expand_lessAPRI WIDGET

La self-compassion. Il potere dell’essere gentili con se stessi (2019) di Kristin Neff – Recensione del libro

Un manuale ricco di contenuti ed informazioni, impreziosito da esercizi accessibili a tutti, per mettersi all’opera nel sviluppare l’auto compassione

Di Valentina Nocito

Pubblicato il 17 Mag. 2021

La self-compassion di Kristin Neff, un manuale non soltanto per gli addetti ai lavori ma anche rivolto all’ampio pubblico, che consente di imparare attraverso l’auto-compassione a gestire al meglio emozioni tossiche come l’autocritica, la vergogna, la rabbia, un modo apparentemente semplificato per imparare a relazionarsi alla sofferenza, sia la propria che quella degli altri.

 

Sacrificando noi stessi al dio insaziabile dell’autostima, stiamo barattando la meraviglia e il mistero in continuo divenire della nostra vita per uno sterile scatto di Polaroid. Invece di rivelare la ricchezza e la complessità della nostra esperienza, la gioia e il dolore, l’amore e la rabbia, la passione, il trionfo e la tragedia, cerchiamo di catturare e riassumere la nostra esperienza vissuta con una valutazione estremamente semplicistica del sé. Ma questi giudizi, nel vero senso della parola, sono solo pensieri. E più spesso che no, non sono neanche accurati. Il bisogno di vedere noi stessi come superiori ci fa anche enfatizzare la nostra separazione dagli altri piuttosto che la nostra interconnessione, che a sua volta porta a sentimenti di isolamento, disconnessione e insicurezza. Così uno si potrebbe chiedere: “Ne vale la pena?”.

 Questo ritaglio tratto dal libro di Kristin Neff, pioniera nel campo della self-compassion, racchiude dalla mia prospettiva una grande trappola per noi esseri umani e tra i vari capitoli, l’autrice ci aiuterà a capire il perché di tali dinamiche attingendo ai vari campi delle scienze e soprattutto spiegherà il vantaggio di sviluppare l’auto-compassione e come farlo.

Come scrive Nicola Petrocchi nella prefazione del libro, rappresentante italiano della Compassion Focused Therapy,

la compassione non è solo una virtù da contemplare ma un’abilità che può essere allenata con benefici immensi,

come dimostrato dalle evidenze scientifiche. In tal senso il testo rappresenta un validissimo manuale “d’istruzione”.

L’attuale società altamente competitiva, rischia di creare un’illusoria identità e valore personale che sempre di più ci allontana dalle nostre risorse interiori e dall’essere connessi agli altri in modo sano.

La compassione invece, promuove un atteggiamento gentile e non giudicante, in grado di rivolgerlo agli altri quanto a noi stessi, soprattutto nei momenti di dolore, di difficoltà, fallimenti che si incontrano nella vita, riuscendo a disinnescare alcuni meccanismi innati e per certi versi talvolta funzionali della nostra mente, come scappare, evitare un dolore o ciò che procura in noi un segnale di minaccia.

L’auto compassione diventa utile ad esempio, a disinnescare l’autocritica, responsabile di diverse forme di disagio psichico, che l’autrice spiegherà dettagliatamente nei vari capitoli del testo, offrendo un’ampia panoramica di riferimenti teorici e parti esperenziali.

 Il testo continua ad esplorare studi e ricerche in merito all’efficacia della self-compassion nel migliorare la qualità di vita delle persone e come la stessa si associ ad una maggiore intelligenza emotiva, concetto questo coniato da Daniel Goleman per descrivere la capacità di riconoscere ed utilizzare in modo abile ed adattivo le proprie emozioni, ed ancora migliori strategie di coping. Tutto ciò a sostegno del fatto che persone auto-compassionevoli sarebbero in grado di affrontare al meglio le prove che la vita inevitabilmente ci riserva.

La self-compassion si sarebbe rivelata anche utile alleata nel trattamento dei depressione, disturbo da stress post traumatico.

L’intento dell’autrice diviene dunque insegnare le tre componenti fondamentali della self-compassion ossia la gentilezza verso se stessi, sentirsi connessi agli altri e la mindfulness, intesa come la consapevolezza equilibrata che riconosce ed accetta anche il dolore, meglio intesa come equanimità emotiva.

La self compassion, continua a spiegare l’autrice, consente di sviluppare quella che lei chiama una resilienza emotiva, che consente infatti di accettare ed affrontare emozioni dolorose, non dunque una negazione delle stesse ma accogliendola e superandola, infatti come recitava Marcel Proust

si guarisce dalla sofferenza solo sperimentandola in pieno.

Altro aspetto approfondito dall’autrice è la correlazione tra self compassion ed autostima sana, infatti anche rispetto al tema dell’autostima Kristin Neff, illustrerà e spiegherà l’aspetto disfunzionale dell’eccessivo investimento sull’autostima senza accompagnare a quest’ultima alti livelli di auto-compassione.

Un manuale ricco di contenuti ed informazioni, utile per il terapeuta quanto all’ampio pubblico, impreziosito da esercizi accessibili a tutti, per consentire di mettersi all’opera nel sviluppare l’auto compassione, utile nel rapporto con noi stessi, gli altri e più in generale nella vita, in grado di fornirci una potente fonte motivazionale che ci consenta di accettare ciò che non può essere cambiato ma cambiare in meglio ciò che può esserlo per poter assaporare a pieno il piacere della vita.

 

Si parla di:
Categorie
SCRITTO DA
Valentina Nocito
Valentina Nocito

Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

Tutti gli articoli
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Neff, Kristin (2019) La self-compassion. Il potere ndell’essere gentili con se stessi. Edizione italiana a cura di Gina Sidu Pilia. FrancoAngeli.
CONSIGLIATO DALLA REDAZIONE
Self compassion il potere dellessere gentili con se stessi Recensione EVIDENZA
Self Compassion: il potere dell’essere gentili con se stessi (2019) di Kristin Neff – Recensione del libro

"Self Compassion" è un libro per ogni persona che abbia sperimentato quanto sia doloroso stare a stretto cotatto con le proprie autocritiche.

ARTICOLI CORRELATI
Jingle REBT: affrontare le credenze disfunzionali – Christmas edition

Guida ironica per affrontare le credenze disfunzionali che si nascondono sotto l’albero attraverso la REBT

Terapia di esposizione e microbiota intestinale: verso una nuova psicologia clinica integrata e di precisione 

La comunità scientifica ha iniziato a chiedersi se si possa riscontrare qualche relazione tra il microbiota e i processi di estinzione della paura

WordPress Ads
cancel