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Al di là delle parole (2023) di Laura Fino e Alberto Penna – Recensione

Laura Fino e Alberto Penna nel loro ultimo lavoro "Al di là delle parole" propongono un modello integrato di terapia di coppia

Di Enrica Gaetano

Pubblicato il 28 Lug. 2023

Aggiornato il 31 Ago. 2023 10:43

La crisi della coppia

Quando le coppie si trovano bloccate in dinamiche molto complesse, negative e spesso conflittuali, in cui si avverte da parte dei partner la sensazione che qualcosa si sia logorato e deteriorato, i biasimi, le colpevolizzazioni, i rimproveri, i rancori e le ingiustizie subite diventano i principali protagonisti della scena di coppia. In questo palco, il partner diventa l’avversario numero uno, l’antagonista da battere, la ragione principale del proprio malessere personale e le motivazioni che avevano spinto la coppia alla costruzione della relazione affettiva, di un progetto condiviso o di una famiglia, sembrano ormai un vecchio e sbiadito ricordo.

Tuttavia, non tutto sembrerebbe perduto. Anche quando la conflittualità tra i partner è molto intensa e frequente, ci potrebbe essere ancora la possibilità di riparare la relazione sofferente, di rinnovare l’impegno e la volontà a relazionarsi con il proprio partner in modo differente e recuperare quegli aspetti che all’inizio avevano reso la coppia così speciale.

Un modello integrato di terapia di coppia

Da sempre impegnati nel lavoro clinico e terapeutico con la famiglia e la coppia, Laura Fino e Alberto Penna, nel loro ultimo lavoro “Al di là delle parole” (2023), edito da Mimesis, propongono un modello integrato di terapia di coppia per aiutare i partner a raggiungere questi obiettivi a partire dal riconoscimento e dall’esperienza in seduta di emozioni dolorose e sensazioni corporee non espresse verbalmente, che contribuiscono a mantenere ed alimentare il disagio e la sofferenza all’interno della coppia.

Infatti, nel loro modello, gli interventi psicoterapeutici sistemico-familiari si integrano con i contributi della psicotraumatologia, le tecniche esperienziali e gli strumenti dei modelli e degli approcci terapeutici focalizzati sulle emozioni, come l’Emotional Focused Therapy di Sue Johnson (2004), o sul corpo, come la terapia sensomotoria elaborata da Pat Odgen (2015), per favorire nei partner un accesso diretto ai loro vissuti emotivi, alle sensazioni corporee e ai loro significati all’interno della coppia.

Gli autori tengono a specificare che il loro contributo alla terapia di coppia sistemica tradizionale non ha l’intento di fornire un protocollo alternativo di trattamento, ma di aiutare chi lavora con le coppie ad utilizzare e valorizzare la naturale e spontanea connessione interpersonale che si instaura tra due individui a partire dall’alta intensità emotiva sperimentata e riportata dai partner in seduta.

Le fasi di terapia

In modo simile ai nostri antenati scimpanzè che si affidano al corpo o al contatto fisico e non al linguaggio verbale per rassicurarsi e ristabilire un legame con un co-specifico, anche gli esseri umani possono sfruttare il loro mondo emotivo e le loro sensazioni corporee per ricostruire un sistema di collaborazione e cooperazione con il proprio partner. Se la coppia non è in grado di descrivere il tipo di relazione che sta vivendo e/o che desidererebbe, il terapeuta interpersonale la guida nella rappresentazione fisica della stessa attraverso i loro corpi e le loro “sculture”, se la coppia lamenta una mancanza di contatto empatico, anziché parlarne, essa viene accompagnata a sperimentarlo in modo esperienziale attraverso la respirazione complementare, o se invece uno dei due partner ha perso la visione positiva sull’altro, viene messo nelle condizioni di ripristinarla attraverso lo sguardo. In questo modo, a parere degli autori, sarebbe possibile creare uno spazio in cui i due partner possano sentirsi di nuovo sufficientemente sicuri, compresi e riconosciuti e possano cessare le lamentele e gli attacchi ostili comunicando in maniera efficace i propri bisogni e le proprie esigenze.

Pertanto, a partire da queste premesse, il libro si divide in tre sezioni ognuna delle quali tocca una fase specifica della terapia integrata basata sulle connessioni interpersonali: (1) la consultazione, (2) la fase di terapia vera e propria e (3) la fase conclusiva. Per ognuna di esse, gli autori descrivono i passaggi salienti, gli obiettivi, le tecniche e gli esercizi esperienziali, offrendo anche interessanti esempi e vignette cliniche, per affrontare i diversi problemi che possono coinvolgere la coppia e (si spera) ridurne il malessere.

Conclusione

In conclusione, ci sentiamo di consigliare questa lettura a tutti i professionisti che lavorano con le coppie ma anche a tutti coloro interessati, magari in coppia, che abbiano la curiosità di approfondire nuovi modi per entrare in empatia con il partner e mettersi in gioco per costruire una maggiore consapevolezza e responsabilità all’interno della propria relazione di coppia.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Fino, L., Penna, A. (2023). Al di là delle parole. Un modello di terapia di coppia basato sulla Connessione Interpersonale. Mimesis.
  • Johnson, S. M. (2004). The practice of emotionally focused couple therapy: Creating connection (Basic principles into practice series). Brunner-Routledge, New York.
  • Ogden, P., & Fisher, J. (2015). Sensorimotor psychotherapy: Interventions for trauma and attachment (Norton series on interpersonal neurobiology). WW Norton & Company.
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