Vivanti nella seconda edizione del suo libro La mente autistica, ampliata, riveduta ed aggiornata, oltre ad illustrare i nuovi dati scientifici, descrive le numerose prove che la scienza e la società debbono ancora affrontare per riuscire ad avere una comprensione completa della sindrome autistica
Giacomo Vivanti si è laureato a Milano in Psicologia Evolutiva ed ha maturato una solida esperienza nella ricerca e nella clinica dell’autismo. Egli ha, inoltre, un vissuto personale di questa sindrome, essendo il fratello maggiore di una coppia di gemelli autistici.
L’enigma dell’autismo è rappresentato proprio dal funzionamento della mente di chi ne soffre. Perché i bambini autistici, a differenza degli altri, non interagiscono, non apprendono per imitazione ed hanno un comportamento stereotipato e ripetitivo?
La ricerca sull’autismo ha prodotto numerosi lavori ed alcuni studi hanno capovolto vecchie convinzioni ed aperto nuove prospettive.
Giacomo Vivanti con il suo libro La mente autistica, le risposte della ricerca scientifica al mistero dell’autismo, pubblicato in prima edizione nel 2010 da Omega, testimonia come la ricerca sull’autismo abbia avuto un significativo incremento a partire dal primo decennio degli anni 2000.
Le nuove acquisizioni hanno portato a concepire ed a percepire l’autismo in modo differente rispetto al passato. Attualmente si utilizzano nuovi parametri per la diagnosi, si hanno nuove informazioni sull’eziologia di questa sindrome, sui suoi aspetti biologici e psicologici e tutto questo modifica gli interventi terapeutici. Il cambiamento sulla percezione dell’autismo è inoltre legato al differente modo con cui la società ha iniziato a considerare le persone che ne soffrono, ritenendole capaci di integrarsi socialmente ed in ambito lavorativo.
Nonostante i tanti progressi, rimangono ancora molti aspetti da chiarire per comprendere a fondo il funzionamento della mente autistica.
Vivanti nella seconda edizione del suo libro, ampliata, riveduta ed aggiornata, oltre ad illustrare i nuovi dati scientifici, descrive le numerose prove che la scienza e la società debbono ancora affrontare per riuscire ad avere una comprensione completa della sindrome autistica.
L’autore fa un’analisi approfondita di come tutto ciò che emerge dai lavori di ricerca debba poter essere utilizzato in clinica ed in riabilitazione, ma anche dai genitori e dalla società. Molto interessante è la trattazione delle traiettorie evolutive che riguardano anche l’età adulta, quella delle ipotesi che si propongono di spiegare le caratteristiche sensoriali e percettive dell’autismo, l’attenzione posta agli studi di neuroimaging e la presentazione delle nuove ipotesi che tentano di spiegare le anomalie che si verificano nell’autismo rispetto all’apprendimento per imitazione e nel comportamento sociale.
Nel libro traspaiono la coerenza ed il rigore metodologico dell’autore, ma anche la sua personale capacità di comprendere le persone affette da autismo.