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“Amor ch’a nullo amato amar perdona”: cosa ci porta a perdonare un tradimento?

Quali sono le variabili che entrano in gioco quando si sceglie di perdonare un tradimento? Un recente studio prova a fare chiarezza

Di Francesca Naldi, Helga Cristina Avellis, Gloria Vecchi

Pubblicato il 08 Apr. 2022

I risultati dello studio hanno rivelato che il perdono dell’infedeltà varia a seconda del tipo di comportamento, del genere di chi perdona e dei propri ideali.

 

Le relazioni romantiche sono altamente desiderabili e offrono una varietà di benefici, tra cui un senso di appartenenza e maggiori sentimenti di stabilità e sicurezza. Nonostante ciò, i tassi di infedeltà sono allarmanti, con ricerche che stimano che il 35-60% degli adulti ha messo in atto qualche forma di tradimento (Thompson & O’Sullivan, 2017). Questi dati sono ancora più preoccupanti se si considerano le conseguenze che spesso derivano dall’infedeltà, come il disagio fisico e psicologico e la dissoluzione del rapporto. Tuttavia, non tutte le relazioni finiscono dopo un caso di tradimento: il 25,3% degli adulti sceglie di perdonare il proprio partner e di rimanere nella relazione (Hall & Fincham, 2006). Tale scelta può essere ascrivibile al fatto che perdonare un tradimento non solo può incrementare l’armonia del rapporto, ma può anche portare con sé una serie di benefici fisiologici e psicologici. Heintzelman e colleghi (2014) hanno scoperto che il perdono dopo l’infedeltà predice la crescita personale e la percezione di un cambiamento in positivo.

Le tipologie di infedeltà

Consultando la letteratura, possiamo osservare che l’infedeltà è concettualizzata in quattro diverse categorie: sessuale/esplicita (avere rapporti sessuali, baciare), tecnologica/online (navigare su siti web per single, inviare messaggi sessualmente espliciti), emotiva/affettuosa (accompagnare qualcuno a un evento formale, innamorarsi), e comportamenti solitari (impegnarsi nella masturbazione). Alcuni studi hanno rivelato che i comportamenti sessuali/espliciti vengono giudicati come più indicativi di infedeltà, seguiti da quelli tecnologici/online, emotivi/affettuosi e da quelli solitari che vengono considerati meno infedeli (Thompson & O’Sullivan, 2016). Per quanto riguarda le differenze di genere, gli uomini riferiscono di essere più propensi a perdonare l’infedeltà emotiva mentre le donne riferiscono di essere più propense a perdonare l’infedeltà sessuale. In aggiunta, le partecipanti donne erano più propense a giudicare i comportamenti tecnologici/online, emotivi/affettuosi e solitari come più indicativi di infedeltà rispetto ai partecipanti maschi, ma non i comportamenti sessuali/espliciti. Il grado con cui un comportamento veniva giudicato come infedele era inoltre direttamente proporzionale al perdono e, di conseguenza, i comportamenti considerati come più indicativi di infedeltà erano valutati come più “imperdonabili” (Beltrán-Morillas et al., 2019).

Uno studio sul perdono di un tradimento

Ma quali sono le variabili che entrano in gioco quando si sceglie di perdonare un tradimento? Lo scopriamo nello studio di Thompson e colleghi (2020), che ha coinvolto 288 adulti impegnati in una relazione sentimentale da almeno sei mesi.

Per partecipare i soggetti dovevano accedere su Amazon Mechanical Turk® (MTurk®), compilare un modulo di consenso informato, rispondere ad alcune domande demografiche, completare il Definitions of Infidelity Questionnaire-R (DIQ-R ; Thompson & O’Sullivan, 2016) e l’Implicit Theories of Relationships Scale (ITRS; Knee, 1998).

Per quanto riguarda i dati demografici ai partecipanti sono state richieste informazioni rispetto all’identità sessuale, l’età, l’etnia, l’orientamento sessuale, l’esperienza rispetto all’infedeltà, l’attività sessuale e lo stato della relazione attuale.

Il DIQ-R (Thompson & O’Sullivan, 2016) è stato utilizzato per indagare la propensione al perdono. La scala contiene 32 items suddivisi in 4 sottoscale (sessuale/esplicita, tecnologica/online, emotiva/affettuosa e comportamenti solitari) che fanno riferimento ad una serie di comportamenti che possono essere ritenuti indice di infedeltà. Per quanto riguarda i comportamenti sessualmente espliciti nella scala vengono citati “essere coinvolti in un rapporto anale” o “praticare sesso orale a qualcuno”, mentre nella sottoscala “online” si fa riferimento a comportamenti quali “masturbarsi con qualcuno in webcam” o “crearsi un profilo su un sito di incontri”. Nella selezione di comportamenti “platonicamente infedeli” vengono proposti “flirtare con qualcuno” ed “aiutare qualcuno economicamente”, mentre per i comportamenti “solitari” si potrebbero considerare “guardare video pornografici” o “masturbarsi”. Nello specifico, ai partecipanti è stato chiesto di indicare fino a che punto avrebbero perdonato i loro partner nel momento in cui avessero attuato ciascuno dei comportamenti elencati nella scala, scegliendo un punteggio da 1 (non perdonerei in nessun modo) a 7 (perdonerei). È importante specificare che ai partecipanti non è stata data nessuna definizione precisa di perdono.

Per indagare gli ideali relazionali impliciti dei partecipanti è stata somministrata l’Implicit Theories of Relationships Scale (ITRS; Knee, 1998) che include 8 items suddivisi in due sottoscale: ideali di crescita (es. “la crescita relazionale ideale segue il corso del tempo”) ed ideali legati al destino (es. “la relazione ideale è data perlopiù dall’incontro di un partner compatibile”).

Cosa influenza il perdono di un tradimento?

I risultati dello studio hanno rivelato che il perdono dell’infedeltà varia a seconda del tipo di comportamento, del genere di chi perdona e dei propri ideali. Per quanto riguarda le variazioni del perdono legate al tipo di comportamento, i comportamenti solitari sono stati considerati i più perdonabili, seguiti dai comportamenti emotivi/affettuosi e tecnologici/online. I partecipanti maschi hanno valutato tutti i tipi di ipotetica infedeltà come più perdonabili rispetto alle partecipanti femmine, il che potrebbe essere legato al loro maggiore interesse per un tipo di relazione non monogama. Questo comporta che, sebbene i partecipanti maschi possano aver giudicato i comportamenti sessuali/espliciti come indicativi di infedeltà nella stessa misura delle partecipanti femmine, potrebbero essere più disposti a perdonare questi comportamenti. Nonostante le significative differenze di sesso scoperte nello studio, è importante tenere a mente che queste differenze erano spesso minime.

Per quanto concerne gli ideali, gli individui che credono nel destino tendono a perdonare i comportamenti sessuali/espliciti e tecnologici/online del partner in misura minore. Ciò può essere correlato sia alla loro tendenza a terminare rapidamente le loro relazioni dopo grandi trasgressioni, sia al fatto che, poiché i comportamenti emotivi/affettuosi e solitari sono meno espliciti, è possibile che gli individui non percepiscano questi comportamenti come segnali che la loro relazione non sia “destinata ad essere”. Invece, prendendo in considerazione gli individui con ideali legati alla crescita, essi vedono il conflitto come un’opportunità di apprendimento all’interno di una relazione e possono esplorare le opportunità di perdonare il partner dopo l’infedeltà in misura maggiore. I comportamenti sessuali/espliciti e tecnologici/online violano il presupposto primario della maggior parte delle relazioni romantiche, ovvero l’esclusività sessuale e, di conseguenza, sono stati percepiti dagli individui come troppo gravi e non come opportunità di crescita. D’altra parte, poiché i comportamenti emotivi/affettivi e solitari sono stati ritenuti forme più “leggere” di infedeltà, questi sono stati probabilmente interpretati come opportunità ideali per crescere e rafforzarsi all’interno della relazione, e quindi sono stati visti come più perdonabili.

 

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