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Quella gioia tinta di tristezza: l’ambivalenza della nostalgia

La nostalgia sembra essere un'esperienza riconducibile all’ambivalenza affettiva, un’esperienza simultanea di stati affettivi o emozioni di valore opposto

Di Francesca Naldi

Pubblicato il 08 Mag. 2023

Leunissen (2022) ha analizzato 41 esperimenti presenti in letteratura che si sono focalizzati sullo studio della nostalgia e delle sue caratteristiche.

La nostalgia

 La parola “nostalgia” deriva da due radici greche: “nostos” che significa “ritorno alla terra natia” e “algos” che si riferisce a “dolore, sofferenza o lutto”. Fin dall’antichità, il concetto di nostalgia è stato un tema importante nel mito e nella poesia. Passando dalla Bibbia all’Odissea di Omero, la letteratura di tutte le epoche dà voce eloquente a questa condizione umana e, in effetti, difficilmente troveremo qualcuno che non l’abbia mai sperimentata.

A partire dagli scritti di Johannes Hofer (1678), la nostalgia è stata associata a molti sintomi fisiologici e psicologici; essa, come emozione, contiene componenti sia piacevoli sia spiacevoli e questa qualità “agrodolce” dell’emozione è una caratteristica distintiva della condizione nostalgica.

Infatti, Werman (1977) ha descritto la nostalgia come “un’esperienza affettiva-cognitiva sentita in modo ambivalente. I suoi aspetti cognitivi consistono tipicamente nel ricordo di un luogo particolare in un dato momento […]. Gli affetti associati a questi ricordi sono caratteristicamente descritti come agrodolci, indicando un piacere malinconico, una gioia che si tinge di tristezza”.

La nostalgia potrebbe dunque essere un’esperienza riconducibile all’”ambivalenza affettiva”, ovvero un’esperienza simultanea di stati affettivi o emozioni di valore opposto (positivo-negativo). Al fine di avvalorare questa ipotesi e stabilire delle prove sperimentali che confermino l’ambivalenza della nostalgia, la ricerca di Leunissen (2022) ha analizzato 41 esperimenti in cui questa condizione veniva studiata.

Gli studi sulla nostalgia in letteratura

Lo studio di Davalos e colleghi (2015) ha indagato la correlazione tra nostalgia e ambivalenza affettiva attraverso l’analisi di post nostalgici su Facebook. Gli autori hanno identificato i post di Facebook disponibili pubblicamente, ricercando parole o frasi chiave comuni all’esperienza nostalgica (ad esempio, “nostalgia”, “ricordi”, “bei tempi”). Hanno confrontato 10.000 post nostalgici (contenenti gli elementi chiave) con 10.000 post non nostalgici (non contenenti gli elementi chiave). II 30% dei post nostalgici era caratterizzato da frasi contenenti emozioni sia positive sia negative, rispetto al 13% dei post non nostalgici. Al contrario, tra i post che contenevano riferimenti a emozioni solo positive o solo negative, non c’era alcuna differenza tra i post nostalgici e quelli non nostalgici.

 Leunissen e colleghi (2021) hanno invece verificato gli effetti della nostalgia su emozioni positive e negative distinte. Hanno scoperto che la nostalgia aumenta la maggior parte delle emozioni positive (24 su 30) e aumenta solo tre emozioni negative (tristezza, mancanza e rimpianto). Sembra quindi che l’effetto della nostalgia sugli stati positivi sia generale per la maggior parte delle emozioni positive, mentre l’effetto della nostalgia sugli stati negativi sembra essere altamente specifico per le emozioni caratterizzate da tristezza e perdita.

In una serie di studi sulle concettualizzazioni della nostalgia (ovvero su ciò che le persone credono che sia la nostalgia), Van Tilburg e colleghi (2018) hanno chiesto ai partecipanti di valutare quanto la nostalgia fosse simile o diversa rispetto ad altri 10 concetti di emozioni rilevanti per il sé. I partecipanti hanno trovato la nostalgia più simile alle emozioni positive come l’autocompassione e l’orgoglio che a quelle negative come la vergogna e l’imbarazzo.

In uno studio successivo, sono state esaminate le valutazioni cognitive riguardanti le emozioni suscitate da eventi passati. Le valutazioni cognitive descrivono i pensieri e le interpretazioni della situazione (cioè la componente cognitiva) che genera tali emozioni. I partecipanti allo studio hanno valutato l’intensità di 32 emozioni (compresa la nostalgia) dopo aver ricordato e descritto un evento passato. Il posizionamento risultante della nostalgia mostra che essa è in qualche modo ambivalente, poiché situata tra le emozioni positive e negative (Van Tilburg et al., 2019).

Conclusioni

Dalla letteratura proposta si evince che la nostalgia ha una firma affettiva insolita in quanto aumenta contemporaneamente gli stati emotivi positivi e negativi. Ciò delinea il suo carattere agrodolce e, di conseguenza, la si potrebbe definire come un’emozione ambivalente.

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