Lo studente strategico, di Alessandro Bartoletti, psicologo e psicoterapeuta, affronta un tema molto diffuso ma di cui spesso si parla poco o in merito al quale si offrono pochi spunti pratici e concreti.
Un testo ricco, in grado di spaziare dalla teoria alla pratica, capace di presentarsi in modo semplice, in grado di offrire un’ampia panoramica sulle strategie disfunzionali agite nell’approccio allo studio dalle varie figure coinvolte, includendo e spaziando dallo scolaro, allo studente liceale o universitario, dai genitori agli insegnanti.
Dinamiche queste, attentamente approfondite tra i vari capitoli del testo, responsabili poi del famoso blocco dello studente.
Ma l’aspetto interessante del libro è, a mio avviso, l’identikit offerto delle differenti forme di blocco e di studenti, che consentono al lettore di potersi riconoscere.
Vediamone alcuni insieme:
- Lo studente incatenato, dove più ci si impone di studiare più ci si blocca;
- Lo studente perfezionista, dove l’eccesso di controllo e perfezionismo interferisce con la reale performance;
- Lo studente terrorizzato e lo studente presunto incapace, dove l’emozione predominante è la paura di fallire o l’errata credenza di esserlo già, spesso virando verso l’arresa e l’abbandono dello studio.
Segue anche un’attenta descrizione delle tentate soluzioni e stratagemmi che vengono messi in atto, peggiorando il problema. Anche in questo caso ve ne ripropongo alcuni:
- L’iperanaliticità;
- L’intesificazione dello sforzo;
- Il mettersi costantemente alla prova;
- Lo studio disorganizzato;
- La condivisione esasperata delle proprie difficoltà nello studio agli altri;
- Lo studio dell’ultima ora;
- L’evitamento;
- L’uso di sostante dopanti usate come stampella, che, come ricorda l’autore, aiutano soltanto a zoppicare meglio;
- La rinuncia.
Ad ognuna di queste tentate soluzioni fallimentari corrispondono altrettanti riferimenti a casi clinici e relative prescrizioni e soluzioni proposte per favorire lo sblocco.
Altrettanto interessanti, la sezione dedicata al ruolo della famiglia e degli insegnanti nel contribuire, spesso involontariamente ed ignari dell’effetto, allo sviluppo di un problema di studio del bambino e dell’adolescente.
Per ciò che riguarda il genitori, vengono descritti dall’autore tre modelli di intervento genitoriale come il genitore criticista, il genitore permissivo ed il genitore iper-coinvolto, approfonditi e descritti nei loro effetti sui figli, così come l’approfondimento degli stili degli insegnanti con relative possibili conseguenze.
Circa quest’ultimo aspetto basti pensare al famoso Effetto Pigmalione, dove come già evidenziato da Rosenthal e Jacobson nel 1968, le aspettative dell’insegnante influenzano il comportamento dell’allievo (ma attenzione! Queste funzionano tanto in positivo che in negativo).
Anche in questo caso vengono offerte al lettore suggerimenti e manovre terapeutiche volte ad interrompere le tentate soluzioni dei genitori così come degli insegnanti.
Un testo che va letto e riletto, compreso ed attuato, utile al giovane in preda al blocco così come al genitore in crisi per l’approccio ai compiti del figlio, arricchente sia per l’insegnante che per lo psicologo, un testo che oltre a suggerire come sbloccare il blocco, consente a mio avviso di uscire dall’approccio allo studio come obbligo e riconquistare la dimensione del piacere!