Nato durante la pandemia, il libro Emoziònati è opera di tre psicologhe, psicoterapeute, istruttrici di mindfulness e fondatrici dell’associazione Mindful Sicilia.
Si tratta di un testo per l’appunto esperienziale, che ci presenta le emozioni in chiave leggera, al fine di imparare ad accogliere le stesse e a relazionarci a loro in modo sano, senza distinzione tra emozioni giuste e sbagliate, positive e negative, ma come elementi importanti dell’essere umano, con funzioni ben specifiche. Come suggerisce infatti Nicola Petrocchi nella prefazione del testo, il nostro cervello possiamo rappresentarcelo come un’autovettura che non ci siamo scelti, ma, se impariamo il suo funzionamento, possiamo aumentare le possibilità di avere una guida più sicura.
Le autrici ci accompagneranno dunque ad incontrare alcune emozioni che spesso ci fanno da compagne nei nostri vissuti, e dunque ci parleranno della rabbia, della tristezza, dell’invidia, della vergogna e della gioia, tutte accompagnate da spiegazioni dal linguaggio semplice e scorrevole e spunti ed esercizi pratici rivolti al lettore. Ogni capitolo si accompagna a bellissime illustrazioni, disegni e grafiche curati da Geraldine de Leòn, ispirati alla “sicilianità” delle autrici, vediamone alcuni:
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I soggetti dei disegni non sono scelti casualmente, ma con affascinanti riferimenti legati all’arte, alla storia e alla cultura delle autrici.
Un libro curato nei dettagli, che coinvolge mente e cuore e tutti e cinque i sensi essendo ispirato alla mindfulness, pratica oramai di comprovata utilità nel contribuire al benessere della persona.
Un testo dunque dagli interessanti, utili e pratici spunti per imparare a vivere la rabbia senza spaccare tutto, piangere senza annegare nella tristezza, imparare ad avere paura, utilizzare l’invidia come risorsa, liberarsi dalla vergogna ed infine concedersi la gioia.
Un testo rivolto all’ampio pubblico che ritengo possa risultare molto accattivante anche per i più giovani lettori ed una valida risorsa per noi addetti ai lavori.
Mi piace concludere con un aforisma presente ad apertura del testo e che volontariamente vorrei usare a chiusura della presente recensione, come forma di saluto al suo autore:
Riconoscere le nostre emozioni senza giudicarle, abbracciandole con consapevolezza, è un atto di ritorno a casa. Thich Nhath Hanh.