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Nata due volte (2021) di Giorgia Bellini – Recensione

'Nata due volte' ripercorre l'esperienza di malattia con un disturbo alimentare dell'autrice: il rapporto con il cibo, la sofferenza e la guarigione

Di Lucilla Castrucci

Pubblicato il 29 Nov. 2021

Aggiornato il 08 Feb. 2024 14:52

Nata due volte è un libro che racconta un’esperienza di vita. È stato scritto da Giorgia Bellini che lo ha editato con pubblicazione indipendente nel 2021.

 

L’autrice è una giovane che ha sofferto di bulimia ed è riuscita a riconquistare una normalità di vita. Ha voluto, con questa sua opera, condividere la sua storia. Nell’introduzione Giorgia chiarisce come il motivo che l’ha spinta a scrivere e pubblicare questo libro è la voglia di testimoniare che, da un lato, i disturbi alimentari possono spingere le persone a ‘’toccare il limite’’ e, dall’altro, che è possibile guarire.

Come sottolineato da Giuseppe Magistrale, psicologo e psicoterapeuta con una importante esperienza nel trattamento dei disturbi alimentari, il valore dell’opera di Giorgia Bellini sta nel fatto che per chi è affetto da un disturbo alimentare non c’è nulla di più prezioso che poter attingere dall’esperienza di chi ha vissuto lo stesso dolore.

Leggendo ciò che la Bellini racconta ci si rende conto di come, superando ogni remora, si metta a nudo condividendo con il lettore i suoi pensieri più intimi. Lo stile narrativo è caratterizzato dall’uso dei dialoghi in forma diretta e questo permette, a chi legge, di comprendere perfettamente le riflessioni ed i vissuti dell’autrice.

Il libro ripercorre tutta l’esperienza di malattia: il rapporto con il cibo, la sofferenza e la guarigione. Due concetti pervadono tutto il racconto: la solitudine e la vergogna. Giorgia si è sentita sola nella malattia poiché, pur soffrendo di bulimia, è sempre stata normopeso e questo ha reso la sua sofferenza invisibile agli occhi degli altri, una sofferenza così grande da spingerla a tentare il suicidio. Dal racconto emerge come questa solitudine abbia radici antiche in un clima emotivo infelice vissuto dall’autrice fin dall’infanzia. L’altro motivo di sofferenza è legato alla vergogna che Giorgia ha provato nell’essere affetta da un disturbo così particolare, il messaggio che la Bellini lancia, con la sua testimonianza, è che non c’è nulla di cui vergognarsi poiché può capitare a chiunque di ammalarsi. Nel libro traspare l’importanza dell’esperienza del ricovero ospedaliero, durante il quale l’autrice ha imparato a fare i conti con sue le emozioni. Per Giorgia essere riuscita a sconfiggere la bulimia è stata una rinascita e la sua nuova vita è una testimonianza tangibile per tutti coloro che stanno ancora lottando contro i disturbi alimentari.

Secondo i dati pubblicati sul sito dell’Ordine dei Farmacisti di Roma, in Italia sono più di tre milioni le persone che soffrono di disturbi alimentari. Il numero di morti ogni anno per anoressia si attesta intorno al 6%, mentre è pari al 2% per la bulimia ed è sempre del 2% per gli altri disturbi alimentari non specificati. Questi numeri fanno comprendere l’importanza del libro di Giorgia Bellini.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Bellini G. (2021)  Nata due volte. Independently published.
  • Serafini Prosperi S. (2017) ho mangiato abbastanza. Sonzogno editore.
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