Il piacere femminile lancia un forte messaggio: per trovare il piacere bisogna fare i conti con la paura dell’amore nell’esporsi all’altro e non c’è vero piacere se non quello che nasce dall’unione tra mente e corpo, un piacere da esperire e condividere tanto con l’altro quanto con se stessa e su se stessa.
Un interessante e ricco testo utile tanto agli addetti ai lavori quanto all’ampio pubblico, per la chiarezza nel linguaggio utilizzato nella sua stesura. Un viaggio nella sessualità al femminile alla conquista e riscoperta di libertà che per miti, pregiudizi, stereotipi e tabù, a tutt’oggi sembra non del tutto vissuta e dunque un viaggio alla riscoperta del “piacere al femminile”.
Il piacere è un sentimento o un’esperienza che corrisponde alla percezione di una condizione positiva, fisica, biologica e psicologica – spiega l’autrice richiamando, nella premessa del suo libro, la mitologia greca dove Piacere è figlia di Amore e Psiche.
Il mito narra infatti, di Psiche, comune mortale, che sposa Amore (Cupido), senza sapere chi fosse il marito che le si presenta solo nell’oscurità della notte, ma una sera ne scopre involontariamente il suo volto. A quel punto Cupido scompare e, per ricongiungersi al suo amato, Psiche deve superare diverse prove difficili ed alquanto pericolose, ma questo le permette, non soltanto di riunirsi al suo Amore, ma di conquistare l’immortalità.
Nella premessa, dunque, l’autrice lancia un forte messaggio attraverso il riferimento al mito ossia per trovare il piacere bisogna fare i conti con la paura dell’amore nell’esporsi all’altro e non c’è vero piacere se non quello che nasce dall’unione tra mente e corpo, un piacere da esperire e condividere tanto con l’altro quanto con se stessa e su se stessa.
Il testo affronterà la questione femminile da un punto di vista storico-culturale, la religione, gli stereotipi che a tutt’oggi hanno designato sempre l’uomo come forte, dominante, ambizioso, sessualmente attivo, libero di tradire e più tollerato, e la donna come colpevole, sottomessa, tenuta a dover essere pudica ed oggetto del piacere maschile, oppure emancipata, forte e realizzata “proprio come un uomo”, tra mode e femminismo, la figura delle donne nelle fiabe e la donna che fino ad oggi forse non ha raggiunto appieno la sua identità, unicità e diversità, venendo talvolta mascolinizzata.
Dopo un viaggio nella storia esposto tra il primo e secondo capitolo, dal capitolo terzo viene argomentata la psicobiologia del femminile con attenzione ad esempio alle caratteristiche anatomiche e vita sessuale, per proseguire nei capitoli successivi alla vita sessuale nelle sue fasi.
Verrà approfondito il tema del desiderio, l’immaginario erotico e le fantasie sessuali, l’eccitazione, l’orgasmo, l’autoerotismo, la pornografia e i sextoy, l’omosessualità femminile, la sessualità ed il piacere all’interno di forme di disagio psichico, gravidanza e sessualità nella terza età. Non mancheranno i riferimenti a disturbi e criticità riscontrabili nelle varie fasi della vita sessuale e indicazioni e suggerimenti utili al riguardo.
Tanti dunque gli argomenti trattati all’interno del testo, che, grazie al linguaggio chiaro e scorrevole, rende il libro una piacevole lettura, utile, formativa ed informativa con l’intento a mio avviso di mandare un messaggio forte, un invito volto alla donna a sentirsi e viversi al pari dell’uomo mantenendo però la sua unicità!
Mi piacerebbe concludere con un aforisma di Erich Fromm citato anche nel testo:
Se un individuo è capace di amare
positivamente, ama anche se stesso:
se può amare solo gli altri,
non può amare affatto.