L’umorismo, per l’autore di Humor e pensiero laterale, è un «atto creativo, che collega fra loro le idee in modo originale».
In letteratura sono ormai numerosi i contributi che attestano la funzione dell’umorismo per il miglioramento del benessere. Ridere è un’attività universale che muta la biochimica del nostro cervello. Alla base dell’umorismo c’è l’esperienza personale e il modo con cui guardiamo a noi stessi, al mondo, agli altri e grazie a esso, come sostiene l’autore, possiamo imparare a gestire le relazioni, rialzarci dai fallimenti, migliorare la qualità dei rapporti sociali. Losito, nei nove capitoli del volume Humor e pensiero laterale, esamina i processi mentali che stimolano la creatività e ci inoltrano, come sostiene il sociologo Schutz in un’enclave transitoria in grado di provocare choc emotivo.
Il libro analizza dettagliatamente i processi che portano alla creatività, alla fluidità cognitiva, al lateral thinking, ai pensieri e alle azioni in grado di scardinare gli schemi della logica, alle provocative operations. Il testo è ricco di esempi e di esercizi utili a imparare le tecniche descritte che hanno l’obiettivo di ristrutturare e rielaborare intuitivamente le informazioni per sfuggire ai rigidi modelli stabiliti dall’esperienza e costruire nuovi scenari, modelli inusuali e alternative agli schemi logici.
L’umorismo, per l’autore, è un «atto creativo, che collega fra loro le idee in modo originale». A differenza del problem solving il pensiero laterale non cerca la soluzione ma le possibilità; la sua funzione è quella di aprire tracce inedite, individuare percorsi e soluzioni non considerate.
Un capitolo specifico è dedicato alle teorie dell’umorismo. Sono illustrate le teorie dell’incongruenza (relativa alla giustapposizione di elementi incongrui); la teoria freudiana del sollievo (riguardante il rilascio di energie accumulate); lo slittamento cognitivo (un’aspettativa tradita sposta l’attenzione e modifica l’oggetto dell’interpretazione iniziale); la teoria evoluzionistica (tutte le tipologie di risata si sono sviluppate a partire da un comportamento primitivo: il grido di vittoria in un arcaico combattimento); la teoria della norma sovvertita (la comicità fa leva su due elementi per ribaltare il sistema di valori: l’overstatement e l’understatement).
In conformità a queste teorie, sono poi illustrati una serie di processi alla base dell’umorismo: il meccanismo del cliffhanger, l’atto di sospendere la narrazione nel momento di massima tensione; lo switchover, generato da un pattern di partenza costituito da un’aspettativa, una scatola che nasconde e un pattern di chiusura sorprendente che rappresenta la soluzione alternativa che permette di uscire dalla scatola. E ancora, è descritto il meccanismo relativo allo scarto tra la serietà del setup e lo svelamento comico sorprendente che genera la risata; la neotenia, dovuta alla connessione tra l’umorismo e il gioco del «far finta che»; la percezione cognitiva di un’incongruità; il meccanismo delle due logiche, coerenti nella loro integrità, che si rivelano inconciliabili tra loro; le finzioni dello storytelling; il sovvertimento di un ordine; l’inversione di senso; l’insight legato al pensiero che Khanemann definisce pensiero 1, intuitivo, non consapevole; la defamiliarizzazione dell’ordinario.
Tutti questi meccanismi che producono umorismo sono descritti con esempi che rendono la lettura del libro piacevole e divertente.