La ricerca di un nuovo lavoro può spaventare e creare ansia, ma è anche vero che grazie ad alcune semplici conoscenze di psicologia umana può diventare meno ostica, e soprattutto può portare a ottimi risultati in termini di assunzione e seria presa in considerazione.
Vediamo alcuni consigli di cui fare tesoro quando si cerca un lavoro in Italia o all’estero, direttamente dal mondo della psicologia.
Empatia: informarsi bene riguardo all’azienda
L’empatia è forse la chiave di volta più importante assieme alle competenze. Quando si parla di empatia riguardo ad un’azienda, significa informarsi su ciò che questa vuole rappresentare nel suo settore. Leggere la sua storia, la sua vision e mission, assicurandosi di cercare su diverse piattaforme e non solo sul sito web, per vedere anche i diversi approcci e toni di voce (LinkedIn, Instagram, Twitter, etc).
Si deve cercare di comprendere i loro obiettivi e aspirazioni, così da poter dimostrare di essere il miglior candidato per la loro realtà. Anche ascoltare attentamente ogni domanda e ogni cosa che dirà l’intervistatore durante il colloquio è importante, così da dimostrare di essere connessi e presenti, di saper gestire la realtà del momento con precisione e attenzione.
Focalizzarsi sui propri punti di forza
Il nostro sabotatore interiore non vede l’ora di uscire allo scoperto quando si tratta di essere messi alla prova e doversi proporre per un lavoro mostrando il meglio di sé e delle proprie abilità. Per questo si può giocare d’anticipo evitando di farlo uscire. Il modo migliore, in questo caso, è focalizzarsi sui propri punti di forza.
Quali sono i principali traguardi raggiunti? Qual è stata quella volta in cui ci saremmo complimentati con noi stessi per l’ottimo lavoro svolto o per aver avuto un’idea geniale? Queste e altre cose di questo tipo possono aiutare ad alzare l’autostima e a partire con il piede giusto. Senza credere in se stessi in prima persona sarà difficile convincere qualcun altro, del resto.
Preparare una storia dietro a ogni risposta
Per quanto le competenze personali possano essere radicate, per distinguersi davvero dagli altri candidati la differenza la potrà fare la propria storia unica. Ciò significa che all’interno di ogni risposta – o della maggior parte – è bene cercare di inserire qualcosa che si riferisca unicamente alla propria esperienza. Questo non riguarda solamente le esperienze nell’ambito lavorativo, ma di vita vera e propria che può rientrare nella vision del lavoro in questione.
Un episodio d’infanzia, un insegnamento recente, una skills acquisita in maniera bizzarra, e così via. Per non farsi trovare troppo impreparati, al di là della spontaneità è bene prepararsi già delle risposte di questo tipo.
Parlare con un tono di voce calmo e non acuto
A livello psicologico anche la voce è importante: un tono di voce calmo e non troppo alto contribuirà a condurre un’intervista lavorativa con una marcia in più, fornendo già un’impressione positiva all’intervistatore. L’ansia si insinua facilmente tra le parole, per questo ci si può allenare a casa facendo attenzione anche al proprio tono di voce e alla cadenza.
Cercare di non velocizzare troppo la narrazione, prendere respiro sufficiente tra una frase e l’altra, evitare risposte squillanti e concitate aiuterà a creare un clima ideale e favorevole.
Stabilire obiettivi e scadenze
A volte una ricerca di lavoro può sembrare interminabile quando non c’è un traguardo. Stabilire obiettivi e scadenze anche per quanto riguarda la ricerca di lavoro è un’ottima abitudine per imparare a orientarsi verso obiettivi più gestibili lungo il percorso.
Si possono stabilire obiettivi sia a lungo termine, per esempio annuali, che a breve termine, ovvero giornalieri, settimanali e del mese corrente. Tutto questo comprende l’aggiornamento delle competenze, del proprio curriculum e della lettera di presentazione.
Comprendere i limiti del sistema
Spesso non sarà mai chiaro quanti candidati si sono proposti per lo stesso lavoro, e in fin dei conti non importa. Prima di farsi prendere dal senso di ingiustizia delle cose, è bene prendere consapevolezza del fatto che il sistema della ricerca di lavoro è in buona parte non controllabile. Ci saranno sempre parti che non hanno senso o sembrano ingiuste.
Non si potrà sapere con certezza se riguardo a quell’offerta hanno aperto la nostra e-mail, se non ci hanno scelti perché non siamo abbastanza validi per la posizione o perché c’era un candidato raccomandato, e così via. Fattori casuali intervengono continuamente, dal figlio del capo che ottiene un lavoro di prima qualità all’annullamento di un posto di lavoro a causa di un’emergenza fiscale.
Concentrandosi sul quadro più ampio, l’importante è continuare a candidarsi tenendo il dovuto distacco dalle possibili ipotesi che stanno dietro al silenzio o al rifiuto, consapevoli del proprio valore.
Per concludere
La psicologia non è un’utopia, e può essere davvero utile anche nella ricerca di un nuovo lavoro. Mettendo sempre più in pratica questi consigli e facendoli diventare abitudini, sarà di volta in volta tutto più semplice.