Parafrasando Woody Allen, il libro Il piacere digitale di Spaccarotella contiene “Tutto quello che avreste voluto sapere sul piacere digitale, ma non avete mai osato chiedere”.
Michele Spaccarotella è psicologo e psicoterapeuta psicodinamico. Svolge la libera professione a Roma presso l’Istituto Italiano di Sessuologia Scientifica (IISS), dove è anche responsabile della didattica e docente nel corso biennale in Psicosessuologia.
Siamo al centro di una rivoluzione digitale non ancora terminata, ma che ha cambiato il nostro modo di relazionarci, di percepire noi stessi e l’Altro e il mondo esterno. La contrapposizione tra reale e virtuale ha perso di significato: la nostra vita è perennemente onlife. Viviamo, ovvero, perennemente connessi e gli smartphone non sono solo semplici strumenti per comunicare, ma rappresentano ormai un’estensione della nostra identità.
A partire da questa constatazione, l’Autore esplora le interazioni tra internet e gli individui, ponendosi come una “bussola” in questo mare di opportunità, ma anche di pericoli. L’intento è aiutare il lettore a sviluppare un corretto rapporto con la tecnologia per sfruttarne le potenzialità.
Fin dall’inizio viene presentata la corretta terminologia relativa alle pratiche che contraddistinguono il digitale e che verranno “dissezionate” nell’opera. L’elenco è ricco e articolato; si parte dallo spiegare che cosa si intende per sexting, passando a cos’è l’image crafting. Si continua sul motivo per cui chi subisce il phubbing può ritenersi giustamente offeso e che puntare sui pelfie fa ottenere più like!
L’opera si divide in quattro parti. La prima è intitolata “Corpi” e affronta il tema di come è cambiato il corpo grazie all’autoscatto e come il selfie, simbolo del narcisismo digitale, ha influenzato i diversi aspetti dell’esperienza umana, dalla chirurgia estetica al modo di fare sesso. Spaccarotella non tralascia anche i lati oscuri della digitalizzazione del corpo, come il revenge porn o il body shaming, termini sempre più presenti nei fatti di cronaca.
Nella seconda parte si parla di “Relazioni”. Internet ha cambiato il nostro modo di comunicare e approcciarci agli altri. Quando siamo online possiamo scegliere cosa o chi essere, non ci sono barriere spaziali, possiamo avvicinarci agli altri in maniera immediata, ma ci ha resi anche più distratti, impazienti e dipendenti dalle gratificazioni a breve termine. L’online ha influenzato il nostro modo di cercare, vivere e terminare le nostre relazioni, che in qualche maniera sono più fragili e risentono maggiormente della prova del tempo e delle difficoltà che un rapporto può incontrare. Una sezione molto ricca è dedicata proprio al tema del tradimento e della separazione che diventano contemporaneamente molto più facili, ma anche più complessi. Si prosegue poi con la terza parte, quella sulle “Applicazioni”, con una panoramica su tutti gli strumenti che il web offre per facilitare le relazioni. Interessante, poi, è la descrizione di tutte le regole da conoscere per utilizzarli correttamente e quali sono i messaggi che like o emoji possono inviare al destinatario. Infine, l’ultima sezione chiude “Il Piacere Digitale” trattando della rivoluzione che il web ha costituito per il porno o per gli strumenti per dare piacere, ma anche approfondendo sul rischio che questo modo di vivere il sesso comporta e quali sono i nuovi disturbi mentali 2.0.
Ogni capitolo è arricchito da riflessioni dell’autore, articoli e ricerche sul tema. A completare il discorso, spesso compaiono anche box informativi dedicati ai contributi cinematografici sul tema o interessanti spezzoni di casi clinici che ancor meglio mettono in luce i potenziali problemi che si accompagnano al web. Un’altra particolarità del testo è coinvolgere il lettore stesso nella riflessione proponendo una serie di giochi ed esercizi che aiutano ad adottare una prospettiva diversa sui temi della corporeità, su come ci poniamo nei confronti di ciò che non ci piace o cosa ci muove nella condivisione con L’Altro, per citarne alcuni.
L’opera non si rivolge solo ai professionisti della salute mentale, ma può essere un utile strumento per tutti coloro che volessero approfondire i cambiamenti che l’online ha apportato alle nostre vite.
Il piacere digitale non è solo un elenco di costumi, mode e abitudini che caratterizzano internet, ma a partire da questi, propone una riflessione senza pregiudizi per capire chi siamo diventati, a cosa dovremmo stare attenti e come potremmo sfruttare al meglio le opportunità che questa rivoluzione ci offre. Come conclude il Dr. Spaccarotella: Il piacere digitale può essere ottenuto quando si diventa consapevoli di: “chi sono”, “cosa desidero”, “cosa mi emoziona”.