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“Il Mondo degli Elli”. Un modello di intervento educativo sulle Funzioni Esecutive di Clara Bombonato e Vania Galletti

“Il mondo degli Elli” promuove, a partire da un videogame, il potenziamento delle funzioni esecutive in un contesto ludico e motivante

Di Guest

Pubblicato il 27 Set. 2023

A cosa servono le funzioni esecutive?

Affrontare il percorso scolastico con successo e entusiasmo richiede diverse competenze, tra cui la capacità di regolare il comportamento, gestire emozioni e mantenere l’attenzione, oltre all’acquisizione di abilità fondamentali. Per favorire un’esperienza positiva e incoraggiante nella vita scolastica, sia in relazione ai coetanei che agli insegnanti, è essenziale sviluppare le abilità necessarie per adattarsi efficacemente alle sfide presenti in questo percorso cruciale. Pertanto, assume rilevanza il potenziamento delle funzioni esecutive (FE), che costituiscono un insieme di processi cognitivi coinvolti in situazioni nuove o complesse in cui gli automatismi o i comportamenti precedentemente appresi potrebbero non essere sufficienti per raggiungere gli obiettivi prefissati. In tali contesti, si rende indispensabile un controllo attivo e consapevole del proprio comportamento. I modelli cognitivi più recenti identificano tre funzioni esecutive di base (Miyake e Friedman, 2012; Friedman e Miyake, 2017; Diamond, 2013): inibizione, memoria di lavoro e flessibilità cognitiva, alle quali si aggiungono in età più avanzata funzioni più complesse, come la pianificazione e il problem solving.

I bambini che approdano alla scuola primaria con buone funzioni esecutive imparano più facilmente, hanno un miglior rendimento e dimostrano maggiore intraprendenza. Buone abilità di memoria di lavoro, inibizione e flessibilità cognitiva rappresentano le fondamenta che permettono alla lettura, alla scrittura e alla matematica di evolversi, oltre a determinare una serie di effetti indiretti, come un maggiore interesse verso la scuola e una maggiore motivazione ad affrontare compiti sempre più difficili, creando così un circolo virtuoso di successi e motivazione ad apprendere.

Il programma di intervento “Il mondo degli Elli” promuove un approccio integrato e inclusivo, per mezzo del quale i bambini possono trarre giovamento dal potenziamento delle funzioni esecutive in un contesto ludico e motivante attraverso l’utilizzo di un videogame in combinazione con attività di potenziamento e di gioco nel contesto del gruppo-classe e con momenti di riflessione metacognitiva. Durante l’attività videoludica, il bambino assume il controllo del piccolo Ello, il protagonista, un giovane cervello con scarse funzioni esecutive, pronto a vivere nuove sfide per allenare le proprie abilità all’interno delle stanze scrigno, una per ogni funzione esecutiva, ovvero luoghi in cui sono contenute attività di funzioni esecutive in modalità uditivo-verbale e visuospaziale suddivise in diversi livelli di difficoltà auto-adattati alla prestazione del bambino. Lo spostamento all’interno della città e dei suoi quartieri avviene attraverso attività di coding che promuovono l’abilità di pianificazione e risoluzione di problemi. Il tutto avviene sotto lo sguardo di Big Ello, un saggio cervello che accompagna il bambino alla scoperta di ogni nuova funzione esecutiva, mostrando esempi concreti ambientati a scuola e nella vita quotidiana. L’insegnante avrà così l’occasione di promuovere momenti di riflessione metacognitiva tra gli studenti e proporre attività integrative (ludiche, di potenziamento, o didattiche) volte a favorire la generalizzazione, il successo del percorso ed il trasferimento dei miglioramenti ottenuti al contesto di vita quotidiano.

Sperimentazione Mondo degli Elli e Studenti BES

Al momento sono in corso diverse sperimentazioni di utilizzo di questo modello di intervento educativo che coinvolgono alcune Università tra le quali Firenze (Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia FORLILPSI) e Genova (Dipartimento di scienze della formazione – DISFOR), e diversi centri clinici sul territorio Italiano con l’obiettivo di poter promuovere percorsi sia all’interno del contesto classe che all’interno di terapie individuali in centri clinici con bambini con disturbi del neurosviluppo.

Di seguito riportiamo il racconto di un’esperienza sul campo che ha visto il coinvolgimento di 6 alunni della scuola primaria con Bisogni Educativi Speciali e dei loro educatori nel territorio di Ferrara.

Hanno partecipato studenti con caratteristiche diagnostiche differenti: disturbo dello spettro dell’autismo, disturbo dell’attenzione con impulsività e iperattività, deficit della memoria di lavoro in comorbilità con disturbo socio pragmatico comunicativo e disturbo del linguaggio. Tutte le attività, sia di utilizzo dello strumento tecnologico che quelle di ponte con la didattica, sono state fatte a scuola con cadenza tri-settimanale in forma individualizzata.

Il percorso è durato in tutto quattro mesi e ha seguito una tempificazione strutturata in nel modo seguente.

I test che si è scelto di somministrare pre e post percorso hanno indagato:

  • attenzione sostenuta
  • attenzione selettiva
  • inibizione motoria
  • flessibilità cognitiva
  • memoria di lavoro
  • memoria a breve termine uditiva

I dati a livello quantitativo, seppur preliminari e su un piccolo campione, mostrano un miglioramento in queste aree indagate, in particolare sul controllo inibitorio, la flessibilità cognitiva e la memoria di lavoro per tutti i partecipanti. Questo è un dato che chiaramente non può essere spiegato esclusivamente dall’allenamento con il videogioco ma che deve tener conto di una serie di variabili che concorrono a migliorare questo tipo di competenza.

A livello qualitativo sono stati raccolti feedback e riflessioni da parte dei partecipanti.

Alcune di queste sono state: buona motivazione, curiosità e desiderio di partecipazione da parte degli studenti, utilità rispetto al lavoro sulle funzioni esecutive, facilità di utilizzo, prevedibilità e non dispersività dei momenti di gioco, buona generalizzazione nella quotidianità e possibilità di fare metariflessioni che hanno avuto un grande impatto a livello di strategie concrete da mettere in campo nel contesto scuola.

Sempre a livello qualitativo agli educatori è stato somministrato un questionario creato ad hoc che andasse ad indagare il livello di usabilità del “Il Mondo degli Elli”, in particolare: l’utilità, la facilità d’uso e di apprendimento, la soddisfazione e l’attrattiva. La media dei risultati degli operatori coinvolti è stata questa:

  • Utilità: 65%
  • Facilità d’uso: 75%
  • Facilità di apprendimento: 82%
  • Soddisfazione: 70%
  • Attrattiva: 65%

I dati riportati sono solo una parte delle sperimentazioni in essere su questa tematica e devono servire da spunto per rendere maggiormente concreta e tangibile l’implementazione di questo tipo di percorso con studenti con queste caratteristiche e con tutto il loro gruppo classe.

Il come gli studenti apprendono e ricordano le informazioni dipende da quanto efficacemente utilizzano strategie per organizzare e dare priorità ai concetti principali e ai dettagli, in modo che i loro processi cognitivi risultino meno sovraccaricati. Più uno studente apprende e utilizza questo tipo di strategie, maggiori sono le possibilità di adeguare al proprio profilo di funzionamento una modalità che risulti efficace per sé ed adattarla ai diversi compiti scolastici. E se questo è vero per tutti gli studenti, risulta fondamentale per il gli studenti con Bisogni Educativi Speciali.

Possiamo concludere che quando i programmi didattici curriculari integrano l’utilizzo e l’insegnamento di strategie per rinforzare le funzioni esecutive e la capacità di regolazione, forniscono agli studenti basi solide per sviluppare fiducia in se stessi, favorendo in maniera efficace il successo scolastico e nella vita.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Miyake, A. e Friedman, N.P. (2012). The nature and Organization of Individual Differences in executive functions: four general conclusions. Curr. Dir. Psychol. Sci., 21(1), 8–14.
  • Diamond, A. (2013). Executive Function. Annual Review of Psychology, 64, 135-168.
  • Friedman, N.P., Miyake, A. (2017). Unity and diversity of executive functions: Individual differences as a window on cognitive structure. Cortex, 86, 186–204.
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