Lo scopo di uno studio di Walton e Pedersen (2022) è stato quello di indagare le motivazioni che spingono gli uomini a impegnarsi nel catcalling, esaminando le differenze di gruppo tra gli uomini che si dedicano al catcalling e quelli che non lo fanno, e analizzare le reazioni che sperano di suscitare nelle vittime.
Il catcalling come forma di molestia
Le molestie di strada sono definite come una forma di molestia sessuale perpetrata da un estraneo in un luogo pubblico (Bowman, 1993). Nella maggior parte dei casi sono gli uomini a perpetrare le molestie e le donne a esserne vittime (Tran, 2015); Kearl (2010) ha addirittura osservato che ben l’80% delle donne a livello globale ha subito almeno una volta molestie di strada.
Una sottocategoria di comportamenti di molestie di strada è il catcalling, concettualizzato come una comunicazione verbale o non verbale diretta a sconosciuti in pubblico, tipicamente da uomini a donne, che spesso riguarda l’aspetto estetico del destinatario o è di natura sessuale.
Esso include comportamenti verbali e non verbali come l’invocazione di un nome, i fischi, le proposte, il “wolf-whistling”, le occhiate, gli ammiccamenti, i gesti e/o l’uso di segni per valutare l’aspetto fisico (Chhun, 2011).
Le donne vittime di queste molestie solitamente sperimentano reazioni fisiche spiacevoli, come tensione muscolare, difficoltà di respirazione, intorpidimento, tremori, vertigini e nausea (Tran, 2015). Emotivamente si prova spesso rabbia, paura, disgusto, vergogna, senso di violazione, imbarazzo e impotenza (ad es., Chhun, 2011). Nonostante l’impatto negativo delle molestie di strada, i catcall sono spesso considerati dagli uomini, e talvolta dalle donne, semplici complimenti (ad es., Gennaro & Ritschel, 2019), probabilmente perché comportano l’espressione di attrazione sessuale o di gradimento per l’aspetto del destinatario.
In letteratura vi è una mancanza di ricerche che indagano le motivazioni che spingono gli autori delle molestie.
Lo scopo di uno studio di Walton e Pedersen (2022) è stato proprio quello di indagare le motivazioni che spingono gli uomini a impegnarsi nel catcalling, esaminando le differenze di gruppo tra gli uomini che si dedicano al catcalling e quelli che non lo fanno, e analizzare le reazioni che sperano di suscitare nelle vittime.
Le motivazioni che portano al catcalling
I risultati hanno dimostrato che, all’interno del campione di 258 uomini eterosessuali, il 33,4% ha riferito di aver praticato il catcalling nell’ultimo anno, suggerendo che questo comportamento è piuttosto comune.
Gli uomini che hanno riferito di aver fatto del catcalling hanno dimostrato una maggiore adesione alle credenze sessiste, alla mascolinità tradizionale/conservatrice, all’orientamento al dominio sociale e alla tolleranza delle molestie sessuali rispetto agli uomini che non hanno fatto catcalling.
La maggior parte dei catcaller ha riferito di aver fatto del leering (guardare) il proprio comportamento principale, con il 57% dei catcaller che ha riferito di aver fatto solo leering e nessun altro comportamento; il 24,4% ha riferito di aver fatto leering insieme a uno o più altri comportamenti di catcalling.
Il leering potrebbe essere la forma più comune di comportamento di catcalling riferito, perché i partecipanti lo percepiscono come l’attività meno invasiva, più difendibile e con meno probabilità di essere respinti. A differenza di forme più palesi e invasive di comportamento di catcalling (ad esempio, commenti esplicitamente sessuali), che sono più ambigue e che potrebbero provocare reazioni di ritorsione, il leering consente una negazione plausibile. Chi fa del catcalling può più facilmente sostenere che l’azione è stata fraintesa o interpretata male dalla vittima designata.
La motivazione più frequentemente riportata dagli uomini per il catcalling è stata l’affetto sessuale positivo, suggerendo che il catcalling è spesso motivato dal desiderio di esprimere interesse sessuale per il soggetto vittima. I partecipanti hanno riferito di fare del catcalling per “dimostrare che quella donna piace” e “perché è un modo normale di flirtare”. Le seconde motivazioni più sostenute rientravano nella categoria del flirt e dell’adulazione, con l’intenzione di “fare un complimento alla donna” o “perché alle donne piace essere lusingate”. Nel complesso, questi risultati sono coerenti con la letteratura precedente, la quale indica che alcuni uomini credono che alle donne piaccia ricevere quelle attenzioni e che il catcalling sia una strategia normativa per flirtare e comunicare attrazione sessuale (Benard & Schlaffer, 1984).
Alcuni uomini, tuttavia, possono ritenere che le risposte negative delle destinatarie al loro catcalling siano un rinforzo. Alcuni uomini che hanno adottato motivazioni di anonimato/potere e di misoginia hanno sostenuto affermazioni come “provo un senso di antipatia nei confronti delle donne e questo comportamento [di catcalling] mi soddisfa” e “mi impegno in un comportamento di catcalling perché è divertente far arrabbiare la donna”. Questi risultati sono coerenti con ricerche passate che indicano che alcuni uomini desiderano far arrabbiare o umiliare le donne con i loro catcall (Benard & Schlaffer, 1984). Inoltre, ciò si ricollega ai risultati di Oswald et al. (2019), che hanno scoperto che motivazioni legate alla misoginia e al potere spingono talvolta gli uomini a inviare alle donne foto non richieste dei loro genitali – un’altra forma di molestia sessuale.
Quando ai catcaller sono state chieste le reazioni che speravano di suscitare nei destinatari, quasi la metà (44%) ha espresso “non mi interessa come reagisce”.
In alcuni casi, gli uomini potrebbero trovare l’atto del catcalling intrinsecamente soddisfacente. Per esempio, per chi si dedica al catcalling con intenti più maliziosi, si potrebbe provare piacere nell’oggettificare e molestare le donne, non curandosi delle conseguenze che possono provocare. In altri casi, i partecipanti possono interpretare l’affermazione nel senso di “non mi interessa se non reagisce nel modo in cui speravo”, il che potrebbe forse indicare un sentimento di tolleranza o di accettazione dei diversi modi in cui le donne possono reagire ai catcall. Altri hanno riferito che può essere ragionevole aspettarsi che alcuni uomini si dedichino al catcalling con la speranza di ricevere una reazione specifica e ricercata, che a sua volta fornirà loro un beneficio, come un aumento dell’ego.
Conclusioni
In conclusione, questi risultati suggeriscono che, sebbene il comportamento di catcalling sia deliberatamente motivato da ideologie misogine in alcuni uomini, la maggior parte di essi non intende causare danni o esiti psicologici negativi.
Allo stesso tempo, gli uomini che si impegnano nel catcalling hanno punteggi più alti nelle misure di sessismo ostile, mascolinità tradizionalmente conservatrice, orientamento al dominio sociale e tolleranza delle molestie sessuali, rispetto agli uomini che non lo fanno. Quindi, mentre la maggior parte dichiara di non voler sminuire o danneggiare le donne, i loro atteggiamenti e comportamenti sono in contrasto con i loro obiettivi dichiarati.