Per poter effettuare la diagnosi di sindrome delle gambe senza riposo è necessario che vengano osservati specifici sintomi, come l’intenso bisogno di muovere le gambe, spesso accompagnato da/in risposta a una sensazione di disagio alle gambe.
La sindrome delle gambe senza riposo (Restless Leg Syndrome; RLS), conosciuta anche come la malattia di Willis-Ekbom, è una patologia che ha come sintomo principale un irrefrenabile bisogno di muovere le gambe a causa di una forte sensazione di disagio che diminuisce o sparisce proprio nel momento in cui l’individuo muove le gambe (Gossard et al., 2021). Il movimento delle gambe avviene tipicamente di sera o durante la notte, e quando l’individuo è a riposo. Nonostante questo disturbo riguardi prevalentemente le gambe, è stato notato come anche altre parti del corpo vengano colpite, come la bocca, il collo, le braccia, l’addome e in alcuni casi anche i genitali.
La diagnosi di sindrome delle gambe senza riposo
La sindrome delle gambe senza riposo è un disturbo che appartiene alla categoria dei disturbi del sonno, presente nella quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5; American Psychiatric Association [APA], 2013/2014). Per effettuare tale diagnosi è necessario che vengano osservati specifici sintomi, come l’intenso bisogno di muovere le gambe, spesso accompagnato da/in risposta a una sensazione di disagio alle gambe; con la caratteristica che (1) il bisogno di muovere le gambe compare o peggiora quando l’individuo è a riposo, (2) la sensazione di disagio passa in parte o svanisce totalmente quando le gambe vengono mosse e (3) il bisogno di muovere le gambe compare o peggiora solamente alla sera o durante la notte. Inoltre, tali sintomi devono manifestarsi almeno 3 volte a settimana ed essere presenti da almeno 3 mesi; devono essere associati a forte stress o causare difficoltà nell’ambiente sociale, occupazionale, educativo, comportamentale o in altre importanti aree del funzionamento dell’individuo. Per questa diagnosi è importante anche accertare che i sintomi citati non siano causati da altre condizioni mediche (ad esempio artrite, ischemia periferica, crampi alle gambe), effetti fisiologici di sostanze o farmaci, altri disturbi mentali, o una particolare condizione comportamentale (ad esempio postura scorretta).
Studi epidemiologici hanno riportato che la sindrome delle gambe senza riposo ha una prevalenza tra il 7 e il 10% nella popolazione adulta generale europea e americana (Gossard et al., 2021). Sembra inoltre che il genere femminile abbia una predisposizione a essere soggetto a questa sindrome con maggiore frequenza rispetto al genere maschile. In aggiunta, i sintomi della sindrome delle gambe senza riposo sembrano essere prevalenti negli adulti con più di 40 anni; alcuni studi hanno addirittura suggerito che il disturbo sia presente per il 18-23% solo nella popolazione anziana. Sembra quindi esserci una correlazione tra la presenza dei sintomi e l’invecchiamento. Tuttavia, è interessante notare come la sindrome delle gambe senza riposo sia presente anche in bambini e adolescenti, affliggendo circa l’1-4% della popolazione infantile. Eppure, nonostante l’alta prevalenza del disturbo, la maggior parte degli individui riferisce sintomi lievi o moderati, mentre solamente l’1-3% delle persone esperisce sintomi gravi o molto frequenti.
Sintomi e comorbilità della sindrome delle gambe senza riposo
I sintomi della sindrome delle gambe senza riposo spesso impediscono o rendono difficile lo svolgimento dei normali ritmi circadiani, e ciò può avere delle ricadute negative sia per quanto riguarda l’umore, come la deflessione del tono dell’umore, sia per quanto riguarda le energie cognitive, come stanchezza e rallentamento (Gossard et al., 2021). L’intensità della compromissione viene misurata da alcune scale come la International Restless Legs Syndrome Study Group rating scale (IRLS; International Restless Legs Syndrome Study Group; 2003), che misura l’intensità dei sintomi in relazione all’umore del paziente, il suo funzionamento quotidiano, la qualità del sonno, la frequenza dei sintomi e il disagio che causano.
Alcune ricerche hanno riscontrato dei legami anche con alcune patologie fisiologiche, come diabete, emicranie, disturbi cardiovascolari, ipertensione e anemia (Gossard et al., 2021). Sembra inoltre che la sindrome delle gambe senza riposo possa essere associata alla malattia di Parkinson. Un’altra importante condizione di comorbilità è risultata essere il deficit di ferro, e proprio grazie a questa scoperta, alcune terapie ora includono la somministrazione di ferro, soprattutto nelle donne in gravidanza.
In conclusione, la sindrome delle gambe senza riposo è una sindrome che necessita sicuramente di attenzione clinica, ed è necessario reperire ulteriori dati al fine di programmare dei trattamenti biologici efficaci (Gossard et al., 2021).