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La relazione tra interessi parafilici e la soddisfazione sessuale in soggetti non clinici

Sulla base della letteratura attualmente esistente si potrebbe ipotizzare che sia possibile “convivere” con i propri interessi parafilici

Di Dominique De Filippis

Pubblicato il 01 Giu. 2021

Spesso si commette l’errore di equiparare i disturbi parafilici con gli interessi parafilici.

 

Un interesse parafilico consiste in un’eccitazione sessuale persistente verso oggetti o situazioni atipiche, mentre nei disturbi parafilici, tale eccitazione elicita un’angoscia clinicamente significativa, che determina un danno a sé o agli altri (American Psychiatric Association, 2013).

È bene sottolineare, dunque, che alcuni individui possono manifestare interessi parafilici senza incorrere in un vero e proprio disturbo mentale, e ciò dovrebbe suggerire che gli interessi e i comportamenti sessuali atipici non devono essere visti necessariamente come patologici (APA, 2013).

Lo studio degli interessi parafilici è divenuto man mano più rilevante in quanto lo sviluppo di Internet ha permesso agli individui di entrare a far parte di comunità composte da soggetti con i medesimi interessi atipici.

Attualmente, la ricerca ha suggerito che gli individui che possiedono specifici interessi parafilici non subiscono necessariamente un impatto negativo. Per esempio, secondo alcune ricerche gli individui interessati a comportamenti sadici e masochistici possiedono un maggiore adattamento psicologico (Wismeijer & van Assen, 2013) e si è visto come l’incorporazione di tali comportamenti in una relazione non determini conseguenze negative sul proprio rapporto (Rogak & Connor, 2018).

Tuttavia, dati i risultati limitati, sono necessarie ulteriori ricerche.

Sulla base della letteratura attualmente esistente, però, si potrebbe ipotizzare che sia possibile “convivere” con i propri interessi parafilici ma ciò determina la necessità di indagare le caratteristiche e i fattori protettivi che permettono ad alcuni individui di gestire i loro interessi parafilici nella vita quotidiana, senza subire conseguenze penali.

All’oggi, il filone di ricerca che ha indagato gli interessi parafilici in campioni non clinici è certamente cresciuto ma il modo in cui i suddetti interessi vengono valutati è ancora critico. Difatti, sia nelle valutazioni forensi che in quelle cliniche, si tende a concentrarsi prevalentemente sull’angoscia e sulla compromissione del soggetto. Ciò potrebbe distorcere le stime degli interessi parafilici nei campioni non clinici o portare a tralasciare informazioni rilevanti (Mundy & Cioe, 2019).

Sulla base di quanto appena esposto, Mundy e Cioe (2019) si son proposti di effettuare un’indagine che differenziasse sentimenti, pensieri e comportamenti. In particolare, lo studio ha cercato di identificare l’eccitazione sessuale relativa agli interessi parafilici, per poi indagare i comportamenti sessuali associati alla parafilia (come fantasie sessuali, fantasie di masturbazione, comportamenti sessuali) in cui gli individui si impegnano. Nel complesso, lo studio mirava a comprendere come gli interessi parafilici e i comportamenti sessuali siano collegati alla soddisfazione sessuale generale. In accordo con le ricerche precedenti, ci si aspettava che gli uomini avrebbero riportato livelli più elevati di interessi parafilici. È stato ipotizzato anche che, rispetto alla soddisfazione, non vi sarebbero state elevate differenze tra coloro i quali possiedono tali interessi atipici e chi non li ha.

Allo studio hanno preso parte 529 individui, di cui 173 uomini e 356 donne. Coerentemente con la letteratura precedente, i risultati dello studio hanno mostrato come gli interessi parafilici non siano infrequenti, o particolarmente angoscianti, nei campioni non clinici. Difatti, è stata riscontrata la presenza di almeno un interesse parafilico nel 56% del campione.

Masochismo, sadismo e voyeurismo erano gli interessi più comuni.

I tassi di interessi parafilici tra i sessi erano significativamente diversi; il 63% degli uomini ha riportato almeno un interesse parafilico, rispetto al 53% delle donne.

Sebbene la maggior parte dei partecipanti abbia riportato almeno un interesse parafilico, non tutti si sono impegnati in comportamenti sessuali associati alla parafilia. Molti di questi individui hanno riferito di aver sperimentato alti livelli di eccitazione sessuale associata alla parafilia, ma non hanno incluso questo interesse nelle loro fantasie sessuali, fantasie di masturbazione, o comportamenti sessuali. Mentre, la restante parte ha riferito di aver incorporato i propri interessi nelle proprie fantasie sessuali o durante la masturbazione, piuttosto che nel comportamento sessuale effettivo.

Inoltre, i partecipanti hanno raramente riportato di aver subito un impatto negativo legato all’esplicitazione di tali interessi. Questi risultati sono in linea con la ricerca esistente che ha mostrato come gli interessi parafilici (ad esempio, il masochismo) non determinino necessariamente disagio psicologico o danni relazionali (Rogak & Connor, 2018). Tuttavia, è importante riconoscere che il livello di compromissione o di distress può essere influenzato da altri fattori, come la personalità (van Bommel et al., 2018).

Per coloro i quali possiedono interessi parafilici “legali”, la soddisfazione sessuale era più elevata, il che potrebbe suggerire che l’etichetta legale o illegale, associata all’interesse parafilico, gioca un ruolo fondamentale nella soddisfazione sessuale. Difatti, è possibile che le preoccupazioni di impegnarsi in tali interessi differiscano notevolmente tra coloro i quali sono interessati a comportamenti legali o illegali.

Ulteriormente, i risultati hanno mostrato che gli individui che avevano condiviso con il proprio partner la propria perversione avevano livelli più elevati di soddisfazione sessuale, indipendentemente dalla fattibilità legale dell’interesse.

Nel complesso, questi risultati sono in linea con la letteratura esistente che ha rilevato che la presenza di un interesse parafilico non necessariamente esercita un impatto negativo sulla soddisfazione generale né su quella sessuale (Joyal & Carpentier, 2017).

 

 

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