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Mindful eating on the go (2022) a cura di Paola Iaccarino Idelson – Recensione

l segreto del Mindful Eating è rallentare: esercitandoci nel Mindful Eating impareremo ad ascoltare maggiormente i segnali del corpo e a fermarci

Di Debora Pannozzo

Pubblicato il 10 Ott. 2022

Nel testo “Mindful eating on the go” l’autrice affronta la tematica del Mindful Eating, ovvero dell’atteggiamento di consapevolezza da adottare durante i pasti.

 

 Si tratta di togliere il “pilota automatico” ed essere coscientemente presenti, in un’attività che ci impegna almeno tre volte al giorno, bere e/o mangiare.

Il libro contiene diversi esercizi, e per ciascuno è possibile scaricare la relativa traccia audio: per ognuno di essi vengono approfondite le scoperte che sarà possibile compiere, supportate da studi scientifici.

“Mindful Eating on the go” si presta ad essere un libro tascabile, da portare sempre con sé e, di volta in volta, è possibile scegliere un esercizio da fare o, di contro, lo si può leggere tutto d’un fiato.

Alimentarsi è una delle attività più piacevoli per l’uomo, eppure, a volte, essa diviene fonte di sofferenza, risposta automatica al nervosismo, all’agitazione, all’ansia, capro espiatorio del nostro disagio, ed allora si finisce per mangiare al fine di riempire un vuoto emotivo.

Praticare il Mindful Eating conduce a prestare attivamente attenzione a ciò che accade sia dentro di noi, nel corpo, nella mente e nel cuore, sia fuori di noi, nell’ambiente circostante, mentre mangiamo, adottando un atteggiamento non giudicante.

L’autrice illustra le Nove Fami, al fine di raggiungere la consapevolezza di come l’alimentazione sia un’esperienza multisensoriale:

  • Fame degli occhi
  • Fame del tatto
  • Fame delle orecchie
  • Fame del naso
  • Fame della bocca
  • Fame dello stomaco
  • Fame cellulare (fame del corpo)
  • Fame della mente
  • Fame del cuore

Inizialmente è utile allenarsi nel riconoscimento di ciascuna delle nove fami, approcciandosi all’alimento in maniera consapevole, osservandone la consistenza, annusandone l’aroma, ascoltando il rumore che emette, rievocando le emozioni a cui è legato; successivamente sarà possibile mangiare in maniera Mindful ed interrogare ciascuna parte del corpo per capire chi ha fame dentro di noi.

È come un conducente di autobus con nove passeggeri indisciplinati. Ogni passeggero ti dice come guidare (più veloce, più lento) e dove andare (vai al centro commerciale; no, portami a casa). Il conducente dell’autobus non può reagire a tutti questi input emotivamente. Deve ascoltare, soppesare quello che ogni passeggero reclama, e poi prendere una decisione.

Esercitandoci nel Mindful Eating, impareremo ad ascoltare maggiormente i segnali del corpo e a fermarci quando siamo sazi, o anche prima, considerando che il senso di sazietà arriva dopo venti minuti che abbiamo iniziato a mangiare: capita spesso che quando si va a mangiare al ristorante si è sazi dopo la prima o seconda portata, eppure spesso non si resiste ad ordinare il dolce; mentre il nostro stomaco ci implora di fermarci perché avrà tanto lavoro da fare, i nostri occhi, la nostra bocca implorano il tiramisù, la cheesecake o il semifreddo.

 Il segreto del Mindful Eating è rallentare. Del resto, non c’è nulla di nuovo da imparare per mangiare in maniera presente, dal momento in cui anche i bambini sanno farlo; è il retaggio culturale che spinge, negli anni successivi, a finire tutto ciò che è presente nel piatto.

Esercizi interessanti e coinvolgenti sono ad esempio, il mangiare con la mano non dominante, apparecchiare la tavola come in presenza di ospiti, dove l’ospite siamo noi, assaggiare un frutto sconosciuto: occorre riacquisire lo stupore di chi si approccia al cibo per la prima volta, come uno scienziato curioso:

Nel mindful eating, tu sei contemporaneamente uno scienziato, una cavia da sperimentazione e un laboratorio. Mentre la cavia mangia (tu), lo scienziato curioso (tu) osserva e prende nota di ciò che accade nel corpo, nel cuore e nella mente (il laboratorio).

Centrale è l’atteggiamento di gratitudine: prima di assaporare un determinato cibo possiamo interrogarci su come sia arrivato sulla nostra tavola, quante persone, mani, animali, ci hanno lavorato, per generare quell’alimento.

Dopo esserci allenati in solitaria, potremo praticare il Mindful Eating in compagnia.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Idelson, P. I. (a cura di). (2022). Mindful Eating on the go-da praticare ovunque tu sia. Enrico Damiani Editore
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