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La psicoterapia psicoanalitica tra identità e cambiamento (2022) – Recensione

'La psicoterapia psicoanalitica tra identità e cambiamento' esplicita la consapevolezza che i mutamenti odierni necessitano cambiamenti di setting e tecnica

Di Alberto Vito

Pubblicato il 03 Gen. 2023

Lo scopo del libro è chiaro fin dal titolo: “La psicoterapia psicoanalitica tra identità e cambiamento” cerca di trovare non un compromesso ma un punto di equilibrio tra identità, con la propria storia e quella dei maestri di riferimento, e cambiamento. 

 

 Il volume raccoglie i saggi delle due curatrici e di diversi autori, tutti affiliati alla Associazione Fiorentina di Psicoterapia Psicoanalitica (AFPP), nata nella fine degli anni Settanta: Cristina Diana Canzio, Corrado D’Agostini, Esmeralda Di Mauro, Alfredina Fiori, Giulia Mercuriali, Stefania Pampaloni, Cristina Pratesi, Rosa Romano Toscani, Antonio Suman, Manuela Trinci. Il testo beneficia della ricca prefazione di Rosa Romano Toscani e delle riflessioni, in chiusura, del filosofo Matteo Galletti, in merito al diritto all’autodeterminazione e al bisogno di connessione che caratterizzano, spesso in modo configgente, i comportamenti attuali e le scelte morali delle persone.

Il gruppo di studio dell’AFPP si è costituito per condurre un approfondimento sullo stato dell’arte della psicoterapia psicoanalitica, interrogandosi sui parametri teorici-tecnici fondamentali, alla luce dell’evoluzione del pensiero psicoanalitico, per giungere a proposte tecniche innovative basate sulla loro lunga e articolata esperienza clinica. Il lavoro scritto presentato ora è frutto delle considerazioni emerse nel gruppo di lavoro, che si è auto-denominato “Tavolo di pensieri”, riunitosi per due anni con cadenza mensile. Le riflessioni nascono dalla consapevolezza che i significativi mutamenti odierni, sia nella patologia psichica e sia nella richiesta terapeutica, impongono modificazioni di setting e scelte tecniche non convenzionali. Da qui, la necessità di ripensare alla prassi della psicoterapia psicoanalitica, mantenendo tuttavia il suo humus teorico originario e le sue finalità profondamente trasformative. Appunto, come recita il titolo, trovare non un compromesso ma un punto di equilibrio tra identità, con la propria storia e quella dei maestri di riferimento, e cambiamento.

Nel primo capitolo viene ben spiegato come si situa il loro modello di lavoro clinico, non solo chiarendo quali siano i punti di contatto e le differenze tra psicoanalisi e psicoterapia psicoanalitica, che resta un tema centrale nell’attuale discussione tra terapeuti del profondo, ma entrando anche nel dettaglio del proprio metodo clinico, individuandone sia gli obiettivi che gli aspetti tecnici di conduzione della seduta. Tali fattori sono approfonditi nei saggi successivi. Il seguente, ad esempio, è dedicato alle funzioni contenitive nella relazione terapeutica, ulteriori all’esercizio dell’interpretazione. Trait d’union tra i vari contributi mi pare proprio l’interesse alla dimensione relazionale, inclusa l’attenzione agli aspetti extra-verbali, agli sguardi, al tono e alla musicalità della voce. Non a caso, il capitolo successivo è proprio dedicato al corpo nella relazione terapeutica: quella del paziente ma, ovviamente, anche quello del terapeuta, come descritto nel caso clinico in cui il corpo che si trasforma è quello della terapeuta in gravidanza. Due ulteriori saggi sono dedicati ai cambiamenti richiesti alla tecnica terapeutica in presenza di pazienti dell’area borderline e con quei pazienti a cui difetta la capacità simbolica, incapaci di portare i propri sogni nel trattamento. Infine, non mancano capitoli dedicati ad altre tematiche di grande attualità, quali l’espressione artistica in psicoterapia; l’attenzione ai sogni del terapeuta; l’evoluzione delle psicoterapie a distanza, imposte dalla recente pandemia; fino a un tema sinora poco affrontato ma meritevole di approfondimento, ovvero il vissuto e le elaborazioni del terapeuta nei primi minuti del post-seduta.

 Gli argomenti trattati sono proposti con ampi riferimenti all’esperienza clinica che rendono la lettura agevole e coinvolgente. Tra l’altro, diversi casi clinici fanno riferimento a terapie con bambini e questo è un ulteriore elemento di pregio del libro, mostrando quanto sia importante un tocco delicato nel loro ascolto; così come sono validi e numerosi i riferimenti alla letteratura esistente e alle esperienze formative con i maestri storici e con quelli che hanno guidato da vicino il loro percorso gruppale.

In merito ad alcune informazioni biografiche concernenti le curatrici, Luigia Cresti è psicologa e psicoterapeuta per minori e adulti, socia fondatrice e didatta con funzioni di training AFPP, già delegata europea dell’EFPP. È specialista nella metodologia della Infant Observation e nelle sue applicazioni, direttrice della rivista Contrappunto. Isabella Lapi è psicologa, psicoterapeuta per minori e adulti, socia didatta con funzioni di training e presidente AFPP, specialista in Bioetica; già primario nei servizi di salute mentale della USL Toscana Centro.

In conclusione, si tratta di un volume assolutamente ben fatto, la cui lettura risulta molto interessante e godibile, mostrando la piena padronanza di tutti gli autori dei temi trattati. Particolarmente consigliato a chi si sta formando in questo specifico ambito terapeutico.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Cresti, L. & Lapi I. (cur.) (2022). La psicoterapia psicoanalitica tra identità e cambiamento. Franco Angeli, Milano.
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