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La realtà virtuale nel trattamento di patologie psicologiche

L'integrazione dell'intelligenza artificiale nel campo della psicologia e della psichiatria sta aprendo nuove prospettive

Di Carlotta Olivari

Pubblicato il 04 Ott. 2023

La letteratura sull’intelligenza artificiale

Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Journal for ReAttach Therapy and Developmental Diversities ha indagato l’utilità dell’impiegare l’intelligenza artificiale (AI) nel trattamento di diverse patologie psicologiche in un campione di 197 soggetti (Raino et al., 2023).

L’integrazione dell’intelligenza artificiale nel campo della psicologia e della psichiatria ha aperto nuove prospettive che potrebbero ridefinire l’approccio nei confronti dei disturbi psicologici. Il ruolo svolto dall’intelligenza artificiale nell’agevolare il benessere psicologico non solo rappresenta una rivoluzione nell’ambito della psicologia e della medicina, ma agisce anche come catalizzatore dell’accessibilità dei servizi di salute mentale verso un pubblico più ampio, andando oltre le barriere preesistenti che limitano il raggiungimento di tali servizi.

Alcuni studi sono già stati condotti negli ultimi anni per sottolineare in quali ambiti l’intelligenza artificiale abbia già dimostrato il proprio potenziale: per esempio, Dekker e colleghi (2020) hanno condotto uno studio che ha messo in luce come alcune istituzioni scolastiche utilizzassero l’intelligenza artificiale al fine di comprendere e assistere gli studenti nei loro problemi di salute mentale. Dei chatbot venivano impiegati dai dipartimenti di salute mentale di tali scuole per stabilire una comunicazione con gli studenti, definire le priorità dei loro obiettivi e offrire loro supporto nell’affrontare lo stress e l’ansia connessi agli studi accademici.

Canady (2019), in uno studio empirico condotto su pazienti ricoverati in una clinica, ha messo in luce come l’intelligenza artificiale potesse aiutare psicologi e psichiatri a comprendere quali pazienti fossero adatti a una terapia psicologica standard e quali invece necessitassero di cure e trattamenti più intensivi.

In una revisione della letteratura, Graham e colleghi (2019) hanno evidenziato come l’intelligenza artificiale possa aiutare i professionisti della sanità mentale a ridefinire in modo più oggettivo le malattie mentali, a individuare disturbi psicologici in fase precoce e personalizzare i trattamenti a seconda delle caratteristiche di ciascun paziente.

Tuttavia, ad oggi, sono necessarie ulteriori ricerche affinché sia possibile definire con precisione la portata dell’innovazione che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale può apportare alla psicologia e, in generale, all’ambito sanitario.

Intelligenza artificiale e salute mentale

La ricerca condotta da Raino et al. (2023) ha esaminato in dettaglio la connessione tra l’intelligenza artificiale e il campo della salute mentale. Lo studio ha coinvolto un campione composto da 197 individui affetti da vari disturbi psicologici. Mediante analisi fattoriale, è stato possibile identificare quattro fattori fondamentali che delineano le potenziali aree di interesse dell’intelligenza artificiale nell’ambito psicologico: il monitoraggio da remoto dei pazienti, la consulenza psicologica personalizzata, la diagnosi assistita dall’intelligenza artificiale e l’impiego di strumenti di conversazione come i chatbot.

Il primo aspetto di rilievo analizzato all’interno dello studio riguarda l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per il monitoraggio a distanza dei pazienti. Questo approccio si è dimostrato efficace nel fornire un sostegno immediato a coloro che richiedevano assistenza psicologica, eliminando la necessità di incontri fisici. Ad esempio, i pazienti residenti in aree rurali o isolate hanno trovato nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale un mezzo rapido ed efficiente per essere monitorati, rappresentando un’alternativa più economica e accessibile. Un ulteriore vantaggio derivante dall’adozione dell’intelligenza artificiale è la possibilità di raggiungere un numero maggiore di pazienti in un lasso di tempo molto ridotto.

Il secondo fattore esaminato riguardava la consulenza psicologica tramite intelligenza artificiale. Questo aspetto si è rivelato particolarmente importante poiché l’intelligenza artificiale dimostra competenze diverse e versatili, che spaziano dalla percezione visiva all’elaborazione del linguaggio, al supporto alla salute. Nell’ottica di offrire un’assistenza psicologica su misura, l’intelligenza artificiale è stata integrata nei dispositivi cellulari dei pazienti, contribuendo così a fornire supporto per erogare cure personalizzate a chi ne necessitava.

Un terzo elemento di interesse emerso dall’analisi riguarda la diagnosi psicologica tramite supporto di intelligenza artificiale, dove questa tecnologia ha svolto un ruolo di cruciale importanza nel processo di identificazione dei disturbi psicologici. Tale procedura sfruttava la visione della cronologia web e delle ricerche effettuate dai pazienti, con l’obiettivo di individuare segnali che potessero suggerire la presenza di situazioni critiche, come ad esempio un potenziale tentativo di suicidio. In prospettiva, tale utilizzo dell’intelligenza artificiale potrebbe rappresentare un supporto per gli operatori sanitari nella tempestiva individuazione delle patologie, aumentando le possibilità di guarigione.

Infine, il quarto elemento di rilievo emerso riguarda l’utilizzo di strumenti di conversazione basati sull’intelligenza artificiali, ovvero i chatbot. Questi strumenti si sono dimostrati particolarmente efficaci poiché sono in grado di comprendere e interpretare il linguaggio utilizzato dai pazienti, offrendo un supporto sanitario flessibile e adeguato. I chatbot si pongono come alleati preziosi per i pazienti nell’affrontare situazioni di stress e ansia, nonché nell’affrontare una vasta gamma di problematiche legate alla salute mentale.

In sintesi, lo studio di Raino et al. (2023) ha offerto una panoramica approfondita delle implicazioni dell’intelligenza artificiale nel contesto della salute mentale, mettendo in luce come questa tecnologia possa avere un impatto significativo in termini di monitoraggio, consulenza, diagnosi e supporto conversazionale. Questi ruoli sono emersi come cruciali nel contesto dell’assistenza alle persone che affrontano problemi di benessere psicologico e mentale.

Psychology and Artificial Intelligence: New Horizons

La realtà virtuale si è dimostrata uno strumento con incredibili potenzialità nel trattamento dei disturbi d’ansia. Tuttavia, non è l’unica innovazione che la tecnologia ha potuto offrire al mondo della psicologia clinica. Sono sempre più numerosi i professionisti che si stanno interessando all’utilizzo delle nuove tecnologie come supporto alla terapia online e di persona. 

La Sigmund Freud University di Milano sta organizzando la seconda conferenza europea sulla psicologia digitale dal titolo Psychology and AI: New Horizons” che si terrà nelle date del 21 e il 22 marzo 2024, in modalità online.

 

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