Ludovica Amat, con alle spalle tredici traslochi di casa e quindici di ufficio, ci descrive nel libro Il trasloco felice l’approccio che ha sviluppato e che le permette di attraversare questa esperienza senza esserne sopraffatta, bensì sentendosi alla fine dotata di maggiori strumenti.
Eppure, se la vita porta a spostarsi, perché non
dovrei cercare senso e bellezza anche nella fatica di quel
viaggio che mi tocca in sorte? Io li ho trovati.
Il trasloco è uno degli eventi stressanti a cui si va più frequentemente incontro per molteplici ragioni. Cambiare casa e, in particolare, cambiare città implica uno sforzo di adattamento, che può portare a senso di affaticamento, ansia e disorientamento. Tuttavia ogni cambiamento porta in sé anche la possibilità di rinnovamento e di dare il via a una nuova fase della propria vita.
Come poter gestire lo stress da trasloco e sfruttare al meglio le potenzialità di questo evento?
Ludovica Amat, con alle spalle tredici traslochi di casa e quindici di ufficio, ci descrive in questo libro l’approccio che ha sviluppato e che le permette di attraversare questa esperienza senza esserne sopraffatta, bensì sentendosi alla fine dotata di maggiori strumenti.
Durante gli ultimi, ho capito una cosa importante: se proprio non sei felice di traslocare, in quel luogo, in quella casa, in quel quartiere o per quel motivo, puoi fare in modo che sia il trasloco in sé a essere un’esperienza felice.
Attraverso la sua esperienza e la testimonianza di altre persone che ci raccontano la storia dei loro traslochi, Ludovica Amat ci offre il suo metodo del trasloco felice, ossia una serie di utili indicazioni e strategie per fare in modo che non venga solo percepito come uno spostamento da un luogo ad un altro, ma come un vero viaggio anche all’interno di sé stessi. Le istruzioni offerte non hanno la pretesa di essere regole rigide da seguire, ma l’intento è quello di fornire spunti per costruire un modo condivisibile di guardare al trasloco.
Come prima cosa ho imparato che tutto comincia da me: anziché farmi schiacciare dall’idea di un trasloco-gigante, devo abbracciarlo, anzi, arrampicarmi sulle sue spalle, per dirigerlo.
I passi da seguire e gli strumenti di cui dotarsi vengono descritti in ordine cronologico nel rispetto dei tempi idonei ad ogni fase e, oltre a consigli su come organizzare al meglio tutti gli aspetti pratici legati al trasloco, ampio spazio viene dato anche a suggerimenti su come affrontare le implicazioni psicologiche di questo cambiamento, in particolare su come potersi separare con affetto e gratitudine dalla vecchia casa e poter abbracciare il nuovo ambiente che ci attende.
Non a caso la condivisione del metodo inizia con un “esercizio-gioco che rafforza l’animo di fronte al trasloco”, capace di dare la giusta dose di leggerezza e coinvolgimento. La prima tra le azioni preliminari di ogni trasloco è, infatti, quella di discernimento e scelta, che implica il guardare con orgoglio alla strada percorsa e con fiducia al nuovo che si dispiega davanti, scegliendo quali oggetti portare con sé (“i compagni di viaggio”), quali lasciare andare perché hanno fatto il loro tempo nel nostro cuore (preferibilmente potendoli regalare) e quali zavorre buttare. La scelta dei “compagni di viaggio” diventa quindi come una caccia al tesoro, alla scoperta/ricerca dei “testimoni della nostra identità”, che possano essere degli alleati in questa fase di passaggio, capace di attivare creatività artistica e organizzativa “dimostrando che, pur con un altro vestito, si resta noi stessi, come prima, spesso più di prima”.
Per chi invece non ha possibilità di spostarsi, ma vuole godere dei benefici che un tale cambiamento comporta, esiste anche “il trasloco del colibrì”, che consiste nel variare la disposizione di mobili e/o la destinazione di stanze, dando un nuovo aspetto al proprio ambiente di vita.
Il trasloco felice. Manuale di sopravvivenza, oltre ad essere un utile e pratico vademecum, è anche un libro che parla del trasloco come evento umano in tutte le sue sfaccettature: un cambiamento che “è un po’ come nascere”.