alcuni politici democratici di altissimo livello.
I sostenitori di QAnon – nel tempo – hanno formulato varie profezie. Alcune non avevano date precise, come quelle che predicevano che Mark Zuckerberg avrebbe lasciato Facebook e che Papa Francesco sarebbe stato arrestato. Altre, invece, hanno fatto riferimento a date molto precise. Una di queste era relativa all’arrivo della “tempesta” il giorno 3 novembre 2017. Un’altra concerneva il suicidio di massa dei nemici di Trump che doveva aver luogo il 10 febbraio 2018 (French, 2021).
Nessuna di queste profezie si è avverata. Una piccola fiamma si era riaccesa il 6 gennaio 2021, quando Trump incoraggiò la rivolta contro le “elezioni rubate”. Una folla assolutamente non pacifica e animata dalle peggiori intenzioni, invase quindi Capitol Hill, causando cinque morti (Healy, 2022). Sembrava che la “tempesta” dovesse avere luogo. Anche qui un nulla di fatto. Tra i sostenitori di QAnon presenti quel giorno, vi era anche lo “sciamano” Jacob Chansley noto come Jake Angeli, pittorescamente vestito con delle corna.
Questo fa comprendere come i sostenitori della strampalata teoria non siano persone che si divertono a travestirsi e a fare un po’ di confusione: l’FBI ha classificato QAnon come un’organizzazione terroristica (Kemmerer, 2021).
Tutto finito dunque? I sostenitori di QAnon, che sono anche tutti sostenitori di Trump, quale comportamento porranno in essere per diminuire la loro dissonanza? Il gruppo di Dorothy Martin incominciò a cercare supporto sociale, facendo proselitismo e cercando di convincere altre persone sulla bontà della profezia. Per QAnon cosa potrebbe accadere? I seguaci di Dorothy Martin dovevano trovare supporto sociale nel mondo reale, considerato che quegli avvenimenti si erano svolti nel 1954: internet non c’era ancora. I sostenitori di QAnon potranno invece prolungare le loro convinzioni trovando supporto nel mondo virtuale (Vyse,2021). È poi estremamente probabile che i “QAnonisti” si faranno “rivedere” in occasione delle prossime elezioni presidenziali americane, dove la vice-presidente Kamala Harris si contrappone a Donald Trump. Considerata anche la difficilissima situazione politica con due guerre in corso, Ucraina e Gaza, queste elezioni saranno cruciali nell’assestamento degli equilibri mondiali.
Come scrive Chris French:
Quindi, cosa succederà ora ai sostenitori di QAnon? Questi giorni, solo i più pazzi farebbero predizioni fiduciose sugli eventi futuri ma, per quello che vale, questo è quello che penso probabilmente accadrà. Questi sostenitori, per i quali QAnon è diventato centrale per la loro identità, molto probabilmente diventeranno ancora più legati alla causa. Questo includerà coloro che hanno partecipato alle manifestazioni di Trump, portando bandiere e striscioni, e naturalmente molti di quelli che erano direttamente coinvolti nell’invasione del Capitol Hill il 6 gennaio, così come quelli che, a causa del supporto a QAnon hanno rotto relazioni con amici e famiglia. (French, 2021).