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“Guardare, ma non toccare”: gli effetti della capacità di autoregolazione sul rischio di infedeltà

Prestare attenzione agli altri sembrerebbe aumentare il rischio di infedeltà solo quando le persone possiedono una bassa capacità di autoregolazione

Di Dominique De Filippis

Pubblicato il 25 Ott. 2021

L’infedeltà può determinare conseguenze dannose sia per coloro i quali compiono atti infedeli (Foster & Misra, 2013), sia per i loro partner (Charny & Parnass, 1995).

 

Non sorprende che il tradimento sia il predittore più comune della fine di una relazione (Amato & Previti, 2003). Dunque, il sentirsi attratti da altre persone potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per coloro i quali possiedono una relazione sentimentale stabile. Ma è realmente così?

Il legame tra l’infedeltà e l’attenzione rivolta ad altri

Secondo alcuni autori evitare di guardare alternative desiderabili riduce la tentazione e, di conseguenza, la probabilità di tradire (Maner, Gailliot, & Miller, 2009).

Una cosa però è certa: le persone attraenti sono difficili da ignorare e, dal momento in cui si è evinto che le persone sono più propense a perseguire cose desiderabili – come il cibo delizioso – dopo aver dedicato loro attenzione (Harris, Bargh, & Brownell, 2009), è stato sostenuto che, guardare soggetti attraenti, motivi le persone a perseguire rapporti con loro (Buss, 2016).

Diverse teorie relazionali sostengono che le persone impegnate in relazioni stabili dovrebbero dunque essere motivate ad evitare di prestare attenzione ad altri. Per esempio, Kenrick, Li e Butner (2003) sottolineano il valore adattativo del mantenimento di relazioni a lungo termine, al fine di assicurare la sopravvivenza della prole e, dunque, suggeriscono che gli esseri umani abbiano sviluppato bias, come ignorare i partner alternativi attraenti, per proteggere le loro relazioni primarie.

Il legame tra l’infedeltà e l’autoregolazione

Numerose ricerche concordano con l’idea che le persone prestino meno attenzione agli altri, a seconda della qualità della loro relazione sentimentale (Birnbaum et al., 2019; Maner et al., 2009). Tuttavia, solo uno studio ha esaminato se tale attenzione aumenti effettivamente il rischio di infedeltà. In particolare, McNulty e colleghi (2018) hanno condotto due studi longitudinali su coppie appena sposate ed hanno dimostrato che il prestar meno attenzione ad alternative attraenti diminuiva la probabilità che i partecipanti mostrassero il desiderio di avere rapporti sessuali con qualcuno che non fosse il loro coniuge. Tuttavia, il fatto che guardare altri soggetti affascinanti conduca all’infedeltà dovrebbe dipendere dalla capacità di resistere a tali tentazioni. In particolare, prestare attenzione agli altri dovrebbe aumentare il rischio di infedeltà solo quando le persone non possiedono la capacità di autoregolazione, ovvero la capacità di resistere agli impulsi inizialmente soddisfacenti che ostacolano gli obiettivi a lungo termine (Carver & Scheier, 2004). La capacità di autoregolazione è influenzata sia da fattori disposizionali che situazionali. In particolare, sebbene le differenze individuali nell’autocontrollo siano in qualche modo stabili nel tempo (Hay & Forrest, 2006), la capacità di autoregolazione può anche essere temporaneamente compromessa, ad esempio quando le persone sono malate o stressate (Hagger et al., 2010).

Quindi, la capacità di autoregolazione dovrebbe far sì che i soggetti resistano alle tentazioni, nonostante essi siano attratti da persone differenti dal proprio partner ma, attualmente, ciò non è ancora stato verificato.

Due studi presi in esame si sono posti l’obiettivo di dimostrare se le persone in relazioni stabili abbiano maggiori probabilità di attuare comportamenti infedeli, come risultato dell’attenzione iniziale designata ad alternative attraenti. Nello specifico, gli autori hanno ipotizzato che ciò sarebbe avvenuto solo tra coloro i quali manifestano difficoltà nel resistere a tali tentazioni. Di contro, hanno supposto che prestare attenzione alle alternative attraenti non avrebbe aumentato il rischio di infedeltà tra coloro i quali possiedono una maggiore capacità di autoregolazione.

Gli studi analizzati hanno dimostrato come la relazione tra l’infedeltà e l’attenzione dedicata a soggetti attraenti differenti dal proprio partner, dipenda per lo più dalla capacità di autoregolazione dei singoli. In particolare, l’attenzione rivolta verso alternative attraenti era associata ad un maggior interesse verso soggetti differenti, ad una maggiore probabilità di iscrizione su siti di incontri progettati ad hoc per promuovere l’infedeltà e ad un’infedeltà effettiva, ma solo per coloro i quali possedevano un basso livello di autocontrollo disposizionale. Al contrario, per i partecipanti con una maggiore capacità di autoregolazione, l’attenzione rivolta ad alternative attraenti non era associata a questi risultati. Così, la tendenza ad osservare soggetti attraenti comportava un maggior rischio di infedeltà, o di comportamenti che contribuiscono al tradimento, solo quando le persone non possedevano la capacità di resistere a tali tentazioni.

Conclusioni

Questi risultati comportano implicazioni teoriche e pratiche rilevanti. In primo luogo, il presente studio è tra i primi a mostrare le conseguenze comportamentali determinate dalla presenza di alternative attraenti. Dal momento in cui le persone impegnate evitano i soggetti affascinanti (Miller, 1997), è stato a lungo postulato (Rusbult et al., 2004) che evitare le suddette alternative sia un meccanismo con cui le persone possono mantenere le loro relazioni. Il lavoro appena presentato, invece, mette in luce come ciò dipenda dalla capacità di autoregolazione situazionale e disposizionale dei singoli.

In secondo luogo, la ricerca sfida l’idea che prestare attenzione alle alternative sia sempre dannoso per le relazioni (Maner et al., 2009). Difatti, se la capacità di autoregolazione viene mantenuta, l’impulso di prestare attenzione ad alternative seducenti non deve necessariamente essere soffocato. Infatti, evitare deliberatamente di guardare gli altri potrebbe anche sortire l’effetto opposto, aumentando il rischio di infedeltà (DeWall et al., 2011).

Infine, questi studi comportano implicazioni preliminari per i professionisti che aiutano le coppie a prevenire l’infedeltà. Ad esempio, dato che le persone hanno diverse aspettative e credenze sulle relazioni (Snyder, Baucom, & Gordon, 2008), le coppie potrebbero beneficiare di una discussione esplicita su ciò che sia o meno accettabile all’interno della loro relazione, come guardare e/o perseguire delle alternative. Oltre a ridurre il conflitto su credenze divergenti, questa disputa potrebbe anche prevenire l’infedeltà, dal momento in cui le persone possiedono maggiori probabilità di raggiungere i loro obiettivi quando questi ultimi vengono esplicitati (Locke, 1996). Allo stesso tempo, potenziare le strategie di autoregolazione, tra coloro i quali possiedono maggiori difficoltà nel resistere alle tentazioni, permetterebbe loro di preservare i propri rapporti sentimentali (Baumeister, et al., 2006).

 

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