expand_lessAPRI WIDGET

Terapia esperienziale profonda (2023) di Esteban Laso e Alfredo Canevaro – Recensione

Il punto di contatto tra i due autori del libro "Terapia esperienziale profonda" è l’enfatizzazione dell’importanza della dimensione emozionale in terapia

Di Alberto Vito

Pubblicato il 09 Giu. 2023

Il libro “Terapia esperienziale profonda”, con ampia valenza didattica, è strutturato in tre capitoli principali: il primo concerne la teoria, nel secondo è descritto il loro modello clinico, basato su quattro principi cardine, mentre il terzo è dedicato alle esemplificazioni cliniche.

 

 Tra i tanti meriti di Alfredo Canevaro uno dei non minori è quello di dare fiducia ai colleghi più giovani, promuovendo in modo disinteressato e appassionato terapeuti meno affermati. Posso dirlo con cognizione di causa, perché debbo a lui la possibilità di essere divenuto supervisore, ormai oltre vent’anni fa, di un’équipe interaziendale di terapia familiare ad Ancona. Esperienza che poi si è protratta per diversi anni e che ricordo tra le più piacevoli e proficue tra quelle a cui ho partecipato.

Non ho informazioni dirette, ma immagino che sia successo qualcosa di analogo con Esteban Laso, collega più giovane con cui firma questa nuova opera, pubblicata in Spagna nel 2022 da Ediciones Morata, un editore indipendente con circa 90 anni di attività soprattutto nell’ambito delle scienze sociali, ed ora stampata in Italia da Luigi Guerriero. Laso si è formato a Barcellona e vanta un’intensa attività didattica universitaria in Sudamerica.

Non conosco come concretamente si sia realizzata questa collaborazione a distanza, ma il risultato appare molto proficuo e l’apporto di Laso si rivela sostanziale nel fornire una sistematizzazione al pensiero di Alfredo Canevaro, connettendo il suo stile terapeutico molto personale ad un più ampio quadro di riferimento teorico.

Il punto di contatto tra i due autori è l’enfatizzazione dell’importanza della dimensione emozionale in terapia. Io, personalmente, oltre ai due aggettivi “esperienziale” e “profonda”, che compaiono anche nel titolo del libro, aggiungerei una terza caratteristica: “esistenziale”. Nel senso che la visione su cui poggia questo tipo di psicoterapia (anzi la filosofia terapeutica, come essi stessi la definiscono) è che essa non è si rivolge solo a coloro che soffrono di una qualche forma di patologia psichica, ma è orientata a tutti noi che, nel difficile processo di maturazione personale, possiamo beneficiare di “esperienze” di grande aiuto per superare blocchi emotivi e riconoscere i nostri bisogni profondi.

Il libro, con ampia valenza didattica, è strutturato in tre capitoli principali: il primo concerne la teoria, nel secondo è descritto il loro modello clinico, basato su quattro principi cardine, mentre il terzo è dedicato alle esemplificazioni cliniche.

Il punto di partenza è una critica alle psicoterapie “razionaliste” che mettono in secondo piano la dimensione emotiva dell’esperienza terapeutica, come se ci fosse il primato della “ragione” sugli “affetti”. Secondo Canevaro e Laso, un cambiamento profondo non può avvenire mediante una nuova comprensione o una ristrutturazione cognitiva, ma serve un’esperienza emotiva forte, meglio in presenza dei familiari significativi, che aiuti a modificare il modo in cui l’individuo percepisce se stesso. La psicoterapia non può né deve cambiare l’emozione, non è l’emozione in sé ad essere trasformativa, ma essa, attivata mediante esercizi che costituiscono veri rituali, può aiutare le persone a riconoscere le necessità di base sottostanti, che descriverò in seguito. Il cambiamento non avviene in modo del tutto intenzionale, è graduale e scaturisce dagli interventi terapeutici che permettono di collegare in modo nuovo gli eventi di vita significativi, facendo breccia nelle strategie difensive patogene. C’è una visione ottimistica dell’uomo secondo cui, rimuovendo gli ostacoli che impediscono alla relazioni di seguire il loro corso naturale, tutti saremmo in grado di amare e rispettare. Lo sviluppo normale è sano e la patologia è il prodotto di atti di violenza o abbandono. I sintomi e i comportamenti problematici sono strategie involontarie e inconsce per reagire a tali atti, incapsulando le ferite subite, anestetizzando il disagio o anticipando nuovi atti di prepotenza. Tali strategie costringono la persona in circoli viziosi ripetitivi intra e interpersonali che, in ultima analisi, rafforzano la sofferenza.

 Il loro modello di lavoro clinico si basa su quella che definiscono un’ecologia delle emozioni legata alle necessità di base. In sintesi, essi reputano che tutti gli individui hanno due necessità relazionali fondamentali, sinergiche, che nelle situazioni di normalità procedono insieme: sentirsi amati (voluti, protetti, accettati) e sentirsi rispettati (riconosciuti, apprezzati). Se ci sentiamo amati e rispettati, saremo poi in grado di amare e rispettare gli altri, mentre è in conseguenza di esperienza traumatiche che emergono difficoltà relazionali. Alle due necessità di base si connettono le emozioni: le primarie di gioia e tristezza e quelle miste di collera-repulsione e sorpresa-paura. Nelle situazioni problematiche, l’individuo pregiudica la capacità di amare o di rispettare nel tentativo illusorio di salvare delle briciole dell’altra capacità.

Nella terza parte del volume, dedicata alla pratica terapeutica, ampio spazio è rivolto alla terapia di coppia. Essi fanno notare, in via preliminare, che con questo termine si fa riferimento a un “pot-pourri di tecniche diverse usate in modo non sistematico” e che la maggioranza dei modelli attuali non si basano su nessuna “teoria dell’amore” sottostante. Vi è una critica dura ai modelli del contestualismo cognitivo, ma anche alle terapie narrative e a quelle sistemiche, quando riducono al potere la dinamica centrale delle relazioni coniugali. Per Canevaro e Laso, l’amore di coppia è il contesto preferenziale di maturazione emotiva dell’adulto (una co-evoluzione) e ciò avviene per l’attivazione di tre aree: quella erotica o passionale, quella dell’intimità e quella dell’impegno, che comporta anche il mantenimento nel tempo della buona fede verso l’altro. Riguardo al modello clinico, grande rilievo viene dato agli interventi terapeutici esperienziali, definiti “atti di trasformazione o di radicamento delle emozioni mediante simbolismo”. Per inciso, vi è anche una critica a ciò che spesso in terapia è considerato un rituale”, a loro avviso erroneamente, perché si tratterebbe solo di prescrizioni, anche precise e puntuali, ma a cui manca l’elemento fondamentale, ovvero la connessione con la magia del simbolo. Gli esercizi esperienziali più importanti da loro proposti sono: la tecnica dello zaino, la tecnica delle identificazioni proiettive, la tecnica del ringraziamento reciproco. Essi possono essere presentati secondo un ordine prestabilito, ma possono essere anche utilizzati in modo discrezionale, valutando il singolo caso. Inoltre, Canevaro ha introdotto in modo sistematico l’allargamento ad incontri separati di ciascun partner con la propria famiglia d’origine come momento integrante del suo modello di lavoro con le coppie.

In conclusione, un libro davvero riuscito, che sarà letto in vari paesi e che, oltre a presentare una filosofia della psicoterapia orientata al primato delle emozioni, fornisce in modo chiaro alcune tecniche per la ristrutturazione dei vissuti emozionali.

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Esteban Laso, Canevaro Alfredo (2023), Terapia esperienziale profonda, Luigi Guerriero Editore, Napoli,  pp.246;
  • Canevaro Alfredo, Ackermans Alain (cur.) (2022), La nascita di un terapeuta sistemico. Il lavoro diretto con le famiglie d’origine dei terapeuti in formazione, Luigi Guerriero Editore, Napoli, 2022 (nuova edizione) pp.340 (pubblicato su State of  Mind 06.05.2022)
  • Canevaro Alfredo (2020), Dove volano i cormorani, Luigi Guerriero Editore, Napoli, (pubblicato su State of  Mind 3.12.2020)
  • Intervista a Alfredo Canevaro, I maestri della Psicoterapia.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
intervista a Canevaro - FEATURED
Psicoterapia Sistemico-Relazionale: Intervista con Alfredo Canevaro

Psicoterapia: State of Mind intervista Alfredo Canevaro, Psicoterapeuta Sistemico-Relazionale e fondatore della Società Argentina di Terapia Familiare.

ARTICOLI CORRELATI
Come allearsi con le parti cattive di sè (2023) di Richard C. Schwartz – Recensione

"Come allearsi con le parti cattive di sé" ci spiega che siamo composti da una molteplicità di parti che dobbiamo imparare a conoscere e ascoltare

Come allearsi con le parti “cattive” di sé: guarire il trauma con il modello dei sistemi familiari interni (2023) di Richard C. Schwartz – Recensione

Un volume dedicato al modello dei sistemi familiari interni in cui centrale è la molteplicità della parti che costituiscono ognuno di noi

WordPress Ads
cancel