Leggere qualcosa senza capire nulla
“Ho fatto di nuovo la lettera ubriaca!” esclama Andrea mentre guarda la parola dalena scritta in uno stampatello minuscolo incerto. La b e la d nella sua testa si scambiano di posto, il 9 si ubriaca e diventa un 6, p e q non fanno differenza.
Guardo la copertina di cartone del libro intitolato Disverso edito da MorsiEditore.
Le lettere in stampatello nero risaltano sullo sfondo bianco neve, ma per metà – come direbbe Andrea – sono ubriache: le s e la e sono scritte al contrario.
Disverso, dal latino diversun più versus, significa “avere un proprio verso, essere diverso dal comune”, recita la copertina.
Una lettura destrutturata
Apro il libro e comincio a sfogliare le pagine, che sfrusciano in maniera disarmonica: alcune sono in carta lucida, altre in grammatura spessa, altre più sottili; un’esperienza tattile inusuale per un libro.
Molte pagine sono coperte da linee nere, linee di lunghezza diversa, interrotte in più punti; altre riportano un brano tratto da Marcovaldo, “Luna e Gnac”, ma alcune parole sono cancellate, altre sfocate. Si susseguono pagine e pagine affollate di parole e lettere che si accavallano, si capovolgono, si rincorrono storte, ciondolanti, si aggrovigliano tra loro, intervallate da disegni che illustrano il testo di Italo Calvino.
Frasi che si interrompono
Frasi che si interrompono per poi ripetersi
Frasi che si interrompono per poi ripetersi con una parola in più
Frasi che si interrompono per poi ripetersi con una parola in più ad aggiungere significato.
È una lettura “destrutturata, sconclusionata, estemporanea”.
Alla fine della lettura ci si sente disorientati, frustrati, confusi…proprio come chi è dislessico.
Come legge un dislessico
Chi presenta un disturbo della lettura (dislessia) non acquisisce o fatica ad acquisire una lettura fluente e accurata sia per quanto riguarda la velocità sia per quanto riguarda la correttezza. Ha difficoltà a riconoscere le lettere, i segni dell’ortografia, le regole di conversione da grafema a suono e a trasformare i singoli suoni in parole in maniera automatica. Quando legge salta parole e frasi, legge a singhiozzo, torna indietro a rileggere parole già lette e, concentrato com’è nella codifica della lettura, perde il senso di quanto sta leggendo.
Leggere diventa frustrante, faticoso, sfiancante. Vuoi provare?
Più che un libro, un’opera d’arte postmoderna
Disverso non è un libro. Con il pretesto di organizzare una raccolta di interviste a persone con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA) di età e professioni diverse (a cui è stato chiesto di rappresentare come vedono un testo quando sono all’inizio, a metà e a fine lettura), l’autrice Giada Masini realizza un meraviglioso “artefatto editoriale”.
Si tratta di un’opera esperienziale visiva la cui struttura diventa essa stessa parte della narrazione “con una propria complessità e articolazione”: indice, appendice e introduzione si scambiano di posto, il contenuto testuale lascia spazio alla forma caotica, confusionaria (proprio come accade nella testa di un dislessico), restituendo un effetto straniante al lettore.
La progettazione grafica diventa la vera protagonista di questo lavoro artistico che riesce nell’intento di raccontare l’eterogeneità e l’unicità di ogni persona con DSA e al contempo mostrare cosa significa leggere qualcosa senza capire nulla.
Se volete provare a vedere cosa succede nella mente di un dislessico di fronte a un libro, Disverso è un’opera che dovete assolutamente “leggere”, o meglio, vivere.