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Intelligenza e immaginazione: esiste un legame?

Alcune ricerche si sono occupate del legame tra immaginazione e intelligenza a partire dagli individui con plusdotazione cognitiva

Di Ermelinda Maulucci

Pubblicato il 21 Apr. 2022

Aggiornato il 22 Apr. 2022 12:04

L’immaginazione è un gioco libero della mente o un’attività mirata e intenzionale: è il luogo in cui creare nuove esperienze e provare ad anticiparne le conseguenze; consente l’ispirazione creativa, l’invenzione e la scoperta di nuove possibilità (Daniels, Piechowski, 2008).

 

Ci si può chiedere se esista una correlazione tra immaginazione e intelligenza e se queste due funzioni abbiano un legame tra di loro.

L’analisi di tale relazione è stata oggetto di diversi studi e approfondimenti.

Innanzitutto per capire se vi sia un legame tra immaginazione e intelligenza si devono analizzare le peculiarità che caratterizzano le persone plusdotate.

Tra queste vi è certamente l’intensità delle percezioni che compare già in età precoce (Maulucci, 2021, Piechowski, Wells, 2021; Tiller, Mendaglio, 2006; Webb, Amend, Beljan, Webb, Kuzujanakis, Olenchak, Goerss, 2016).

Proprio tale particolarità ha spinto lo psicologo polacco Kazimierz Dabrowski ad approfondire le caratteristiche mostrate dalle persone intelligenti correlate all’intensità e ad elaborare le osservazioni sulle c.d. “Overexcitabilities”, ovvero sulla presenza di iper-eccitabilità in alcuni individui (Daniels, Piechowski, 2008; Lovecky, 2004; Tiller, Mendaglio, 2006).

Plusdotazione cognitiva e overexcitabilities

Le riflessioni sulle “Overexcitabilities” hanno enormemente influito sulla comprensione degli adulti e dei bambini plusdotati. Si tratta di uno studio sullo sviluppo emotivo, basato sull’osservazione di individui intelligenti, i quali vivono le esperienze in maniera più vivida, più profonda e più sentita rispetto al resto della popolazione.

Le persone ad alto potenziale cognitivo infatti mostrano una maggiore attenzione agli stimoli e al mondo circostante e presentano esperienze di vita che, non solo si rivelano più complesse, ma anche più intense e sono tali da poter influenzare il loro comportamento (Daniels, Piechowski, 2008; Piechowsli, Wells, 2021).

Secondo Dabrowski e il suo successore Michael Piechowski, queste overexcitabilities si manifestano in cinque aree: intellettiva, emotiva, sensoriale, psicomotoria e, appunto, immaginativa. Alcuni plusdotati presentano tutte queste iper-eccitabilità, altri solo alcune (Barley, 2010; Maulucci, 2021; Piechowski, Wells, 2021).

Pertanto anche l’overexcitability immaginativa è tipica di molte persone intelligenti, pur manifestandosi con declinazioni di intensità diverse.

Overexcitability e immaginazione

Gli individui che mostrano l’overexcitability immaginativa presentano generalmente schemi immaginativi complessi, fantasia attiva, creatività, ricchezza di associazioni mentali, preferenza per ciò che è inusuale, prospettiva divergente, tendenza ad essere sognatori ad occhi aperti (Daniels, Piechowski, 2008; Webb, Amend, Beljan, Webb, Kuzujanakis, Olenchak, Goerss, 2016).

In particolare i bambini con tale peculiarità possono prediligere giochi di creatività e uso di metafore insolite, ma anche mischiare fantasia e realtà, essere sognatori, avere amici immaginari, vivere in un mondo fantastico e amare le invenzioni. Queste connotazioni li possono portare a prendere le distanze dai coetanei e dagli interessi che da questi ultimi sono considerati rilevanti. Possono astrarsi dalla realtà circostante e non essere a proprio agio nelle giornate di scuola improntate a schemi; è possibile che sembrino distratti e questo può creare delle difficoltà nel contesto scolastico (Bayley, 2010; Daniels, Piechowski, 2008; Gotlieb, Hyde, Immordino-Yang, Kaufman, 2016;  Lovecky, 2004; Piechowski, Wells, 2010; Shenfiels, 2021).

Anche da adulte queste persone continuano a presentare menti creative e divergenti, pensieri originali, che possono portarli a sentirsi differenti dagli altri: spesso denotano capacità di visualizzazioni dettagliate, un buon senso dello humor, passione per l’arte e la musica, sogni elaborati, ma anche bassa tolleranza per la noia e bisogno di novità (Tiller, Mendaglio, 2006; Webb, Amend, Beljan, Webb, Kuzujanakis, Olenchak, Goerss, 2016).

L’overexcitability immaginativa, associata a quella intellettiva, crea una combinazione particolarmente interessante. Queste due peculiarità insieme all’overexcitability emotiva contribuiscono a delineare lo sviluppo emotivo delle persone (Daniels, Piechowski, 2008).

Negli anni successivi, e ancora oggi, queste osservazioni di Dabrowski sono state rielaborate in numerosi studi di diversi autori (Bayley, 2010; Piechowski, Wells, 2021; Tiller, Mendaglio, 2006) che confermano l’esistenza di una correlazione tra le overexcitabilities e l’intelligenza.

Il legame tra immaginazione e intelligenza

Anche altre ricerche si sono occupate del legame tra immaginazione e intelligenza. Tra queste ricordiamo la teoria delle multiple intelligenze elaborata dallo psicologo statunitense Howard Gardner, il quale considera l’intelligenza non come un aspetto unitario, ma piuttosto come un’entità composta da specifiche modalità, da singole abilità.

In particolare una di queste abilità è l’intelligenza spaziale che secondo Gardner trasforma le percezioni e ricrea gli aspetti di una esperienza visuale utilizzando proprio l’immaginazione (Gardner, 2006).

Alle stesse conclusioni è giunto anche uno studio dell’Università della Florida condotto da Thomas Oakland e pubblicato sul Journal Gifted Child Quarterly. Da questa ricerca è emerso che gli studenti plusdotati tendono ad avere più immaginazione attiva rispetto alla media degli alunni, preferendo l’immaginazione alla pratica. Essi sembrano essere più “immaginativi” dei compagni e tale caratteristica pare essere ancora più diffusa nella popolazione femminile (Oakland, 2000).

Possiamo dunque rispondere alla domanda che ci eravamo posti all’inizio in modo affermativo: sembra davvero esistere una correlazione tra immaginazione e intelligenza, anche se non tutte le persone intelligenti sono necessariamente anche dotate di intensa immaginazione (Shenfield, 2021).

L’immaginazione è quindi quella parte dell’intelligenza che aiuta a pensare fuori dagli schemi e in prospettiva divergente, è il motore della creatività, è la fonte dell’originalità.

L’immaginazione, tuttavia, è anche un volo libero che talvolta permette alle persone intelligenti di evadere dall’intensità con cui sperimentano la vita.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Bayley, C. L. (January 2010). Overexcitabilities and sensitivities: implications of Dabrowski’s theory of positive disintegration for counseling the gifted. Vistas. Article 10
  • Daniels, S., & Piechwoski, M. (2008). Living with Intensity, Scottsdale (AZ-USA), Great Potential Press, 9-15, 34-36, 47-51, 64, 88-100, 133-135, 172-181, 245-255
  • Gardner, H. (2006). Multiple intelligences. Basic Books
  • Gotlieb, R., Hyde, E., Immordino-Yang, M. H., & Kaufman, S. B. (2016). Cultivating the social-emotional imagination in gifted education: insights from educational neuroscience. Annals of the New York Academy of Science, 1377, Issue 1, 22-31
  • Lovecky, D. (2004). Different minds, Gifted Children with AD/HD, Asperger Syndrome and other learning Deficits. London (UK). Jessica Kingsley Publishers,  74-375
  • Maulucci E. (2021). Alto potenziale cognitivo e doppie eccezionalità. Kimerik, 37-41
  • Oakland, T. (2000). Gifted students are more imaginative and emotional, University of Florida Study Shows, Science Daily
  • Piechowski, M., & Wells, C. (August 2021). Reexamining Overexcitabilities: a framework for understanding intense experience. Prufrock Press
  • Shenfield, T. (2021). What is creative giftedness, and how can creativity be nurtured in gifted children, Advanced Psychology
  • Tiller, W., & Mendaglio, S. (2006). Dabrowski’s theory of positive disintegration and giftedness: research findings, Journal for the Education of the Gifted
  • Webb, J., Amend, E. R., Beljan, P., Webb, N., Kuzujanakis, M., Olenchak, F. R., & Goerss, J. (2016). Misdiagnosis and dual diagnoses of gifted children and adults. Tucson (AZ-USA). Great Potential Press Inc., 22-35
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