expand_lessAPRI WIDGET

PNEI: un giovane paradigma scientifico per risolvere una secolare questione filosofica

La PNEI è un modello scientifico emergente che concepisce l’essere umano nella sua totalità, rifiutando qualsiasi tipo di compartimentazione riduzionistica

Di Mary Agata Sangalli

Pubblicato il 10 Mag. 2024

Aggiornato il 22 Mag. 2024 09:23

La dicotomia tra mente e corpo

Era il XVII secolo quando Cartesio (1596-1650), padre della filosofia moderna, postulò una distinzione tra realtà psichica (res-cogitans) e realtà fisica (res-extensa). Questa concezione, nota come dualismo cartesiano, impattò significativamente sulle scienze mediche e umanistiche dando origine a una profonda dicotomia tra mente e corpo, psiche e cervello, oltremodo difficile da risolvere. Nei secoli successivi, lo studio dell’essere umano si frammentò tra l’analisi dei sistemi biologici da un lato e l’indagine della psiche umana dall’altro. Nonostante una crescente insofferenza verso i confini tracciati da Cartesio all’interno della comunità scientifica, riunificare lo studio dei sistemi psico-fisiologici analizzati in maniera separata e autonoma non fu impresa facile e i primi risultati si ebbero solo a distanza di secoli. Oggi, la conoscenza scientifica del funzionamento umano si è progressivamente estesa grazie anche al progresso tecnologico e le nozioni attualmente disponibili non ammettono ulteriori indugi riduzionistici o limitanti contrapposizioni. Mente e corpo, psiche e cervello, e sistemi biologici di diversa natura, sono profondamente interconnessi e costantemente impegnati in scambi reciproci. Concepire l’essere umano come un’unità ontologicamente indivisibile non rappresenta più una genuina intuizione all’avanguardia o un semplice riflesso del sentire comune, ma una comprovata evidenza scientifica di cui è possibile indagare, analizzare e definire l’articolato funzionamento.

La Psiconeuroimmunoendocrinologia (PNEI)

La Psiconeuroimmunoendocrinologia (PNEI) è un modello scientifico emergente che concepisce l’essere umano nella sua totalità di organismo, rifiutando qualsiasi tipo di compartimentazione riduzionistica. Ciò che contraddistingue la PNEI è il superamento della secolare dicotomia tra mente e corpo che, involontariamente, tende ancora oggi a contaminare clandestinamente le scienze psicologiche e mediche. L’obiettivo di questo giovane paradigma è rivendicare la complessità del funzionamento umano come entità non divisibile e favorire una nuova concezione dello stato di salute e malattia, delineando inedite linee di prevenzione e intervento terapeutico. 

I protagonisti della PNEI sono i tre principali sistemi autoregolatori dell’essere umano: il sistema nervoso, il sistema immunitario e il sistema endocrino. Più nello specifico, la PNEI si occupa di studiare le interazioni reciproche esistenti tra questi sistemi, nonché l’effetto del loro funzionamento sulla psiche e sul comportamento umano (Bottaccioli, 2017). Si tratta dunque di un’integrazione tra la dimensione microscopica (il funzionamento biologico dei singoli sistemi nervoso, immunitario ed endocrino) e la dimensione macroscopica (il funzionamento dell’essere umano come animale sociale calato in un ambiente specifico).

 Continua la lettura dell’articolo >> CLICCA QUI

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Ader, R. (1981). Psychoneuroimmunology. Academic Press Inc
  • Ader, R., Cohen, N., (1975). Behaviorally conditioned immunosuppression. Psychosomatic Medicine, 37, 333–340. 
  • Baune, B.T. (2018). Inflammation and Immunity in Depression. Basic Science and Clinical Application. Elsevier Academic Press.
  • Besedovsky, H. (1986). Immunoregulatory Feedback between Interleukin-1 and Glucocorticoid Hormones. Science, 652-654. 
  • Besedovsky, H., & Sorkin, E. (1977). Network of immune-neuroendocrine interactions. Clinical and experimental immunology27(1), 1–12. 
  • Blalock, J.E., Harbour-McMenamin, D., Smith, E.M., (1985). Peptide hormones shared by the neuroendocrine and immunologic systems. Journal of Immunology, 135, 858–861. 
  • Bonaz, B., Sinniger, V., & Pellissier, S. (2017). The Vagus Nerve in the Neuro-Immune Axis: Implications in the Pathology of the Gastrointestinal Tract. Frontiers in immunology8, 1452. 
  • Bottaccioli, F. (2005). Psiconeuroendocrinoimmunologia. Milano: Red edizioni
  • Bottaccioli, F. & Bottaccioli A.G. (2017). Psiconeuroimmunoendocrinolgia e scienza della cura integrata. Il manuale. Edra editore.
  • Bullmore, E. (2018). The Inflamed Mind: A Radical New Approach to Depression. Picador.
  • Foster, J., & Clarke, G. (2024). Microbiota Brain Axis. A Neurocsience Primer. Elsevier Academic Press.
  • Hyland, N., & Stanton, C. (2023). The Gut-Brain Axis: Dietary, Probiotic, and Prebiotic Interventions on the Microbiota. Elsevier Science and Technology.
  • Medina-Rodriguez, E. M., Cruz, A. A., De Abreu, J. C., & Beurel, E. (2023). Stress, inflammation, microbiome and depression. Pharmacology, biochemistry, and behavior227-228, 173561. 
  • Morais, L. H., Schreiber, H. L., 4th, & Mazmanian, S. K. (2021). The gut microbiota-brain axis in behaviour and brain disorders. Nature reviews. Microbiology19(4), 241–255.
  • Seyle, H. (1936). A syndrome produced by diverse nocuous agents. Nature, 138, 32. 
  • Song, H., Fang, F., Tomasson, G., Arnberg, F. K., Mataix-Cols, D., Fernández de la Cruz, L., Almqvist, C., Fall, K., & Valdimarsdóttir, U. A. (2018). Association of Stress-Related Disorders With Subsequent Autoimmune Disease. JAMA319(23), 2388–2400. 
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Nervo vago: la psicoeducazione come parte dell’intervento terapeutico
La psicoeducazione sul nervo vago come parte essenziale dell’intervento terapeutico

Adottando una visione olistica e integrata, può essere utile ed efficace, in sede clinica, andare ad intervenire con la psicoeducazione sul nervo vago

ARTICOLI CORRELATI
Lo stress fa venire “i capelli bianchi”?

A partire da una recente ricerca, esploriamo la possibile connessione tra stress, invecchiamento ed epigenetica

TikTok e la cultura dell’autodiagnosi

La struttura di TikTok, privilegiando contenuti brevi, non permette di cogliere la complessità delle condizioni mediche, con il rischio di autodiagnosi errate

cancel