Sebbene non siano state mai condotte analisi sull’associazione tra esiti del parto e ossitocina, le esperienze delle donne con o senza anestesia epidurale possono variare notevolmente a livello fisico (e.g. dolore da travaglio, dolore perineale) e nell’affaticamento dopo il parto.
I cambiamenti indotti dall’ossitocina
L’ossitocina (OT) è l’ormone coinvolto nel travaglio e ha molteplici funzioni tra cui l’induzione delle contrazioni uterine e della fuoriuscita di latte materno; influenza anche la fisiologia materna e il comportamento durante il parto (Uvnäs Moberg et al., 2019). Può essere endogena ed essere quindi prodotta nel cervello, oppure somministrata esternamente per via intravascolare (OT sintetica). Solitamente, durante la gravidanza, i livelli plasmatici di ossitocina variano dalla fase iniziale a quella finale, sebbene alcuni studi dimostrino che i livelli rimangono stabili nel corso della gravidanza (Prevost et al., 2014). Inoltre esercita effetti antidolorifici, antinfiammatori e riparatori, eleva la soglia del dolore, riduce lo stress attivando il sistema nervoso parasimpatico e riducendo l’attività del sistema nervoso simpatico. Infine, può stimolare anche comportamenti prosociali, migliorare le relazioni interpersonali (Kosaka et al., 2016). Per le numerose funzioni che svolge, l’ossitocina è spesso associata a vari aspetti della salute mentale, come la depressione post-partum e il Maternity Blues (MB). Alcuni studi hanno infatti dimostrato come il livello plasmatico di ossitocina e la depressione post partum, misurata tramite la la Edinburgh Postnatal Depression Scale (EPDS; Cox et al., 1987), fossero associati: più alto era il punteggio dell’EPDS, più basso era il livello di ossitocina (Stuebe et al., 2013). L’EPDS non include però il Maternity Blues il quale è definito come uno stato di ansia transitoria e/o di lieve umore deflesso che si manifestano dai 3 ai 10 giorni dopo il parto. I sintomi del Maternity Blues comprendono tra gli altri tendenza al pianto, ansia, agitazione, nervosismo, disforia, insonnia, senso di inadeguatezza, umore lievemente deflesso e distraibilità. Inoltre può causare anche alcuni sintomi fisici tra cui affaticamento, perdita di appetito e mal di testa (O’Hara & McCabe, 2013). L’incidenza è tra il 50 e l’80% delle donne e nella maggior parte dei casi non richiede un trattamento ma scompare spontaneamente di solito in una decina di giorni, sebbene in alcuni casi possa trasformarsi in depressione post partum (Okano et al., 1991). Uno studio di Jomeen (2004), ha mostrato infatti come l’ansia da gravidanza, lo stress legato alla genitorialità, il temperamento del bambino, la relazione con il partner, il maternity blues e la mancanza di sostengo sociale, siano tutti fattori di rischio per la depressione post-partum.
Maternity blues e ossitocina
Uno studio pilota di su 15 donne primipare (Shishido et al., 2019) che ha valutato i punteggi di maternity blues e i livelli salivari di ossitocina, ha mostrato l’esistenza di una correlazione negativa significativa tra i punteggi di stanchezza e i livelli salivari di ossitocina a 1-2 giorni e 4-5 giorni dopo il parto. Questi risultati evidenziano quindi la necessità di chiarire in modo specifico l’associazione dei cambiamenti del livello di ossitocina con l’affaticamento post-partum e il maternity blues a seconda della diversa modalità di parto. Sebbene non siano state mai condotte analisi sull’associazione tra esiti del parto e ossitocina, le esperienze delle donne con o senza anestesia epidurale possono variare notevolmente a livello fisico (e.g. dolore da travaglio, dolore perineale) e nell’affaticamento dopo il parto.
Parto e ossitocina
Uno studio di Shishido e colleghi del 2021 aveva come obiettivi quelli di approfondire l’associazione tra la modalità di parto (con anestesia epidurale o senza anestesia epidurale) e le variazioni del livello di ossitocina salivare longitudinale nelle donne primipare dalla trentaseiesima settimana gestazionale a 4-5 giorni dopo il parto e l’associazione di queste variazioni con il maternity blues e l’affaticamento post partum. Le partecipanti selezionate erano donne in gravidanza primipare con presentazione cefalica, che avevano in programma un parto vaginale, di età compresa tra i 20 e i 40 anni, 29 delle quali hanno partorito con anestesia epidurale e 29 senza. Gli autori hanno quindi eseguito misurazioni di campioni di saliva in quattro differenti momenti: 36-37 settimana gestazionale, 38-39 settimana gestazionale, 1-2 giorni dopo il parto e 4-5 giorni dopo il parto. Hanno valutato i dati basali utilizzando diversi strumenti tra cui lo State-Trait Anxiety Inventory (STAI; Spielberger, 1970) per valutare l’ansia di stato e di tratto; la scala di Stein (1980) per valutare il maternity blues; e una scala analogica visiva (VAS) per valutare la stanchezza dopo il parto. I risultati mostrano che i livelli medi di ossitocina salivari sono aumentati significativamente da 36-37 settimane gestazionali fino a 1-2 giorni dopo la nascita, per poi diminuire dopo il 3-4 giorno. Inoltre i cambiamenti nei livelli di ossitocina salivari dalla tarda gravidanza al primo post partum sono risultati diversi tra le donne con e senza anestesia epidurale: le prime avevano un livello medio di ossitocina significativamente più alto a 1-2 giorni dal parto rispetto a 36-37 settimane gestazionali; tale livello a 4-5 giorni dal parto era significativamente più basso. Le donne con anestesia epidurale avevano inoltre più maternity blues rispetto alle donne senza e i loro livelli di ossitocina hanno mostrato una debole associazione con il maternity blues a 4-5 giorni dal parto. Infine il livello di ossitocina subito dopo la gravidanza sembra essere diminuito nel gruppo con l’anestesia epidurale ed essere correlato negativamente con il maternity blues e l’affaticamento post partum. I risultati suggeriscono quindi che le donne sottoposte ad anestesia epidurale necessitano attenzioni ulteriori specifiche di supporto per il riposo e la cura del bambino nel post-parto.