Secondo Betss e Neihart (1988), esistono 6 diversi profili di studenti o bambini gifted: di successo, creativo, sotterraneo, a rischio, autonomo e twice-exceptional.
Parlare di iperdotazione cognitiva a scuola significa fare riferimento ai bambini gifted, ‘Studenti che manifestano o hanno il potenziale per mostrare delle abilità superiori alle aspettative, anche di due/tre anni o più, rispetto ai loro pari, in un determinato momento e in aree circoscritte, considerate di rilievo nella propria cultura di appartenenza’ (Rigon et al., 2017, 46).
Le abilità dell’iperdotazione cognitiva e dei bambini gifted
Quali sono queste abilità?
- Abilità intellettive generali
- Abilità accademiche specifiche
- Abilità sociali
- Pensiero divergente
- Talento artistico
I livelli di giftedness
Secondo Betss e Neihart (1988), esistono 6 diversi profili di giftedness, di seguito descritti.
1. Lo studente di successo
- Bambino adattato al contesto scolastico;
- Ottiene buoni risultati senza impegnarsi eccessivamente;
- Manifesta un perfezionismo ‘sano’.
2. Lo studente creativo
- Bambino poco adattato al sistema scolastico perché non lo considera vantaggioso per lui;
- In classe si annoia, percepisce le lezioni come ‘poco sfidanti’;
3. Lo studente sotterraneo
- Marcato disagio a scuola;
- Nasconde il proprio potenziale;
- Difficoltà ad instaurare relazioni con gli altri;
- Prevale nelle femmine.
4. Lo studente a rischio
- Condotte prosociali: dispersione scolastica e rischio di drop-out.
- Condotte antisociali: bullismo, devianza, abuso di sostanze, etc.
5. Lo studente autonomo
- Sicuro di sé, motivato, entusiasta;
- Buone capacità di instaurare relazioni con i pari e con gli insegnanti;
- A volte basso rendimento scolastico.
6. Lo studente doppiamente eccezionale o twice-exceptional children
- Presenta capacità cognitive elevate in associazione a disturbi che ne limitano l’espressione quali DSA, ADHD, DOP, Disturbi dell’Umore (Kalbfleisch, 2013).
In questo caso si viene a creare un effetto mascheramento in cui le loro abilità elevate e le loro difficoltà si mascherano a vicenda, rendendo difficile sia l’identificazione, sia la messa in atto di interventi adeguati. (Webb, Amend, Webb, Goerss, Beljan, e Olenchak, 2005)
Il profilo cognitivo ‘tipico’ di un bambino doppiamente eccezionale, rilevato mediante il test di intelligenza WISC- IV Wechsler Intelligence Scale for Children (6 – 16 anni), è costituto da:
- Punteggi più elevati nell’IAG: Indice di Comprensione Verbale e Indice di Ragionamento Visuo-Percettivo. Soprattutto nei subtest Vocabolario e Informazione.
- Punteggi più bassi nell’ICC: Indice di Memoria di Lavoro e Indice di Velocità di Elaborazione. Soprattutto nei subtest Ricerca di Simboli e Cifrario.
Tali punteggi dimostrano come i bambini gifted manifestino elevate capacità verbali e non verbali, e nel ragionamento più astratto e articolato; e come preferiscano eseguire un compito nel modo più corretto possibile, piuttosto che eseguirlo velocemente.
Il confronto tra QI e IAG, e tra IAG e ICC consente di riconoscere gli studenti ‘doppiamente eccezionali’ (Rimm et al., 2008; Silverman, 2003, 2009; Weiss et al., 2006).
Le strategie didattiche con bambini gifted
Le strategie che la scuola dovrebbe utilizzare si basano sulla compattazione e personalizzazione della didattica (Baum, 2004):
- Gli insegnanti non devono seguire la programmazione della classe ma approfondire, incrementare il grado di complessità dei contenuti curriculari rendendoli più sfidanti.
- Adottare un approccio alla didattica esperienziale, operare su un livello più astratto e articolato.
- Dare l’opportunità al gifted di esprimere pubblicamente il proprio potenziale, le sue ‘scoperte’ e conoscenze.
- Spaziare la didattica in contesti diversi, confrontarsi con altri gifted o con persone molto formate sui loro campi di interesse.
- Differenziare le valutazioni dal resto della classe (Winebrenner, 2012).