expand_lessAPRI WIDGET

Il Training Autogeno Strategico: un approccio per affrontare l’ansia

Affiancare alcune tecniche della terapia strategica breve all'apprendimento del Training Autogeno permette di acquisire degli strumenti per gestire l'ansia

Di Paolo Pillon

Pubblicato il 25 Gen. 2023

Il training autogeno strategico è un connubio tra il Training Autogeno di J.H. Schultz e alcune strategie e tecniche appartenenti all’approccio psicoterapeutico breve strategico che si dimostrano essere efficaci ed efficienti nei disturbi d’ansia.

 

Il Training Autogeneo

 Il Training Autogeno (TA) è un strumento che permette alla persona una autodistensione da concentrazione psichica con relative e successive modificazioni psichiche e somatiche. J.H. Schultz indicava come principio fondamentale del metodo una deconnessione globale dell’organismo che, in parte simile al metodo eteroipnotico, consente di realizzare degli stati suggestivi propri. Lo psichiatra tedesco faceva riferimento in parte agli studi di Oskar Vogt che considerava le “pause profilattiche” quotidiane necessarie alla persona soggetta ad un continuo stress o stato di ansia per evitare di avere conseguenze ben più gravi qualora non fossero state utilizzate. Lo stesso Vogt insegnava alle persone ad entrare nello stato ipnotico da sole dopo alcune sedute rifiutando modalità di fascinazione o manipolative su questi processi che considerava essere parte attiva e di autoapprendimento della persona stessa. Mentre nel Training Autogeno si inizia da un cambiamento che ha origine nel corpo per ottenere poi dei benefici e una commutazione a livello psichico, nell’ipnosi al contrario si parte da una modificazione psichica per ottenere delle modificazioni fisiologiche.

Il concetto di ideoplasia è un concetto cardine per comprendere i cambiamenti che avvengono nel Training Autogeno. Essa è la capacità ideativa (e quindi di pensare e poi immaginare) di poter generare dei cambiamenti (in particolare a livello fisiologico) attraverso il verificarsi di una fenomenologia spontanea (cioè senza intenzionalità) lasciando che tutto accada in modo spontaneo e naturale. Se la mente umana quindi è in grado di generare una fenomenologia fisica attraverso il solo uso dell’immaginazione, allora lo stesso si potrà ottenere per uno stato di rilassamento muscolare profondo con una rappresentazione mentale di quiete.

Il Training sarà allora un allenamento costante, il cui apprendimento ha una durata di tre mesi circa, così da acquisire lo strumento e farlo proprio. Il suo utilizzo sarà poi personalizzato e mirato alle situazioni stressanti o per raggiungere un obiettivo specifico (riabilitativo, di performance, anti-stress, per sintomi d’ansia, ecc…). La perseveranza e la costanza nello sperimentare quotidianamente il Training Autogeno sono elementi imprescindibili per poter raggiungere tali obiettivi, altrimenti il rischio è quello di sperimentare dei parziali insuccessi.

 Attraverso il Training Autogeno avviene un vero e proprio auto condizionamento in cui la persona si sente libera, aumentando fiducia, stima in se stessa, maggiore benessere psicofisico, con un pensiero costantemente positivo e propositivo. Il meccanismo di autogenicità che poi si genera da solo entra nella consapevolezza della persona per ottenere ciò che desidera. Il Training Autogeno è sempre stato un ottimo strumento per gestire particolari quote di ansia che possono presentarsi in presenza di conflittualità emotiva, attuando una forma di normalizzazione della sua natura con una gestione e controllo che devono avvenire in modo spontaneo e naturale. Persone ben allenate con il Training Autogeno possiedono una salute migliore, riescono a sopportare carichi emotivi e fisici maggiori, sono capaci di regolare il loro tono energetico alternando gli stati tensivi e distensivi in un miglior equilibrio.

Se l’origine di tali disagi d’ansia ha invece una eventuale radice traumatica si suggerisce di affiancare il Training Autogeno a modalità di immaginazioni guidate affiancate da un professionista della salute mentale. Le tecniche immaginative ottengono cambiamenti terapeutici spesso meravigliosi, tuttavia alcuni di questi avvengono solo dopo una esposizione reale o comunque una messa in pratica di un compito che permetta una esperienza emozionale correttiva, come già diceva Franz Alexander per un intervento terapeutico efficace ed efficiente.

Il Training Autogeno Strategico

Moltissime tecniche e strategie derivanti dalla terapia breve strategica permettono di fare queste esperienze con una grande capacità di ridurre o far scomparire la sintomatologia in tempi brevi mantenendo i benefici a lungo termine. Esse quindi nel tempo hanno determinato la teoria all’interno del modello di intervento strategico breve e sono alla base di qualsiasi fondamento teorico dell’approccio teorico di psicoterapia breve strategica. Sperimentare alcune tecniche e strategie di questo approccio affiancandole ai tre mesi di apprendimento del Training Autogeno permette di affrontare ed acquisire degli strumenti che, pur appartenendo ad assunti teorici e metodologici differenti, nel loro incontro si attraggono e si respingono in un perfetto equilibrio volto all’efficacia della terapia. Il Training Autogeno Strategico si focalizza quindi in particolar modo sui disagi derivanti dall’ansia e dalle paure. Molti possono essere i volti dell’ansia, alcuni più visibili, altri più nascosti.

Spesso nel Training Autogeno Strategico si chiede alla persona di trasformare le domande sull’ansia in qualcosa di utile per la terapia stessa. Successivamente, nello sperimentare il primo esercizio della calma si affianca un diario di bordo specifico sulla sintomatologia espressa dell’ansia o delle paure (diario delle 7 piccole rilevazioni) nel quale verrà indicata l’ora e il giorno, dove si trova la persona, quali altre persone sono presenti, cosa sta provando a livello fisiologico e mentale (i pensieri), cosa sta facendo e cosa sta facendo eventualmente per eliminare questo disagio. La sperimentazione dei sei parametri del Training Autogeno saranno poi integrati con una scheda e un loro monitoraggio quotidiano dove la persona potrà descrivere, similmente a prima, la data, le sensazioni fisiche, i pensieri, le emozioni prima e dopo l’esercizio. Inoltre nel Training Autogeno Strategico vengono autoprescritti degli esercizi da fare durante i 14 giorni di autoapprendimento del parametro del Training Autogeno.

Passando attraverso l’acquisizione dei parametri (pesantezza, calore, respiro, cuore, plesso solare e fronte fresca) solo dopo aver interiorizzato quello della calma, la persona potrà esercitarsi con compiti propri e distinti (meglio se in questi si è seguiti da uno psicoterapeuta formato a riguardo, così da ottenere il massimo dei benefici nel minor tempo possibile e il minor rischio di insuccesso). Il tema del potere dell’immaginazione sarà quotidiano e verranno affrontati i temi riguardanti un nuovo possibile scenario futuro (se non avessi più l’ansia), le incertezze e le paure associate a possibili vantaggi secondari (rilettura positiva del problema), le strategie disfunzionali dell’evitamento, del controllo e della rassicurazione da sostituire con esercizi guidati e specifici in base al problema riportato (pensieri disturbanti e intrusivi, ricordi spiacevoli, paure di perdere il controllo e fantasie che aumentano l’ansia, immagini spaventevoli e incubi notturni, disagi sociali in pubblico come l’ansia sociale e quello di parlare in pubblico, percezione di sentirsi rifiutati, ansie e paure indirizzate a specifiche persone o situazioni).

Infine il Training Autogeno Strategico si avvale anche degli esercizi superiori del Training Autogeno di Schultz, quindi la formulazione di proponimenti terapeutici volti al cambiamento. Le formule aggiuntive vengono utilizzate prima degli esercizi di ripresa con modalità ripetitiva, ritmata, lenta e soprattutto autosuggestiva evitando le formulazioni che possono contenere al loro interno delle negazioni. Indispensabili per una crescita ed una evoluzione della personalità che permetta un sano approccio comunicativo verso il mondo, gli altri e se stessi con un atteggiamento positivo ma soprattutto assertivo. Come si ripeteva nel testo sacro dei Talmud “Bada ai tuoi pensieri perché diventano parole. Bada alle tue parole perché diventano azioni. Bada alle tue azioni perché diventano abitudini. Bada alle tue abitudini perché diventano il tuo carattere. Bada al tuo carattere perché diventa il tuo destino“ così anche con il Training Autogeno Strategico badiamo ai nostri pensieri che si trasformano in immagini per poi diventare azioni concrete che realizzano alla fine la nostra realtà.

 

Si parla di:
Categorie
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Agrò, F.E., Bertirotti, P., Li Petri, P., Micarelli, M., Marra, M., Petruccelli, I. (2014). Usa il potere della tua mente. Corso teorico-pratico di Training Autogeno.Taita Press.
  • Alexander F. (1956). Psychoanalysis and Psychotherapy. Norton, New York.
  • Baruzzo, R. (2014). Equilibrio personale e Training Autogeno. libreriauniversitaria.it.
  • Corvini, C. (2012). TrainingAutogeno: Mente, corpo e cambiamento. Giochidimagia.
  • Delcuratolo, C. (2017). Il Training Autogeno in un soggetto con disturbi d’ansia. Piesse (rivistapiesse.altervista.org) 3 (7-1)
  • Hoffman, B.H. (1980). Manuale di Training Autogeno. Astrolabio.
  • Peirone, L., Gerardi, E. (2016). Il Training Autogeno: tecnica e metodo fra psicoterapia e psicologia della salute. Edizioni Ferrari Sinibaldi.
  • Pillon, P. (2022). Supera l’ansia e trasformala in coraggio. In 7 passi con il Training autogeno strategico. Edizioni Diritto Più.
  • Schultz J. H. (1968). Il training autogeno, Volume I, Esercizi Inferiori, Edizioni Feltrinelli, Milano.
  • Secci E.M. (2016). Le Tattiche del Cambiamento-Manuale di Psicoterapia Strategica. Youcanprint Ed.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Training autogeno il ruolo fondamentale della respirazione - Psicologia
Training autogeno: il ruolo della respirazione

Nel training autogeno è fondamentale controllare la propria respirazione: questa infatti può influenzare il nostro stato emotivo ed esserne influenzata

ARTICOLI CORRELATI
Delusione, rabbia, disperazione: le emozioni negative e l’irresistibile tentazione di rassicurare

Di fronte ad emozioni negative, troppo dolorose e intense, vi è spesso la tendenza al conforto e alla rassicurazione dell’altro. Perché questo accade?

Doomscrolling, ansia esistenziale e sfiducia verso la società: quando le news catastrofiche diventano pericolose

È possibile che il doomscrolling provochi ansia esistenziale e sfiducia negli altri e nel mondo? Uno studio ha cercato di capire cosa accade

cancel