Sessualità nell’era digitale
Nell’era digitale, la sessualità ha subito una trasformazione radicale. L’avvento di Internet e dei dispositivi tecnologici ha determinato un cambiamento significativo nelle dinamiche relazionali, nell’espressione della sessualità e nell’accesso alle informazioni. Questo nuovo scenario offre opportunità senza precedenti, ma presenta anche sfide e complessità uniche, che richiedono attenzione e riflessione. Negli ultimi anni, il fenomeno della sessualità online ha registrato una crescita significativa, soprattutto durante la pandemia, quando le misure di distanziamento sociale hanno reso le interazioni virtuali quasi l’unico mezzo per comunicare, specialmente per i più giovani. In alcuni casi, queste interazioni virtuali sono diventate la norma, anche dopo il ritorno alla possibilità di contatti fisici. Da tempo, in letteratura, si utilizza il termine “tecno-sessualità” (Tecno-sexuality; Waskul, 2014) per descrivere efficacemente la relazione tra sessualità e spazio virtuale: “L’utilizzo sempre più diffuso della tecnologia per raccogliere informazioni sessuali, esprimere desideri sessuali, visualizzare o esporre corpi sessuali, sperimentare piacere sessuale ed esplorare fantasie sessuali” (p. 94).
La sessualità virtuale si riferisce alle interazioni sessuali o erotiche che avvengono tramite dispositivi e piattaforme digitali, come videochiamate e chat room. L’espressione del desiderio sessuale nel mondo digitale consente di avere l’altro sempre a portata di mano, a un semplice clic di distanza, creando l’illusione di una costante disponibilità. Questo cambiamento di scenario invita a riflettere sul ruolo dei corpi nell’incontro sessuale, che, nell’ambiente virtuale, assumono un significato diverso. La sessualità online è un’esperienza che simula la dimensione tattile dell’incontro fisico attraverso mezzi di comunicazione non sensoriali. In questo contesto, la vista e l’immaginazione devono compensare l’assenza del contatto sensoriale diretto con l’altro (Waskul, Douglass, & Edgley, 2000). Pertanto, è il concetto stesso di intimità che subisce una trasformazione, tanto che alcuni studiosi hanno coniato il termine “intimità digitale” (Scott et al., 2020). Questo concetto, pur offrendo molte possibilità innovative per il contatto e la connessione con persone lontane, presenta anche criticità e caratteristiche uniche che lo distinguono nettamente dall’intimità faccia a faccia. Sebbene l’intimità digitale possa arricchire le interazioni a distanza, non può sostituire completamente l’esperienza diretta e sensoriale dell’incontro fisico (Waskul, 2003).
Relazioni a distanza e relazioni in presenza: quali implicazioni psicologiche?
Come detto in precedenza, sebbene questa modalità presenti notevoli vantaggi, come la possibilità di connettersi con persone anche molto lontane e di mantenere vivo il desiderio di coppia nelle relazioni a lunga distanza, non è corretto considerarla un’alternativa equivalente all’interazione di persona, poiché le due modalità presentano caratteristiche molto diverse (Cornwell & Lundgren, 2001; Xie, 2008). Le relazioni online, infatti, possiedono peculiarità che le distinguono dalle relazioni reali: l’assenza di contatto corporeo, visivo e di comunicazione non verbale – tutti elementi essenziali per instaurare un coinvolgimento sentimentale – rende il legame meno profondo e intenso, indebolendo la capacità di empatia e comprensione reciproca. La comunicazione via chat, oltre a comportare una minore esposizione personale, implica anche una ridotta assunzione di responsabilità (Huang & Yang, 2013). La relazione si costruisce rapidamente, ma può essere abbandonata altrettanto facilmente. Per allontanarsi da qualcuno, non è necessario affrontarlo direttamente o fornire spiegazioni; basta interrompere la conversazione o disconnettersi, causando però spesso un profondo dolore in chi subisce questo distacco (Cornwell & Lundgren, 2001; Huang & Yang, 2013).
Date queste premesse, perché una persona potrebbe preferire le relazioni virtuali a quelle reali?
La ricerca esclusiva di un legame sentimentale online può riflettere diversi aspetti: da un lato, il desiderio di colmare una mancanza emotiva; dall’altro, una paura di confrontarsi con le complessità e le sfide di una relazione reale, che richiede maggiore coinvolgimento e impegno (Shabahang et al., 2022). Questo timore ha spesso radici nella mancanza di fiducia in sé stessi e negli altri, in una bassa autostima e nell’autosvalutazione, accompagnate dalla convinzione di non essere degni d’amore o di non meritare di meglio, unitamente ad una sensazione di profonda solitudine (Huang & Yang, 2013). Per coloro che sono insicuri riguardo al proprio aspetto, queste credenze possono favorire l’evitamento di relazioni più intime e profonde, mantenendo un certo distacco (Huang & Yang, 2013). La ricerca di una relazione online, che consente l’anonimato, può anche derivare dal desiderio di vivere una storia al di fuori di un legame esistente (Young, 2006) o di esplorare la propria curiosità sessuale in modo relativamente sicuro (Döring et al., 2022). Inoltre, le relazioni online permettono di connettersi e rispondere secondo i propri ritmi, evitando i conflitti che potrebbero sorgere in incontri faccia a faccia. La disponibilità di messaggi, video e immagini può dare la sensazione di una presenza costante dell’altro (Huang & Yang, 2013; Whitty & Carr, 2017).
Ci sono diverse caratteristiche delle chat online che possono “spingere” le persone a preferirle rispetto ai corteggiamenti di persona (Spaccarotella, 2020):
- Disinibizione online: il contesto virtuale facilita spesso l’apertura verso gli altri, rendendo più semplice parlare di sé e affrontare argomenti che sarebbero difficili da discutere a voce.
- Idealizzazione: si tende a proiettare sull’altra persona qualità e caratteristiche desiderate in un partner, anche se queste non le appartengono realmente.
- Assenza di limiti di orario e luogo: è possibile chattare in qualsiasi momento della giornata e ovunque ci si trovi, senza la necessità di attendere un incontro di persona.
- Possibilità di chattare con più persone contemporaneamente: la fluidità offerta dalla rete consente di interagire e frequentarsi a distanza con un numero maggiore di persone, riducendo l’investimento di tempo e risorse richiesto per una frequentazione dal vivo. Questo rende possibile disconnettersi da una relazione in qualsiasi momento, con poche o nessuna conseguenza.
- Opportunità di mostrarsi migliori di come si è: la possibilità di conoscersi dietro uno schermo, con tempistiche diverse rispetto a quelle delle relazioni reali, permette di presentare solo i lati migliori di sé attraverso risposte ponderate e più strategiche. Inoltre, l’anonimato relativo consente di nascondere le proprie insicurezze e, in alcuni casi, di presentarsi come qualcun altro.
Un’altra opportunità interessante offerta dalla sessualità digitale è la possibilità di esplorare la propria sessualità senza dover affrontare il giudizio altrui, permettendo un’esplorazione libera e aperta di varie tematiche, anche attraverso il confronto con persone che condividono gli stessi interessi. Questo ha facilitato la creazione di connessioni e la scoperta di nuove opportunità sessuali, ma ha anche sollevato domande sulla natura e la qualità di queste interazioni. Il web offre la possibilità di costruire un’identità sessuale e di condividerla con gli altri, facilitando il processo di sexual empowerment (Döring et al., 2022), che promuove la crescita personale e il controllo sulle proprie scelte sessuali. I contesti digitali forniscono nuove opportunità per l’espressione e l’esplorazione dell’identità sessuale, inclusi l’auto-validazione, il supporto comunitario e l’impegno per l’attivismo sui diritti sessuali (Döring et al., 2022). Tuttavia, l’esposizione online non porta soltanto solidarietà e senso di appartenenza, ma può anche causare sexual disempowerment (Cover, 2018). Ad esempio, alcune persone con identità sessuali marginalizzate possono diventare bersaglio di discorsi d’odio online, subire la de-validazione della propria identità, sperimentare isolamento, stigmatizzazione o vittimizzazione sessuale all’interno delle loro comunità online.
Considerando che Internet può amplificare esponenzialmente comportamenti di odio e aggressività, è fondamentale prestare attenzione a questi fenomeni. Quando l’aggressione cibernetica viene perpetrata attraverso piattaforme online popolari (come Facebook o Instagram), il pubblico potenziale è virtualmente illimitato, aumentando l’imbarazzo e l’umiliazione per le vittime (Bauman & Baldasare, 2015; Slonje & Smith, 2008). Inoltre, la tecnologia permette spesso agli aggressori di rimanere anonimi, facilitando la disinibizione e incrementando l’aggressività (Wright, 2019) a causa della percepita mancanza di conseguenze.
È quindi essenziale considerare le nuove sfide e le problematiche etiche legate all’uso del digitale. In questo contesto, l’educazione alla sessualità, all’affettività e all’uso consapevole della tecnologia riveste un’importanza particolare. Non è raro, infatti, che l’anonimato garantito dal web diventi terreno fertile per comportamenti aggressivi o dannosi verso gli altri, come cyberstalking, cyber dating violence, sextortion e grooming, solo per citarne alcuni nell’ambito della sessualità.
Il sexting: alcune considerazioni
Nell’ambito della sessualità digitale, è fondamentale menzionare il fenomeno del sexting, che a partire dal 2010 ha attirato l’attenzione di molti studiosi, sia per le sue caratteristiche di normatività ed esplorazione all’interno delle coppie, sia per i rischi legati alla diffusione non consensuale di immagini (il cosiddetto revenge porn). Il termine sexting è una crasi delle parole inglesi “sex” e “texting” e indica la condivisione di immagini, video e foto sessualmente espliciti attraverso le nuove tecnologie (Chalfen, 2009). Sebbene il sexting di per sé non sia un fenomeno intrinsecamente dannoso, è importante essere consapevoli delle possibili conseguenze. Da un lato, esiste il sexting consensuale, il cui scopo principale è rafforzare una relazione, sostenere il legame e aggiungere divertimento alla sessualità di coppia, sia che questa si svolga in presenza o a distanza. Dall’altro lato, però, c’è un aspetto più preoccupante, che riguarda la diffusione di immagini o video intimi senza il consenso della persona ritratta, un fenomeno noto come revenge porn o, più precisamente, diffusione non consensuale di immagini (art. 612 ter c.p.). Questa duplice natura del sexting, che può essere estesa a qualsiasi altro comportamento sessuale online, come le videochat, evidenzia l’importanza cruciale dell’educazione e della prevenzione rispetto a comportamenti illeciti che potrebbero mettere a rischio la privacy e la sessualità delle persone. È essenziale promuovere, fin dall’età giovanile, interventi di informazione e sensibilizzazione per prevenire tali rischi.
Considerazioni conclusive sulla sessualità nell’era digitale
Da un lato, la sessualità nell’era digitale rappresenta una risorsa preziosa, che consente di connettere persone da tutto il mondo in modi prima impensabili. Dall’altro, è fondamentale che gli utenti siano consapevoli dei rischi legati all’utilizzo della rete, per poterla sfruttare in sicurezza. Ciò evidenzia la necessità di un’educazione sessuale completa, che includa anche una navigazione sicura e critica del web. In sintesi, l’era digitale ha aperto nuovi orizzonti per l’espressione sessuale, la comunicazione e l’educazione. Tuttavia, essa pone anche sfide importanti che richiedono un approccio riflessivo e responsabile. È essenziale sviluppare una consapevolezza dei rischi e delle opportunità offerte dalla tecnologia e impegnarsi per promuovere un ambiente online sicuro, inclusivo ed eticamente responsabile per la sessualità nell’era digitale.