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Eco ansia (2022) di Matteo Innocenti – Recensione del libro

L'Eco Ansia, titolo del libro, è lo stato di disagio e impotenza che si può presentare pensando alle conseguenze del cambiamento climatico

Di Rachele Martini

Pubblicato il 06 Giu. 2022

Il 22 Aprile, in occasione della giornata internazionale della Terra, è stato pubblicato il libro Eco ansia, i cambiamenti climatici tra attivismo e paura di Matteo Innocenti.

 

 Il libro, di circa 150 pagine, è edito da Erickson ed è scritto in modo semplice e divulgativo. L’obiettivo dell’autore è stato quello di creare una prima opera che servisse ad incrementare la conoscenza e la coscienza del grande pubblico verso temi che ormai permeano la nostra quotidianità. I protagonisti sono il cambiamento climatico e l’ansia o meglio Eco Ansia, ovvero quello stato di disagio e impotenza, simile alla paura, che si può presentare quando si pensa all’incombente e inevitabile minaccia catastrofica delle conseguenze del cambiamento climatico (Clayton, 2020; Innocenti, 2021). Il filosofo ambientale Glenn Albrecht l’ha definita “la sensazione generalizzata che le basi ecologiche dell’esistenza siano in procinto di crollare” (Albrecht, 2019). Oltre all’eco ansia si espongono numerosi altri stati emotivi legati al cambiamento climatico, i cosiddetti “stati psicoterratici” o emozioni ambientali (Albrecht, 2011). Tra questi, annoveriamo emozioni negative come la solastalgia (Albrecht, 2011): una tristezza frammista a nostalgia per un territorio a cui si sentiamo di appartenere ma che ormai sentiamo irrimediabilmente degradato e non più nostro. Vengono esposte anche emozioni come la terrafurie (Albrecht, 2011), descritta come una rabbia innescata dall’intolleranza nei confronti di scelte politiche mondiali, che spesso si esprime con l’attivismo green. Ulteriore scopo dell’autore è quello di offrire agli addetti ai lavori del settore psicologico un punto di riferimento attraverso cui rendere operativa la promozione della salute fisica e mentale del singolo e della comunità inscindibilmente legati tra loro e al sistema mondo. Il libro ha anche un valore costruttivo che aspira a comunicare con le figure di riferimento che costellano il percorso di sviluppo di bambini e ragazzi quali maestri, professori ed educatori che sempre di più si troveranno ad assistere giovani preoccupati per il pianeta e le sue sorti, ma senza strumenti emotivi e comportamentali per affrontare tale realtà. Di conseguenza, riprende centralità il valore delle già citate emozioni ambientali. Di fatto, per far fronte a ciò la proposta dell’autore è quella di utilizzare la conoscenza e la comunicazione interpersonale e mediatica in maniera consapevole e “pro-ambientale” (Markle, 2013) allo scopo di “riciclare” stati psicoterratici negativi come Eco ansia (Clayton, 2020), Eco paralisi, Terrafurie (Albrecht, 2011) e dolore ecologico (Comtesse et al., 2021) in emozioni positive come l’Eutierra, che rappresenta il vissuto di unione e legame con l’ambiente e la Sumbiofilia, fonti di motivazione, dunque spinta all’azione e al cambiamento di un nuovo equilibrio tra umanità-ambiente.

 Il libro si apre con una panoramica sul fenomeno del cambiamento climatico: cos’è e quali sono gli effetti dai danni idrogeologici, socio-economici e socioculturali ai danni sulla salute generale, mentale e comunitaria. Nel secondo capitolo vengono spiegati con più precisione gli effetti del global warming sulla salute mentale, divisi in diretti e indiretti, acuti e cronici. Nel successivo capitolo l’autore si concentra sul concetto chiave di distanza psicologica dal cambiamento climatico e sulla necessità di ridurla al fine di stimolare, soprattutto nei giovani, l’assunzione di condotte pro-ambientali. All’interno dello stesso capitolo viene articolata una riflessione sulle modalità massmediatiche disfunzionali e vengono parallelamente proposti sistemi comunicativi adeguati. A tal proposito l’autore suggerisce un decalogo di atteggiamenti comunicativi che i media dovrebbero adottare per diminuire la distanza psicologica e incentivare la motivazione al cambiamento senza che per raggiungere tale scopo si faccia appello alla paura o si generino emozioni negative.

Nel quarto capitolo Matteo Innocenti descrive la gamma delle emozioni ambientali negative e positive e si concentra sulla loro genesi: il rapporto che ognuno di noi ha con la natura dà vita a delle emozioni che inevitabilmente influenzano il nostro agire quotidiano. L’autore, riprendendo teorie postulate dal filosofo ambientale Albrecht, sostiene che sia fondamentale invitare le persone a riappropriarsi della propria identità naturale attraverso il rapporto con la natura stessa e suggerisce come questo processo sia fondamentale per chi sperimenta eco ansia affinché venga tamponata e trasformata da sentimento negativo e paralizzante a sentimento positivo e motivante. L’autore spinge il lettore verso la natura e lo invita ad un ritorno ad essa con la speranza di ristabilire quel legame sinciziale che l’uomo aveva migliaia di anni fa e che ha scordato lentamente fino alla dissoluzione con l’inizio dell’epoca antropocentrica. L’autore ritiene indispensabile il passaggio da un’epoca antropocentrica, nella quale l’uomo prevale su animali e natura, ad un’era sumbiocentrica nella quale l’uomo convive in maniera paritetica e simbiotica con la natura ed i suoi frutti. Per concludere vengono proposte delle strategie di coping utili a fronteggiare l’eco ansia. Questa ultima parte del libro ha per l’autore un duplice obiettivo: fungere da ispirazione e punto di riferimento per chiunque cerchi, soprattutto nella semplicità della propria quotidianità di far fronte al dilagare di stati emotivi negativi, primo fra tutti l’eco ansia e, un secondo obiettivo, non meno importante, è quello di offrire delle risorse agli addetti ai lavori, passando in rassegna le strategie evidence based presenti al momento (Hansen, Jones, & Tocchini, 2017). Il libro tratta un tema attuale, ma antico allo stesso tempo, il rapporto tra uomo e natura e le reciproche influenze. Il cambiamento climatico e la conseguente risposta psicologica sono argomenti che necessitano attenzione e l’autore ha deciso di affrontarli con un linguaggio comprensibile, inclusivo e alla portata di un pubblico variegato, analizzando i fenomeni da un punto di vista non solo scientifico, psico-sociale, filosofico e ambientale, ma prima di tutto umano.

 

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