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The Dark Side Of The Web: la partecipazione oscura

La "partecipazione oscura" ha rivoluzionato la visione della democrazia online, portando con sé difficoltà e rischi

Di Francesca Naldi

Pubblicato il 24 Ott. 2023

Definizione e origine del concetto

Nei primi anni del Duemila, si guardava all’interazione online inizialmente con ottimismo, evidenziando il potenziale per una democrazia più partecipativa. Tuttavia, con l’evolversi della realtà digitale, si è manifestato un cambiamento di prospettiva, presentando un quadro più negativo del mondo online. Si è cominciato a prestare maggiore attenzione ai problemi legati alla partecipazione degli utenti, introducendo tematiche quali tossicità, disinformazione e odio mediatico. È in questo contesto che Thorsten Quandt (2018) ha avanzato il concetto di “partecipazione oscura”, con l’obiettivo di sistematizzare queste forme negative di partecipazione.

La partecipazione oscura nell’era digitale

Attualmente assistiamo all’incremento di un crescente stato di allarme nei confronti di comportamenti che si pongono in netta contrapposizione con la visione idealizzata della partecipazione online. Il cyberbullismo e altri comportamenti negativi e disfunzionali, i discorsi permeati da odio, l’inciviltà, la propagazione di notizie mendaci e la diffusione della disinformazione sul web sono riconosciuti come gravi minacce per le società aperte e democratiche. Al fine di pervenire a una comprensione completa di questo complesso fenomeno, gli studiosi hanno elaborato un modello che si prefigge di investigare gli attori coinvolti, le motivazioni sottese alle loro azioni, i soggetti bersaglio delle loro operazioni, il pubblico coinvolto e le logiche che ne guidano il comportamento. Tale modello si è rivelato estremamente utile per una comprensione degli aspetti sociali e comunicativi della partecipazione online. La partecipazione oscura ha dunque costituito una sfida inaspettata nell’ambito della democrazia digitale, stimolando un profondo processo di riflessione sulle dinamiche e le implicazioni della partecipazione online nell’epoca contemporanea.

Il ruolo dei tratti di personalità

Secondo la letteratura vi sarebbe una correlazione tra i tratti di personalità oscura, quali il narcisismo, il machiavellismo, la psicopatia e il sadismo, e la partecipazione oscura. Tali caratteristiche possono costituire il substrato psicologico per una serie di comportamenti online situati sotto il largo mantello della partecipazione oscura. La partecipazione oscura, in questa prospettiva, comprende una serie di comportamenti ben noti, quali il trolling, il gaslighting e la deliberata diffusione di disinformazione o misinformation. Tali comportamenti possono variare dalla mera esecuzione di singoli atti di trolling per il puro divertimento personale fino all’immersione in forme più gravi di cyberbullismo collettivo o addirittura a campagne organizzate di disinformazione su vasta scala. È evidente che questa gamma di comportamenti online può rivelarsi sia dannosa che destabilizzante sia per gli individui che per l’intera società. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutti i comportamenti negativi che si riscontrano in rete possono essere riconducibili a certi tratti di personalità di chi li compie, e alcuni di essi possono altresì perseguire scopi razionali e privi di malizia da parte dei loro autori.

Affrontare la partecipazione oscura

Nel tentativo di affrontare la sempre più diffusa presenza della partecipazione oscura nell’ambiente digitale, bisogna riconoscere che alcuni di questi comportamenti costituiscono un elemento della comunicazione sociale e devono essere tollerati nelle società democratiche aperte. Ad ogni modo, quando tali comportamenti pregiudicano deliberatamente gli altri o minacciano i principi fondamentali della democrazia, oltrepassano una soglia critica che richiede una risposta adeguata.

Numerose nazioni democratiche hanno affrontato questa sfida attraverso l’emanazione di regolamentazioni che impongono responsabilità anche ai gestori delle piattaforme digitali. Questa strategia mira a garantire che le piattaforme digitali diventino ambienti più sicuri, in cui la partecipazione oscura venga circoscritta e regolamentata. Un’altra risposta importante da implementare sarebbe la sensibilizzazione e l’educazione a un uso consapevole del digitale. In futuro, nell’immaginario collettivo, si auspica che il mondo abbia raggiunto una notevole capacità di affrontare le sfide attuali. Ci si aspetta una collettività più resiliente, in grado di riconoscere e contrastare abilmente la partecipazione oscura, mantenendo al contempo intatti i pilastri fondamentali di apertura e democrazia. Ciò richiederà una maggiore educazione per riconoscere la disinformazione, sia nelle istituzioni educative sia nell’età adulta.

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