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Il complesso edipico secondo la teoria dello sviluppo psicosessuale di Freud

Per Freud il complesso edipico è la tappa più importante dello sviluppo psicosessuale nel formarsi della personalità, della salute mentale o delle nevrosi

Di Manuel Trasatti

Pubblicato il 13 Feb. 2023

Attraverso la rinuncia alle ambizioni edipiche e l’interiorizzazione dei valori genitoriali, il bambino impara a dirigere la libido dai genitori all’esterno (nella fase fallica il bambino si avvicina alla maturità sessuale della fase genitale, cioè dell’età adulta) superando il complesso edipico

 

Lo sviluppo psicosessuale nella teoria freudiana

 Secondo la teoria dello sviluppo psicosessuale proposta da Freud, lo sviluppo della pulsione sessuale richiede il passaggio della libido (energia associata alla pulsione) attraverso cinque fasi biologicamente determinate. Gli organi la cui stimolazione produce piacere e la cui attività permette di alleviare la tensione definiscono le tappe dello sviluppo psicosessuale. 

Il complesso edipico rappresenta il conflitto che caratterizza la fase fallica (compresa tra i 2 anni e mezzo circa e i 5/6 anni di età) che ha come zona erogena l’area genitale. Difatti, ogni fase è caratterizzata da un conflitto da superare e il conflitto determina il passaggio alla fase successiva: il conflitto si crea perché la soddisfazione della pulsione sessuale associata alle fasi pregenitali è non conforme o adatta alle leggi e alle convenzioni della società civile (la sessualità infantile ha le caratteristiche delle perversioni). 

Il complesso edipico

Nel complesso edipico, le fantasie del bambino esprimono il desiderio sessuale verso il genitore di sesso opposto e sentimenti di rivalità aggressiva e antagonismo nei confronti del genitore dello stesso sesso (vissuto come un rivale). Il bambino vuole eliminare la minaccia rappresentata dal rivale (il genitore dello stesso sesso) attraverso la castrazione e formula l’ipotesi che il padre voglia punirlo nello stesso mondo. Ciò provoca nel bambino l’angoscia da castrazione. 

L’angoscia da castrazione porta il bambino alla rinuncia delle sue ambizioni edipiche e all’interiorizzazione dei valori genitoriali.

Attraverso la rinuncia alle ambizioni edipiche e l’interiorizzazione dei valori genitoriali, il bambino impara a dirigere la libido dai genitori all’esterno (nella fase fallica il bambino si avvicina alla maturità sessuale della fase genitale, cioè dell’età adulta). 

Possiamo osservare che, nella concettualizzazione del complesso edipico, Freud abbia pensato ad un bambino di sesso maschile, perché è più complesso spiegare l’angoscia da castrazione nelle bambine, cosa che costituisce un punto di debolezza di questa teoria. Presupponiamo però che l’angoscia derivata dalla paura della punizione del genitore dello stesso sesso sia esperienza di tutti i bambini. 

Nella teoria freudiana la fase del complesso edipico rappresenta la tappa più importante all’interno dello sviluppo psicosessuale nel formarsi della personalità, della salute mentale o delle nevrosi. 

La risoluzione del conflitto edipico

 Secondo Freud, la risoluzione del complesso edipico porta alla formazione dell’Io e del Super Io, cioè di strutture stabili e coerenti che costituiscono la mente e che consentono all’essere umano una vita adatta ad una vita civilizzata. Nasciamo secondo Freud con una capacità di pensiero primario basata sul principio di piacere e solo con lo sviluppo attraverso il principio di realtà sviluppiamo un processo secondario, un pensiero logico, razionale, su cui si basano le strutture solide e coerenti dell’Io e del Super Io. 

In particolare, l’io è un’istanza psichica che opera secondo il principio di realtà e che consente di organizzare e rendere accettabili gli aspetti dell’Es. Trasforma in realistici gli obiettivi, gli oggetti e le direzioni dell’Es. Si può definire come un insieme di funzioni regolatrici e armonizzatrici che tengono sotto controllo gli impulsi e le spinte pulsionali dell’Es. Quando queste funzionano bene

  • consentono all’individuo di non agire impulsi e desideri che potrebbero nuocere al benessere dell’individuo e della società
  • permettono di contenere i desideri perturbanti e l’affetto associato

Il Super Io è l’internalizzazione individuale di principi, regole, convenzioni della società. Questi principi sono assimilati in primo luogo attraverso i genitori. L’interiorizzazione di una serie di rappresentazioni cognitive emotive (credenze valori proibizioni atteggiamenti norme) legate ai rapporti precoci con le figure genitoriali. È un sistema di valori e ideali appresi e si divide in due sottosistemi:

  • coscienza (deriva dalle punizioni genitoriali)
  • Io ideale (deriva dalle gratificazioni e dai rinforzi genitoriali)

La funzione principale del Super Io è inibire gli istinti pulsionali dell’Es e convincere l’Io a sostituire obiettivi morali e perseguire la perfezione (standard elevati).

Tutto lo sviluppo psicosessuale di cui parla Freud protende alla socializzazione, cioè lo spostamento della libido da sé stessi agli altri. Il compito dello sviluppo evolutivo è trasformare il bambino con impulsi animaleschi in un adulto sano con un apparato psichico complesso e un sistema di controllo dei propri impulsi strutturato e funzionale, trasformare quindi la sessualità immatura in sessualità matura, passare da una libido narcisistica ad una libido oggettuale, spostare la libido da sé agli altri. 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Freud., S. (2015). Tre saggi sulla teoria sessuale, a cura di Alberto Lucchetti, BUR.
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