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Mal di… tempo! Esiste una relazione tra Meteoropatia e tratti di Personalità?

I tratti di personalità, in partecipanti di diverse età, potrebbero spiegare le differenze individuali nell'intensità della meteoropatia?

Di Eleonora Galletti

Pubblicato il 07 Apr. 2021

Se a chi sta leggendo è mai capitato di svegliarsi sentendosi demotivato, abbattuto, o svogliato a seguito della constatazione di un pessimo clima atmosferico, magari notando nuvoloni grigi fuori dalla finestra, comprenderà appieno cosa si intende per meteorosensibilità e meteoropatia.

 

Un gran numero di prove empiriche ha dimostrato la relazione tra i cambiamenti climatici e meteorologici e lo stato di salute. Primo fra tutti, Ippocrate ipotizzò che gli elementi, acqua, aria, terra e fuoco, potessero influenzare il nostro umore e le nostre vite, riflettendosi sulla salute generale (Rzeszutek et al., 2020). Tuttavia, è stato solo a cavallo tra il XX e il XXI secolo che alcuni ricercatori hanno iniziato a studiare sistematicamente una nuova sindrome composta da sintomi psicofisici negativi legati a fattori meteorologici, cioè la meteoropatia (Balsamo et al., 1992; Janiri et al., 2009; Mazza et al., 2012). Questo fenomeno consiste in “un gruppo di sintomi e reazioni patologiche in risposta a cambiamenti graduali o improvvisi dei fattori meteorologici in una specifica zona che interagiscono, presumibilmente, attraverso naturali influenze elettromagnetiche che coprono una vasta gamma di frequenze e ampiezze” (Janiri et al., 2009). Queste reazioni, che possono perdurare per alcuni giorni e che sono strettamente legate ai cambiamenti climatici, possono indurre sintomi depressivi, irritabilità, intorpidimento, problemi di sonno, dolori muscolari e un desiderio generale di rimanere in casa (Mazza et al., 2012). È importante specificare che tale sintomatologia si può verificare nel caso in cui l’individuo che ne è affetto è locato in una zona in cui il clima è cupo, avverso o tempestoso. La propensione ai suddetti sintomi deriva dalla meteorosensibilità, che consiste nella suscettibilità biologica del corpo e della mente ai cambiamenti atmosferici (Janiri et al., 2009).

Alcuni studi hanno osservato che i fattori demografici che contribuiscono particolarmente alle differenze individuali in tale dimensione sono l’età e il sesso. Infatti, secondo diverse sperimentazioni, ne sono colpiti in maniera maggiore le donne, gli individui di mezza età e gli anziani (Aspvik et al., 2018; Timmermans et al., 1885-1892; Connolly, 2013; Smedslund et al., 2014).  Non tutte le persone meteorosensibili sviluppano però le reazioni patologiche che compongono la meteoropatia, infatti, si può essere semplicemente sensibili a un clima uggioso senza presentare irritabilità o problemi di sonno. Ad ogni modo, fino a poco tempo fa il meccanismo responsabile della meteoropatia non era del tutto noto (Oniszczenko, 2020). Negli ultimi anni, per colmare questa lacuna, alcuni ricercatori hanno indagato le strutture cerebrali coinvolte in questo tipo di fenomeno, ed hanno scoperto che l’ipotalamo e il nucleo dell’amigdala, aree deputate alla regolazione emotiva, possono contribuire allo sviluppo della meteoropatia, il che significa che la suscettibilità psicofisica umana ai cambiamenti meteorologici che inducono stress può derivare delle differenze individuali nei meccanismi cerebrali responsabili alla regolazione emotiva. A conferma di ciò, va sottolineato che molti segni di meteoropatia riflettono alcuni sintomi di disturbi dell’umore (Mazza et al., 2012). In linea con questo argomento, nel 2020 alcuni ricercatori hanno ritenuto fondamentale indagare il ruolo della personalità come potenziale correlato della meteoropatia (Oniszczenko, 2020).

Gli obiettivi principali dello studio di Rzeszutek e colleghi erano di investigare i tratti di personalità dei partecipanti di diverse età e di esaminare se l’eterogeneità di questi tratti potesse spiegare possibili differenze individuali nell’intensità della meteoropatia. Il campione era composto da 758 partecipanti divisi, per l’appunto, in due gruppi di età distinte: 378 giovani adulti (18-30 anni) e 380 adulti anziani (60+ anni). I partecipanti hanno compilato il questionario METEO-Q, che indagava l’intensità della meteoropatia di ogni individuo, e il Ten Item Personality Inventory (TIPI), che metteva in luce le differenti caratteristiche di personalità individuando le dimensioni del Big Five: estroversione-introversione, gradevolezza-sgradevolezza, coscienziosità-negligenza, nevroticismo-stabilità emotiva, apertura mentale-chiusura mentale (Mazza et al., 2012; Gosling et al., 2003; Goldberg, 1993). Un’analisi dei test completati ha mostrato vari profili di personalità che si differenziavano in base all’intensità della meteoropatia. L’effetto differenziante della personalità sulla meteoropatia è stato osservato solo nel gruppo dei giovani adulti, in cui i ricercatori hanno individuato tre profili di personalità:

  • soggetti con livelli medi di tutti e cinque i tratti di personalità (profilo 1),
  • soggetti con livelli molto alti di coscienziosità e livelli medi di altri tratti (profilo 2),
  • soggetti con nevroticismo, cioè bassa stabilità emotiva e livelli medi di altri tratti (profilo 3).

È interessante notare come gli scienziati abbiano trovato differenze significative tra questi profili sia nella meteorosensibilità che nella meteoropatia. I giovani adulti con profilo 3, aventi quindi una bassa stabilità emotiva, avevano dichiarato livelli di meteorosensibilità molto più alti di quelli degli altri due profili, così come livelli di meteoropatia molto più alti di quelli del profilo 1. In questa sperimentazione, sembra che tra i giovani solo un tratto di personalità sia risultato importante in relazione alla meteoropatia: il nevroticismo, caratterizzato da una forte variabilità dell’umore (Watson, 2000). I soggetti che presentano questa dimensione di personalità rispondono peggio a situazioni di stress, hanno più probabilità di interpretare gli eventi ordinari come minacciosi e le frustrazioni minori come estremamente difficili. Queste persone sono spesso impacciate e timide, e possono avere difficoltà nel controllo degli impulsi e nel ritardare la gratificazione.

Seppur la presenza di nevroticismo possa giocare un ruolo chiave nell’insorgenza della meteoropatia, i risultati della ricerca del team di Rzeszutek indicano che non esiste un unico profilo di personalità che si adatti a tutti gli individui per quanto riguarda la sensibilità ai cambiamenti meteorologici. In poche parole, è stato dimostrato che non esiste un unico tipo di persona che presenti specifiche caratteristiche correlate alla meteoropatia. Tale questione è particolarmente visibile quando si considerano le differenze di età, come nel campione dello studio appena descritto: il gruppo di adulti anziani, pur presentando meteoropatia e meteorosensibilità non corrispondeva a particolari profili più suscettibili a questi fenomeni. In conclusione, è possibile affermare che nonostante alcuni tratti della personalità potrebbero influenzare la sensibilità al meteo in giovani adulti, tale fenomeno è riconducibile ad altre variabili differenti in ciascun individuo.

 

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
  • Aspvik, N., Viken, H., Ingebrigtsen, J., Zisko, J., Mehus, N. I., Wisløff, U. (2018). Do weather changes influence physical activity level among older adults? The Generation 100 study. PLoS One. 13; e0199463. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0199463 PMID: 29979711
  • Balsamo, V., Sirtori, P., Miani, A., Di Francesco, A., Franceschini, R., Mauro, F. (1992). Meteoropathy: a syndrome continuously on the increase. Clin Ter. 141; 3–8. PMID: 1505175
  • Connolly, M. (2013). Some Like It Mild and Not Too Wet: The Influence of Weather on Subjective Well-Being. J Happiness Stud. 14; 457–473. https://doi.org/10.1007/s10902-012-9338-2
  • Goldberg, L. R. (1993). The structure of phenotypic personality traits. American psychologist, 48(1), 26.
  • Gosling, S. D., Rentfrow, P. J., & Swann, W. B., Jr. (2003). A Very Brief Measure of the Big Five Personality Domains. Journal of Research in Personality, 37, 504-528.
  • Janiri, L., Spinetti, G., Mazza, M., Di Nicola, M. (2009). Meteoropathy. A new disease. In: Eds. Christodoulou G.N, Jorge M., Mezzich J.E. Advances in Psychiatry. Vol. 3. Athens, Greece: Beta Medical Publishers, p. 45–52.
  • Mazza, M., Di Nicola, M., Catalano, V., Callea, A., Martinotti, G., Harnic, D. (2012). Description and validation of a questionnaire for the detection of meteoropathy and meteorosensitivity: The METEO-Q. Compr Psychiatry. 3; 103–106. https://doi.org/10.1016/j.comppsych.2011.02.002 PMID: 21489419
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  • Rzeszutek, M., Oniszczenko, W., Zalewska, I., & Pięta, M. (2020). Personality profiles and meteoropathy intensity: A comparative study between young and older adults. Plos one, 15(11), e0241817.
  • Smedslund, G., Eide, H., Kristjansdottir O. (2014). Do weather changes influence pain levels in women with fibromyalgia, and can psychosocial variables moderate these influences? Int J Biometeorol, 2014; 58, 1451–1457. https://doi.org/10.1007/s00484-013-0747-7 PMID: 24132549
  • Timmermans, E., Schaap, L., Herbolsheimer, F. (2015). The Influence of Weather Conditions on Joint Pain in Older People with Osteoarthritis: Results from the European Project on OSteoArthritis. J Rheumatol. 42; 1885–1892. https://doi.org/10.3899/jrheum.141594 PMID: 26329341
  • Watson, D. (2000). Mood and temperament. New York: Guilford Press.
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